Il governo francese discorde sulla politica per l'Indocina

Il governo francese discorde sulla politica per l'Indocina Bidault tempestato di critiche Il governo francese discorde sulla politica per l'Indocina Reynaud vorrebbe un immediato armistizio e la spartizione della regione con i comunisti - Si attendono da Laniel importanti rivelazioni (Dal nostro corrispondente) Parigi, 3 maggio. _ Il Consiglio dei Ministri si è riunito stasera per discutere i pifi urgenti problemi di politica estera. All'ordine del giorno erano infatti l'Indocina e la Conferenza di Ginevra, oltre alla risposta che le tre Potenze occidentali devono ancora inviare alla nota sovietica del 31 marzo. In realtà, però, è stata discussa soprattutto la situazione parlamentare in relazione con la fronda, che si è fatta in questi ultimi tempi sempre più minacciosa, contro il ministro Bidault da parte di alcuni gruppi della maggioranza governativa. Domani infatti si aprono, dopo tre settimane di vacanze, i lavori dell'Assemblea Nazionale e il primo argomento in discussione saranno le interpellanze sull' Indocina. Il Governo ha deciso stasera di chiedere il rinvio di .tali interpellanze, affinchè non venga intralciata l'opera che il ministro degli Esteri sta svolgendo a Ginevra, e a questo proposito sembra che il presidente Laniel farà una dichiarazione dalla tribuna. Egli verrà così costretto a sollevare un lembo del velo che ha coperto finora lo svolgimento delle trattative condotte prima con la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, ed ora anche coi russi ed i cinesi? E' quello che molti deputati, soprattutto fra gli appartenenti ai gruppi ex-gollisti, reclamano con insistenza. La settimana scorsa il Governo si felicitò con Georges Bidault per l'azione svolta a Ginevra, ma ciò non è bastato a calmare il malumore sempre crescente, che in molti settori dell'Assemblea si manifesta contro il ministro degli Esteri. A che cosa è dovuto questo malumore? Lo dice stasera in termini molto chiari Paris Presse: «La maggior parte dei deputati condividono con la maggioranza dei francesi l'impressione penosa che allo sfacelo della situazione militare in Indocina corrisponda un lento fallimento delle nostre iniziative diplomatiche, di cui ci si domanda quali siano i mezzi e quali possano essere i risultati >. Nello stesso Governo, oltre naturalmente ai ministri ex¬ s 11 < 11 r 1111111 > 1111 ; 11 m 1111111 1111111 ! 111 r 111111111 gollisti, altre voci si sono levate in favore di una politica estera più risoluta, tale da fronteggiare 11 disastro prima che sia diventato irreparabile. Il vice-presidente del Consiglio, Paul Reynaud, ha proposto infatti un cessate il fuoco immediato in Indocina, da trattare direttamente col Viet Mlnh. La conseguenza sarebbe la spartizione di fatto del territorio, ciò che renderebbe più facile l'inizio di trattative per un'eventuale spartizione politica. Georges Bidault continua ad opporsi alla spartizione, che considera < una resa incondizionata >; sembra però difficile che egli riesca a trovare un'altra formula per far cessare una guerra, nella qua le ormai la Francia non ha più nulla da guadagnare. A rendere ancora più incerta la posizione del ministro degli Esteri, contribuiranno probabilmente anche le trattative per la Sarre, riprese oggi a Parigi fra il Sottosegretario francese Maurice Schumann e il prof. Hellstein, vice-ministro degli Esteri tedesco, arrivato appositamente da Bonn. Dopo la recente discussione al Bundestag, nessuno può illudersi che quelle trattative si presentino facili e abbiano qualche probabilità di successo a breve scadenza. Si osserva però che, qualora dovessero fallire per l'intransigenza tedesca, crollerebbe tutta l'opera che Bidault ha preparato finora per presentare nelle migliori condizioni il testo del trattato europeo alla ratifica dell'Assemblea Nazionale. s. V.

Persone citate: Georges Bidault, Maurice Schumann, Paul Reynaud