«Non volevo perdere la ragazza che distrusse la mia famiglia»

«Non volevo perdere la ragazza che distrusse la mia famiglia» Drammatica confessione dell'omicida di Novara «Non volevo perdere la ragazza che distrusse la mia famiglia» La giovane è ancora ricoverata nell'ospedale - Il fratello è morto ieri (Dal nostro inviato speciale) Novara, 6 maggio. Un uomo morto, una donna all'ospedale, un uomo in carcere, e un bambino che piange. Il piccolo Antonio Princi ha dieci mesi; è bruno, paffuto, ha due grandi occhi neri. E' amorosamente assistito una famiglia pietosa; ma Antonio spalanca le braccia, chiama la mamma e piange. Questo è il risultato dei sette colpi di pistola che ieri sera il manovale Paolo Romeo, di 50 anni, ha sparato contro Maria Princi, l'amante che l'aveva piantato, e contro il fratello di lei, Saverio Princi, di SI. Maria è in gravi condizioni all'ospedale, Saverio è morto questa mattina, e Paolo Romeo è in una cella. « Per quella donna ho di¬ di perdere colei che ho \amato come non avevo mai .amato nella mia vita, e che amo ancoray. strutto la mia famiglia — ha tf Vomicida dopo „ su0 ar. |res,r —— — * j i 1 ' Protagonisti sono entram « di Gallico in provincia di \Re0mo Calabria, e li ha ini*" scenda. Paolo Romeo Iè sposato, ha sei figli, conduce a mezzadria un agrumeto; à da\saltuariamcnte è andata a la ■IIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIillllllllllllllllllllllllll . , . , o e l , è o ¬ vorarvi, nella raccolta dei limoni, una ragazza di vent'an ni, Maria Princi. Poi Maria da contadina si fa sarta; nel suo laboratorio vanno come apprendiste due figlie di Paolo o i e a i o ; Nulla fra lui e Maria: ma■i i i, , ' li fatto è ch'egli s. reca trop- aipo spesso a vedere a che pun- to vada l'apprendistato delle figlie. La moglie comincia a rimbrottarlo per quelle sueassiduità; ne sorgono liti vio- lente. Paolo, che ha seriamenteperso la testa, ritiene impos-sibile continuare quella vita,e decide di troncare. Pianterà moglie e figli, abbandonerà ilpaese, andrà a rifarsi una nuova vita in un altro angolo di mondo. Ma come rimarrebbe Maria, screditata di fronte al paese, sia pure dai pettegolezzi su quella che non è nemmeno una relazione sentimentale f Maria accompagnerà l'uomo che involontariamente l'ha compromessa. Il 9 giugno del 195S essi partono per Firenze, dove la ragazza ha una parente. Li segue Saverio, un fratello della ragazza. Lungo il viaggio cambiano idea, e invece che a Firenze approdano a Novara. E' qui che Maria diviene llllllllllllllllllllll l'amante di Paolo; entrambi innamorati, felici. Lui ha portato con sè centomila lire che servono a farli vivere nelle prime settimane. Abitano in un piccolo albergo; un letto matrimoniale per la coppia in quella specie di luna di miele; un lettino, nella stessa camera, per il giovane Saverio. < In Maria — dice Paolo — ho trovato il vero amore; por lei dimenticai moglie e figli; e mai il rimorso di averli abbandonati venne a tormentarmi, se non quando l'amore di Maria cominciò ad affievolirsi ». Paolo ha trovato lavoro come facchino al mercato della frutta, guadagnava 1300 lire il giorno, con le quali i tre vivono. Egli è inebriato, si prodiga per assicurare alla donna quanto occorre al suo modesto benessere. Le trova un- alloggio, presso la cascina Ginestrone in via del Lavoro; le compera la radio, un fornello a gas, una macchina da cucire perchè ella possa riprendere il suo mestiere di sarta. Ma la clientela non è numerosa, perchè invece di misurare e cucire, Maria preferisce