L'istitutrice scomparsa sarebbe tornata a Torino

L'istitutrice scomparsa sarebbe tornata a Torino L'istitutrice scomparsa sarebbe tornata a Torino II racconto del vecchietto che viaggiò con lei sul treno di Trento - Vittima di una banda di avventarieri? Trento, 11 maggio. Il maresciallo dei carabinieri di Vigolo Vattaro, paese natale della giovane Gemma Ducati, l'istitutrice trentina misteriosamente scomparsa il 7 aprite scorso, durante il suo viaggio di ritorno da Torino a Trento, si è recato a Milano per interrogare, assieme ai carabinieri della squadra giudiziaria della compagnia suburbana di quella città, il viaggiatore di commercio Mario De Maestri di 70 anni, residente a Milano in via Castelbarco 5. Nell'ultima lettera pervenuta da Torino alla famiglia Ducati da parte della figlia Gemma, quest'ultima riferiva — fra l'altro — di avere viaggiato in treno fra Trento e Torino con un vecchietto da lei definito <arzillo, colto e dal fare diplomatico », che le aveva dato dei buoni consigli. <Stia attenta — le avrebbe detto — e resti sempre vicino a me, perchè in questi tempi sono scomparse parecchie ragazze come lei ». I/tdenti/ìcasioiie del De Maestri è stata facilitata dalle dichiarazioni di una professoressa di Trento, la quale il SI marzo scorso si era trovata a viaggiare nello stesso scompartimento del direttissimo sul quale aveva preso posto la Ducati. L'insegnante trentina ha osservato che la giovane puericultrice conversava con un anziano milanese, al quale si era rivolta per chiedere un'informazione. Noìi era un indizio molto consistente, anche per¬ chè l'insegnante arerà potuto cogliere soltanto poche parole della conversazione fra i due. Il De Maestri, interrogato in proposito, ha dichiarato che non ricordava neppure. questo particolare del viaggio. Ma poi facendo appello alla sua memoria e confrontando la fotografia che gli veniva mostrata dai carabinieri, ha confermato un suo breve colloquio avuto con la ragazza sul treno nel tratto fra Trento e Verona, In questa ultima città il De Maestri, secondo le sue dichiarazioni, sarebbe sceso per sbrigare alcuni importanti affari. Ho visto quella sola volta lai raflrassa — ha detto il De Mae-stri — e non ho notato in lei alcun turbamento. La professoressa trentina, interrogata in proposito, avrebbe, invece riferito che il vecchio j milanese non sarebbe sceso-, alla stazione di Verona, ma] avrebbe proseguito il viaggio] con lei e con la ragazza fino] a Milano. Da questa città i i due sarebbero poi proseguiti | alla volta di Torino. Resta sempre misteriosa la vicenda delle due valigie depositate il 7 apri/e alle ore 19 alla stazione ferroviaria della nostra città. Com'è noto, le due valigie vennero aperte dalla polizia, presenti i familiari, l'enti giorni dopo che era stata srgnaìata la scomparsa della Ducati. Nelle valigie, oltre agl'indumenti, erano conservati anche un passaporto per l'estero, una carta d'identità e un libretto di lavoro, tutti intestati alla giovane trentina. E' stato inoltre accertato che la Ducati, prima di partire da Torino, aveva indirizzato alla famiglia residente a Vattaro presso Trento un telegramma annunciante il suo arrivo in serata. Tale telegramma non fu però recapitato ai familiari, perchè aveva l'indirizzo sbagliato. E' sorta quindi l'ipotesi che la ragazza non ahbt'a- raggiunto la nostra stazione ferroviaria e abbia inscenato una complicata messa in scena per far perdere le proprie tracce. Rimane da accrrtare se lo abbia fatto per volontà propria o se qualcuno iiivpce l'abbia costretta a farlo. Ed è appunto per smascherare l'eventuale esistenza di una organizzazione criminale in citi là povera ragazza sarebbe incappata, che gl'inquirenti indagano a fondo, poiché tutto fa pensare, finora, che la ìnisteriosa scomparsa sia opera di una combricola di avventurieri.

Persone citate: De Maestri, Mario De Maestri