Il Giro del Piemonte senza assi con una fresca pattuglia di giovani
Il Giro del Piemonte senza assi con una fresca pattuglia di giovani Il Giro del Piemonte senza assi con una fresca pattuglia di giovani Perchè gli organizzatori non hanno voluto rinunciare alla loro corsa - Una tradizione che non deve tramontare - Notivi di rivalità regionale tengono vivo l'interesse della prova Notizie giunte dalla Romagna dicono che gli organizzatori di quel Giro ciclistico, in programma fra due domeniche, indignati perchè l'UVI ha concesso l'autorizzazione a due riunioni su pista, a Roma il giorno precedente la gara e al Vigorelli di Milano il giorno stesso della gara, siano sul punto di rinunciare a far disputare la corsa, fatalmente destinata a restare senza nomi famosi. Qualcosa del genere è capitato anche in Piemonte, dove la Società Incremento Motovelodromo si è vista seriamente pregiudicare il successo di una delle sue massime competizioni su strada, per l'appunto il Giro del Piemonte, dalla concorrenza non solo di due circuiti, che sabato a Stradella e domenica a Cremona terranno impegnati Coppi e Magni, ma anche da altre manifestazioni, sempre in pro-j gramma il 9 maggio, su pista' In Francia, su strada in Belgio ed in Svizzera. Gli organizzatori, seguendo 11 primo impulso, hanno meditato a lungo una rinuncia basata su motivi di ordine eminentemente finanziario (la Milano-Torino ha causato un deficit di un milione e mezzo), poi è prevalsa la corrente, diclamo così moderata, che, soprattutto nella, preoccupazione delle conseguenze che il gesto avrebbe potuto avere nel futuro, ha fatto pendere la bilancia verso il sì. Il Giro del Piemonte costituisce una tradizione nel ciclismo di casa nostra, meglio un'edizione di lusso non eccessivo piuttosto che una rinuncia, meglio un'edizione che manchi di pretese; con ragazzi decisi però a disputarsi la vittoria a forza di garretti, piuttosto che un no, piuttosto che una corsa addirittura monotona, nella quale gli assi, senza la spinta dei punti per la maglia tricolore o di qualche rivalità occasionale, digeriscano a calma andatura le più o meno ricche cifre d'ingaggio. Contrariamente a quanto avviene per la maggior percentuale delle corse che il programma ci offre lungo l'intera stagione, la vigilia di questo Giro del Piemonte non vive ore eccessivamente agitate, nella promessa di formidabili battaglie. L'elenco degli iscritti non è lungo — tre sole squadre, sino a ieri sera, hanno provveduto a regolarizzare la loro iscrizione. Ma, a parte i concorrenti che oggi e domani ancora si aggiungeranno, (si parla in proposito anche di Monti, il trionfatore della recente Roma-Napoli-Roma ciclomotoristica), tra gli atleti dati come sicuri partenti figurano uomini di classe, che sicuramente scateneranno la lotta. Conterno, Coletto, Messina e Defilippis dominano il gruppo, hanno motivi di rivalità regionale, domenica tanto più spiccata, perchè si corre sulle strade piemontesi. Dei quattro, Coletto è l'unico ad aver già gustato il successo nel 1954 (e proprio sul Motovelodromo di corso Casale, in occasione della Milano-Torino), e vuol logicamente tentare il bis; Messina, nell'anno di esordio tra i professionisti, si è affermato con indiscutibile autorità; Conterno, uomo dà buon piazzia- b mento per il Giro d'Italia, deve rifarsi contro la sfortuna; e Defilippis, per quanto riguarda la malasorte, è una specie dì primatista, e, dopo un lungo riposo, si vede costretto a bruciar le tappe, per rinconquistare un posto di prima fila nel mondo del ciclismo. Un'occasione buona — il Giro del Piemonte — per mettersi in luce, per far valere le proprie qualità. E bene hanno agito gli organizzatori, volendone la disputa a tutti 1 costi, anche se, per motivi molto logici, non sono entrati in concorrenza con la concorrenza, cercando quei milioni che forse avrebbero attirato al via altri nomi di rango. Il problema di questi doppioni di manifestazioni, dove la spunta con estrema facilità chi sborsa quattrini, è vasto, l'U.V.I., un giorno o l'altro, dovrà affrontarlo e risolverlo, tenendo in dovuta considerazione i desideri degli organizzatori e quelli dei corridori, che nella loro qualità di professionisti, badano ai loro solidi interessi. Per ora l'essenziale è di tener in vita queste corse, di cui il Giro del Piemonte è una delle più care al pubblico degli sportivi. La 44* edizione di domenica prossima non costituirà certo un fallimento, supererà fors'anche, con uno svolgimento accanito, tutte le previsioni. ili * ^. »Jflz£\fc % % "" i fili Vj^^^T", yubwna ÌJ.A SERBA jtì58S *0> \Cvorqnej Uh. 'Cdstellamonte Rivarolo\ t „ Km.l30\ JCavagfià Cigliano Kmit wondissone [Settimo Po < '/.mi"'** wLA REZZA' TORINO VJW"" Zastelnuovo % *'•'*' *T ' / 'KSt^rrT^ D.Bosco ^, f
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