Un intervento del Vaticano nella polemica politico-religiosa

Un intervento del Vaticano nella polemica politico-religiosa I Mi UT AMENTI FIIJ DELL'AZ BOXE i Al BOLIt A Un intervento del Vaticano nella polemica politico-religiosa L'<tOsservatore Romano» dichiara: «Le autorità ecclesiastiche erano preoccupate per alcune pericolose deviazioni dottrinali» - Il dott. Rossi risponde: «Il mio pensiero e la mia azione sono sempre rimasti nella ortodossia cattolica» • Il prof. Carretto a colloquio con Sceiba • Vivace risposta del presidente degli industriali a La Pira Roma, 22 aprile. UOsservatort Romano è inrervenuto quest'oggi nella vi¬ cenda aperta dall'allontana l'ha anche chiusa poiché hairivolto a quei giovani un du- /mento dei dirigenti della Gio ventù Cattolica dai loro incarichi; ed. in un certo senso ro richiamo all'ortodossia che,se non ascoltato, trasforme- rebbe i loro fermenti e le lo- rò insoddisfazioni in apertairibellione. , < Le dimissioni del dott. Ma,j0 Rossi dalla presidenza del \a G.I.A.C. e la nomina 'jgìj successore dott." Enrico"Vinci _ scrive l'organo Vaticano in una. nota dal titolo: Faziose1 speculasioni, pubblicata in pri-; m& pagina, con buona eviden- za tipografica terpretate da certi giornali, ! e in- specialmente dell'estrema sini-! stra, come un cambiamento di rotta «politica» che le gerar-1 chie ecclesiastiche vorrebbero1 imprimere alla organizzazione giovanile di Azione Cattolica.,La speculazione si è avvalsa anche delle circolari, dirama- te dal dott. Rossi al momento di lasciare la carica, attri- buendo ad esse (ed un giornale di sinistra ne ha addirittura interpolato il testo) un significato che vogliamo credere esuli dalle intenzioni del firmatario. < Sta di fatto che le cose sono andate ben altrimenti. Le autorità ecclesiastiche compe- tenti erano da tempo preoc- cupate per alcune pericolose 'tendenze dottrinali nella G. I. A. C. accentuatesi in questiultimi mesi. Oltre a tali devia-zioni dottrinali destavano se-^S^tSA^A ura, ai fini ed alle tradizioni dell'Azione Cattolica. Per que- sti motivi le dette autorità hanno ritenuto opportuno ac-cettare le dimissioni che il dott. Rossi aveva presentato .'.n dal gennaio scorso. «Pertanto — conclude l'Os- srrvatore Romano — solo ln- terpretazioni faziose e setta-;prie di avversari che mirano'dad incrinare la compattezza|gdella G.I.A.C. possono attribuì-1 sre significato politico ad un pfatto in cui la politica non è;mentrata nè aveva ragione di | entrare. come espressamente e/u dichiarato al dott. Rossi cstesso nel colloquio durante il p o.uale furono confermate le a sue dimissioni. Del resto le ; tProteste di fedeltà e di ade-1 ssione alle norme direttive del-Idle superiori autorità che sten-1 dno' giungendo da ogni parte p d'Italia dimostrano abbondan- ' l temente che tale tentativo di; speculazione è già in via di s fallimento ». s La nota, come si vede, er apparentemente dedicata alla c (per la verità anche quella di stampa di estrema sinistra |a'sdddGcd! estrema destra si era compor tata analogamente), ma so1 stanzialmente è diretta proprio 1 ai giovani dimissionari ed a quanti altri, laici o religiosi, , ne hanno in campo cattolico sposato le tesi. Li si accusa di « pericolose tendenze dottrina li », di « deviazioni », di < atteg giamenti meno conformi alla uaVCusmdnatura, ai fini e alle tradizioni dell'Azione Cattolica ». Non è agevole dire che cosa, in pratica, ha originato le accuse e ci si deve limitare a ricordare quanto nei giorni scorsi era già trapelato da quegli ambienti: propensione verso gli atteggiamenti e le terminologie «alla francese» ' (vale a dire verso la proble matica aperta in Francia dal'la questione dei «preti ope- ;rai »), eccessiva audacia e| ispregiudicatezza nell'imposta-! nismVespienti organza-' tivi in contrasto con le tradì-1 ? zioni ed i fini della Azione Cat tolica. i Non è molto, ma agli inte fessati è stato sufficiente per comprendere che, per bloccare ,ie ripercussioni e gli sviluppi