scrutare l'avvenire nel gioco delle carte. He, conosciuto infatti una cartomante am- bulante, Giuseppina Cifrano, . . . , , _Z che insieme col marito Giu¬ Cumbo, abitanti a Ver- celH girano per t mcrcnti svol gendo quell'attività. Quando, u u luglio dell'anno scorso, ,nasce il piccolo Antonio, sono U coniugi Cumbo a tenerlo a battesimo. ] <E' stata la cartomante a [mettere in testa a Maria \Videa di lasciarmi — afferma < Paolo Romeo —; è stata lei a .dirle che doveva farsi una faa o a a o a à miglia con un uomo più giovane di me ». Per parecchi mesi i coniugi Cumbo sono ospiti di Romeo; e frequenti sono le scenate con Maria. < Vattene, non voglio più vederti, mi fai schifo, non sci degno di avermi », gli dice la ragazza. Pare ch'ella si lamenti di un'assiduità amorosa troppo intensa da parte del suo maturo e tuttavia focoso amante. Pare anche che la Cumbo, invece di aizzare Maria contro Paolo, abbia anzi ammorbidito la sua scontentezza consigliandole di ìnon perdere quell'uomo che le vuol bene e non le fa mancare nulla. Fatto è che tre mesi fa i Cumbo se ne vanno, e cinque giorni dopo anche Maria se ne va. Col bambino e col fratello va a vivere in una camera mobiliata. E per Paolo è la disperazione. Il rimorso d'aver abbandonato moglie e figli, che mai lo aveva visitato nei giorni sereni, insorge e lo tortura ora che è lui a essere stato abbandonato. Maria non vuol saperne di riprendere l'antico legame, a ogni tentativo ripete quelle frasi che tante volte hanno ferito l'uomo. deSvtpddugRcmBtaePaolo I Ieri, alle 16, Paolo incontra'Maria; ella gii chiede di ^le la macchina da cucire, ed egli accetta di lasciargliela. Mezz'ora dopo la ragazza si presenta alla cascina col fratello che spinge una carriola. Maria si fa rilasciare una dichiarazione nella quale Paolo afferma di offrirle la macchina in cambio dell'assistenza prodigatagli per due anni. A un nuovo tentativo di riconciliazione, ella ribatte con le solite frasi. E per Paolo è l'ira e la rivolta, è la follia. j Cava di tasca la pistola, spa ra. Tre colpi contro Maria, cfca cade subito. Quattro col-\ I • " c la o e o è a , i pi contro il fratello Saverio, ;raggiunto mentre tenta di! fuggire. iUn vicino, Raffaele Vaiane/-Ite, e il figlio Valerio, lo immobilizzano, lo disarmano. Egli si divincola, riesce a fuggire. Mentre Maria e Saverio vengono trasportati all'ospedale in gravi condizioni — la ra-1 gaztahl a"v"utòuna ^^off^iiella coscia destra "e una al\ventre che le ha perforato inìcinque punti l'intestino, il /ra-:tello ha avuto un polmone per- ;forato, la milza spappolata,,tre perforazioni gastriche e quattro intestinali — l'ornici- jda corre al mercato. In uno ;scrupolo di correttezza lascia]presso lo stipetto le ricevute \ delle rate pagate per la radio e il fornello a gas. Sottufficiali e agenti della Squadra Mobile lo cercano in varie direzioni. All'una di notte una pattuglia lo rintraccia presso Cameriano, sulla strada di Vercelli. < Volevo uccidermi. Mi sarei buttato sotto un treno, appena avrei raggiunto i binari», dice Paolo Romeo. E' stato denunciato per omicidio e tentato omicidio premeditati. La pistola — una Beretta 6,35 — ce l'aveva da tre anni. Ma le cartucce le aveva comperate un mese fa, e si era esercitato al tiro. Maria è tuttora grave. Giuseppe Paraci Saverio Princi (a sinistra) e Paolo Romeo, l'assassino (Dal nostro inviato peil) vorai ll lt di lips Il piccolo Antonio Princi illiilliiiliiilllllltllllliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Luoghi citati: Calabria, Firenze, Novara