lunedì con Sceiba incontro di Dulles e Piccioni a Milano

lunedì con Sceiba incontro di Dulles e Piccioni a Milano lunedì con Sceiba incontro di Dulles e Piccioni a Milano Sarà presente anche l'ambasciatrice Clara Luce - Previsto un "breve giro d'orizzonte,, e un esame delle questioni che interessano l'Italia - Il ministro americano partirà subito dopo per Washington Roma, 30 aprile. Il Presidente del Consiglio, on. Sceiba, si incontrerà, nella giornata di lunedì a Milano con 11 segretario del Dipartimento di Stato, John Foster Dulles. Per incarico dell'ori. Sceiba, il ministro Piccioni aveva manifestato a Parigi a Foster Dulles il desiderio del Premier italiano di cogliere la occasione della presenza a Ginevra del Segretario di Stato americano per stabilire con lui un primo contatto, per compiere un breve giro d'orizzonte ed avere uno scambio di vedute sulle questioni di comune Interesse. Il Segretario di Stato, che rientrerà a Washington, ha accolto con piacere l'invito. All'incontro prenderà parte anche il ministro degli Esteri, on. Piccioni. L'incontro avviene su richiesta del nostro governo, per il quale è motivo di soddisfazione che Dulles abbia consentito a venire in Italia, per una diretta presa di contatto con il nostro Presidente del Co..siglio. Trovandosi in Europa, egli ha acceduto di buon grado al nostro invito, confermando cosi che l'attenzione degli Stati Uniti d'America, pur essendo in questo momento sul tappeto i problemi dell'Asia orientale, resta egualmente diretta anche al nostro continente, nel cui quadro i problemi italiani sono di importanza non irrilevante. Il Presidente del Consiglio si propone pertanto di profittare dell'occasione, per sottoporli personalmente all'ospite americano, che subito dopo si recherà a Washington, dove riferirà al presidente Eisenhower. L'on. Sceiba partirà, in treno, alla volta di Milano domenica sera assieme al ministro degli Esteri on. Piccioni, al segretario generale di Palazzo mimmn iniiiiiimnimmmiiniiimimni CtrcpNulnsvito o o o i e d e o, , a, i i o e o» i e Chigi, ambasciatore Zoppi, ed a pochi altri funzionari. Domani e domenica, a Palazzo Chigi e al Viminale, si lavorerà per mettere a punto il dossier di Sceiba. Pure a Palazzo Margherita, dove ha sede l'Ambasciata degli Stati Uniti di America ferve il lavoro; per quanto nei: se ne abbia notizia diretta, è certo che lunedì sarà a Milano anche la signora Clara Boothe Luce. Per l'Incontro politico non sarà fissata una vera e propria agenda. L'on. Sceiba esporrà all'ospite il punto di vista italiano su taluni problemi quali la conversione dell'alleanza balcanica in patto militare, il problema triestino e la ratifica della C.E.D. (Comunità europea difensiva). Delle ripetute dichiarazioni della D. C. di fedeltà alla po litica di centro si è avuta conferma quest'oggi, poco do po mezzogiorno. A Salerno dove si svolgeranno le elezioni amministrative, la D. C. ha presentato la propria lista ap parentata con quelle degli altri tre partiti di democrazia laica. I dirigenti locali della D. C. si sono attenuti alle disposizioni dei dirigenti centrali. Tre blocchi si frontegge ranno: quello di destra (ma narchici e missini), quello di centro (quadripartito) e quel lo di estrema sinistra. L'on. Carmine De Martino, che è il maggiore esponente della De mocrazia Cristiana della città si è ritirato dalla lista dello scudo crociato essendo stato l'assertore, assieme all'altro deputato democristiano locale — l'on. Alfonso Tesauro — dell'alleanza con i monarchici che la Direzione centrale della D. C. non ha ratificato. L'on. Covelli, segretario generale del P.N.M., non ha nascosto la sua irritazione di fronte alla decisione di piazza del Gesù e non ha esitato a dire che il miglior