Il congresso dei repubblicani a Firenze di Enzo Forcella

Il congresso dei repubblicani a Firenze Il congresso dei repubblicani a Firenze j due tendenze di La Malfa e Pacciardi - Una richiesta contane: "Bisogna conquistare il Sud alla democrazia,, ^ o l » 1 1oi n0stro inviato speciale) iFirenze, 29 aprile. |Non vi erano ne Pacciardi La Malfa quest'oggi allais V"'' """""'breve" aiTnarizionei-J^^.f! ... Lo a |nè La Malfa quest'oggi Pergola per l'inaugurazione del - 24<-' Congresso del P.R.I. Tutti ie , j deputati del P.R.I erano re- e gtat, a Roma solo Macrelh ha nella mattinata, ripartendo su- •blto dopo alla volta di Monte- -'&ito dopo alla volta di Monte-1- citorio, ove la votazione di un| bilancio rendeva necessaria laj presenza dei parlamentari del-1- la maggioranza. Si sa l'impor-1o tanza sentimentale che per unin uomo di partito riveste la pri- e nia giornata dei lavori congres- ia suali; e si può valutare da!n qUeslo «sacrificio» la fedeltà 1a (lo. repubblicanl alla concen- trazione democratica. Se ne a' può ricavare anche con quanta preoccupazione essi considerino , l'attuale situazione politica e o l'avvenire del governo. I-. Per la collaborazione tra i l'quattro partiti del centro de-- mocratico, i repubblicani sio battono ormai da sette anni o aenza mai cedere ai dubbi edoLgll scoramenti, anche quando o yp ne sarcbbcro stati motivi. i L-Ultima consultazione elettola- - ,e rapprcsentò pcr 1oio, piu an. 'rorn che ner i liberali ed i so- o corame pei ìuuciaii ea ì »o a ' cialdemocratici, una cocente sconfitta. Fin dall'epoca dello sfortunato esperimento di De Gasperi, tuttavia, essi sosten-nero che non vi era altra solu- -iZione al di fuori della maggio- ranza quadripartitica. QuandolnScelba formò infine il suo go- r vernoi 81' diedero un appoggio cr,'eno e disinteressato. Non si pche si mostrano più sensibili al|fL«Hn«ii ,iì „„„ «„.„»„,„ „. fanno tuttavia troppe illusioni i p sulla solidità della nuova for- g mula governativa. Tra tutti il democratici, anzi, sono coloro c Pericoli di uno spostamento a ; destra e che considerano conlle » » «.««•»-«•»«- """IlniaBS'ore pessimismo le pio-lspettive future. : Ne Pacciardi ne La Malfa ne, Reale ne fanno mistero e la pVocc Repubblicana è stata in questi ultimi mesi il quotidia-1 no politico romano più attento|a'le varie avvisaglie che veni- vano in questo senso dal cani- Po democristiano e cattolico., Ciò che i repubblicani tcmono.come un pericolo mortale per la democrazia italiana è, difat-1 ti, la polarizzazione della lotta politica su due fronti, nei quali! inevitabilmente la funzione di guida verrebbe assunta dalle forze estreme: i neofascisti,1 non importa come mascherati, da una parie, ed i comunistil dall'altra. «Quel giorno — dicono — si sarebbero poste le .premesse per giorni molto tor bidi nel nostro Paese». Sareb- be anche il giorno in cui i de- i mocratici I non avrebbero più nessuna parola da dire poiché; non potiebbero scegliere ne .per l'uno ne per l'altro campo, Bene che andasse, ha scrit- ito Reale nella sua relazione, | non resterebbe che <concentra-is re ogni energia nel limitato compito della protesta, della propaganda, della paziente pre- " di un domani mi-i|fens1' .' Congresso non si sof- . fermerà quindi a discutere parazione ghore ». ca- 31 Su tale impostazione politi """"b ' _ della formi molto sulla bonta della foimu-.Ila quadripartita, che conside-,ra runica possibile, nè sull'ufi- j,ita deila partecipazione diret- ta al governo, dal quale i re- pubblicani si sono tenuti vo- lontarlamente fuori. Il proble- 1 nta, piuttosto, è di sapere se |e in qUa]e modo si può aliar-1 gare il raggio dei consensi del-' la democrazia; ò il problema, , jn definitiva, della- politica che i .il governo di concenti azione : nel-' prossimo deve sviluppare nel-' pross 1 avvenire. Qui si possono definire !differenti posizioni facenti due .. ca-j po rispettivamente a La Mal- «ed a Pacciardi. Mentre HI 1 primo e orientato su °,he Pos ldlcallsmo p dl riconquista del-;sono definir I le masse popolari (per cui tra coloro che non hanno man- posizioni •e di ra- . cato di cogliere ogni accenno; di ripensamento tra i sociali sti del p.s.i.), Pacciardi indulga piuttosto a soluzioni d'energia, di cdemocrazia protetta» ;G come aluo le si voglia deli- njre: sullo sfondo si riaffaccia ! anche qui il grande interroga-' tivo del «come si combatte il | comunismo > che domina le di-, scussioni politiche dei demo-1e cratici, in Italia e all'estero. ' Sono problemi che più o me- ; no chiaramente verranno mes-|si a fuoco soltanto nei pros- simi giorni. ! Quest'oggi, anche per l'as-isenza dei leaders, il discorso è stato esclusivamente di carat-; tere organizzativo. Il vice-se- creta, gietar la sua relazione, i delegati di base sono intervenuti in gran numero per esporre i proble- mi della periferia. E' uno dei temi, questo, ai quali il pub blico non ritiene si debba ri servare particolare attenzione, Ma è un errore: la vita segreta di un partito è qui, nelle i lamentele e nelle ambizioni della * baso », nell'insofferenza | i0..5Ìf*""1 !la..Ì!i_SAralJ° per il «centro» che non fa o : sembra che non faccia quanto deve per difenderla ed inco-| raggiarla, nelle jstioni provocati ni con gli altri I se amici ;lo partito di massa» e infinite que-|dalle relazio- ianche partiti, Nel partito repubblicano,cheI La Malfa definisce «un picco- he gji|avversari accusano invece di'essere soltanto un < grosso cir- ; colo di famiglia», questi sono blicani problemi anche più vivi che altrove. Qua sono democristiani e socialdemocratici che ottengono a scapito dei repub .. per esempio, agevola- !zioni pcr una cooperativa: al' trove la sezione muore perchè non ha 1 denari per la ?crte; ,in uà altro posto ancora gli, 1esponenti degli altri partiti si ' sono messi d'accordo per pre-I ; giudicare gli interessi del can- |didato repubblicano... e così via, ! Al di là di tutte queste pie- icole storie di un'Italia minore, d'altronde affiora un'a=sai più ; ,riste e ' importante " stona, Quella messa bene a fuoco da i : riusi | "Pl'osta Cifarelli. dei partili di opinio ne democratica che non riescono a mettersi al passo con le grandi organizzazioni di massa ed a raggiungere l'elettorato ed a trattenerlo stabilmente sulle loro posizioni. E' la storia della campagna elet- : 1 Kfet ' 'a • ' ,'..'. „.1 Sud d(ne' 10Ua la tradiziona|!e organizzazione clientelistica, Quella messa bene a fuoco da totale del '53. quando non si • h-ii-Hn.-, lidi nei a sci a superare la dallo slogan della |MOn *l e riusciti ancora a so- istituirla con una organizzazio- ne di moderna democrazia. I delegati ne facevano que- Isfoggi un problema esclusiva- mente di propaganda. « Fac- |eiamo una crociata democra',ica nel Sud», dicevano; « pre "'chiamo Mazzini come i Mille dj Garibaldi predicavano l'uni- , ta». Non sono soluzioni, evidentemente, ma .-oliamo la manifestazione di un acuto, doloroso e in alcuni casi dram malico disagio. Non sarà forse un congres.-o ottimistico. Ma con*resso sincero. Enzo Forcella

Luoghi citati: Firenze, Italia, Roma