dei loro atteggiamenti, si è de-lcisi a considerarli non come manifestazioni di carattere politico (e quindi appartenenti alla sfera- dell'opinabile), ma come interessanti la materia religiosa: tali, cioè, da chiamare in causa il dovere di obbedienza e di fedeltà alla gerarchia. I giovani, naturalmente, sono di diverso avviso: pensano che effettivamente la materia |non sia soltanto di carattere -' _„,iti„„ „,„ _u„ t„tto,.;„ r,™ !p°lltlco' "lar che'u'ta„Van°' - possa essere confinata nel l camPo della dottrina e della i f,ede: «Si tra™* — dicono a di .discutere 1 utilizzazione deio.'e forze religiose sul piano po - ! litico... Sì può dissentire sulla o ' utilizzazione che ne viene fatta - oggi, sui sistemi che si usano a e sugli orientamenti che le si - danno senza con questo dii,scostarsi dall'ortodossia». E -lancora: «Il nostro timore è mche spostando la questione sul ,piano reilgi0so, non si tenda a mantenere l'Azione Cattoii- i!ca *' di fu°^,deUa ciò che auspichiamo con tutte le nostre forze, ma piuttosto e e a i c. a a rafforzare quell'indirizzo politico che noi deploriamo... ». L'ex-presidente della GIAC e degli Ila netta .Santo Uffizio gli avevano dato atto con una lettera in cui si conciavano per la « lealtà e fedeltà ali» Jerarchia » di mostrate «Mi fnéhino - ha mostrate. «Mi inchino .ha alla decisione organi responsabili. Ho mio è mantenuto fedele al suo proposito di obbedienza cheaveva già espresso nei giorniscorsi e di cui i cardinali del detto Rossi à1 pensiero e la mia azione sono à sempre rimasti in seno all'or- - :todossia cattolica. Non riten- Igo che sia questo il momento per rendere pubblica un'autodifesa, per diffondere chiare giustificazioni: mi riserbo que sto diritto non appena avrò potuto raccogliere idee e documenti». Le agsemblee di presidenti ed assistenti diocesani convo cate in varie regioni per i st prossimi giorni non potranno| andare logicamente molto ol-! tre. Se abbiamo ben compre1 so, però, il loro fine è quello Idi testimoniare, lo stato di 1 disagio in cui l'indirizzo della | presidenza centrale ha posto ' ' l'Azione Cattolica. | ; Il Presidente del Consiglio \ stamane ha ricevuto e conver-1 saio a lungo con il prof. Car-jretto, predecessore del Rossi, che lo sostituì quando verme |a trovarsi ancne lui in contra-1 'sto con Gedda. Non ci voleva di più, naturalmente, per far!dire che Sceiba si interessava jda vicino della crisi della IG.I.A.C. In realtà questo in- contro era già in programma.da molti giorni. Fu rinviato |una prima volta a lunedì, poi a ieri e infine s'è avuto oggi. Va da sè che il Presidente del Consiglio, come tutti gli altri uomini politici, aveva interesse a conoscere gli stati d'animo della gioventù cattolica, della quale il Carretto è rima- sto l'esponente forse più ascoltato. Ma niente di più, Ina nuova vivace battuta v'è da registrare, infine, nella polemica in corso tra lo stesso La Pira e gli industriali. Il presidente della Conflndustria ha inviato al sindaco di Firenze una lunga lettera non solo di Per precisare alcuni dati tatto sulla questione di n to (il licenziamento di alcuni operai della Manetti e Roberta), ma anche per polemiz- |zare sugli orientamenti reli ' gioso-economici di La Pira, | c La ammiriamo — scrive il \ dott. Costa — ma purtroppo 1 abbiamo 1 impressione che lei jda un po di tempo stia per- dendo il senso delle propor zioni... fc>e cercassi di vedere 1 per la parte tarenaMpo'pIÙ distante, si renderebbe conto !che, pur con le migliori inten jzioni di far del bene, lei fa I del male, perchè, se allevia qualche miseria, altre e più . gravi ne provoca...». La Pira | aveva polemizzato citando i Vangeli; Costa replica citando i Comandamenti, e particolarmente l'ottavo: «Non dire falsa testimonianza». Così anche il licenziamento dei 60 operai fiorentini è divenuto un problema non si sa se più politico o più religioso. e. f.

Persone citate: Carretto, La Pira, Manetti

Luoghi citati: Firenze, Francia, Gedda, Italia, Roma