commento a tale decisione sarà dato dall'elettorato salernitano. Ha poi aggiunto che 1 monarchici, di fronte all'accaduto, non trovano migliore risposta che l'apparentamento coi missini. Domani, primo maggio, la festa del lavoro sarà celebrata in tutta Italia con discorsi, messaggi e cerimonie. I dirigenti sindacali terranno comizi (il comunista Di Vit.torio parlerà a Milano, il democristiano Pastore a Bologna, il socialista Santi a Roma), i giornali di sinistra recanti la esaltazione della ricorrenza verranno distribuiti da una organizzazione appositamente rafforzata, e finalmente le autorità civili procederanno in vari capoluoghi di provincia alla distribuzione di stelle al merito del lavoro: sarà il mi- nistro del-Lavoro, Vigorelli, a;Roma, in Campidoglio; il mi-jnistro del Tesoro, Gava, a Na-|poll, e così via per un totale di 500 decorazioni in tutta,Italia. jNon si è molto sicuri, tutta- via, che argomento dei discor-|si che verranno pronunciati1domani saranno esclusivamente le conquiste, i problemi e le rivendicazioni del lavoro. Da parte Bocialcomunista e difatti probabile che si voglia profittare dell'occasione per parlare soprattutto della Co- munità Europea Difensiva, mentre da parte democristiana non mancheranno i riferimenti alla questione della guerra ABC (atomica batteriologica e chimica), un tema al cui riguardo la D. C. ha tolto proprio ieri l'iniziativa propagandistica che i comu-nisti si erano assicurata in prrcedenza Se pertanto la festa del la-voro rischia di essere celebra- , - j , . ta In forme non del tutto cor- rispondenti al suo originario significato, non e da tacere una diversa " e singolare * dilatazione -» del 1° maggio che. contro tutte le tradizioni, avrà domani risonanza anche in San Pietro. Nello Stato della Città del Vaticano la giorna-l ta di domani sarà bensì lavo-1 rativa (si è piuttosto portati a| celebrare la ricorrenza della]Aproclamazione della Rerum Novarum, il 15 maggio), ma|un migliaio di lavoratori del-jle A.C.L.I. di Lombardia stan-ino arrivando a Rena per as- sistere in San Pietro ad una ! Messa speciale e per tributa-! una manifestazione di devozione al Papa. E' abbastanza probabile che il Papa li benedica e consenta anzi a rivolgere lorn alcune parole di saluto: certo è ohe gli aclisti stanno mostrante luna certa volontà di annessione della festa del lavoro alla propria parte. L'on. Butte, che capeggia la carovana lombarda, ha infatti dichiarato s questo proposito: <La festa del lavoro non può essere monopolio di nessuno. Essa è patrimonio di tutti i lavoratori e perciò i lavoratori cristiani non possono estraniarsene. In jquesto senso, anzi, la giornata |del 1" maggio 1954 sarà una |unii niiiiiiiiiiuninmiin iniiiiiiiiiiiiiii delle più memorabili scritte dalle A.C.L.I. perchè con ; • manifestazione romana le A.C.L.I. intendono dare alla festa del lavoro un nuovo sigillo cristiano. Noi vogliamo, in altri termini, dare il battesimo al 1<> nwfgio», In altro njodo, inoltre, il 1' maggio'54 sarà domani impor] tante per i cattolici, la cui at luna dei suoi gjanr-; aa'agoni- si!, ,'L-»--ministìr<* sanraiii) inizierà difattFT >uni lavori la più volte annu3gfP''a e lunga-, mente attesa as>emblsa geneJ rale dell'Azione* Cttt^lca. Inj altri anni questajjitlone non} avrebbe richiamati» tu ;dl sa tanta attenzione: ma-'jt casg clamoroso e recentissima) iPllq crisi scoppiata in seno alle oi ' cattol! ìtenzione è già tutta rivogaverso Assisi. Oltre ad un con-vegno di Pax cristiana (pi quale prenderanno parte diversi esponenti dell' organizzazione, tra i quali !I dott. Cesta ed ganizzazloni giovanili che basta a giustificare 1 intt resse che si è creato, iiiiiiiiii iiiiiiiimiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiini