La Pira in polemica con gl'industriali fiorentini
La Pira in polemica con gl'industriali fiorentini La Pira in polemica con gl'industriali fiorentini "Quando difendo il lavoro degli operai, difendo i diritti della persona umana,, - Molti imprenditori solidali col Sindaco Firenze, 21 aprile. Il giornale c 24 Ore », nel suo numero di stamane, ha pubblicato un vivace attacco contro il Sindaco di Firenze, prof. Giorgio La Pira, per il telegramma da lui inviato il Venerdì Santo al Presidente del Consiglio, on. Sceiba, e agli on.li Saragat e Vigorelli, per deprecare il licenziamento di 70 operaie della Manctti & Roberta e per invocare che fosse posto termine < al regime di intimidazione instaurato dall'Associazione industriali di Firenze ». Il Sindaco di Firenze ha ricevuto stasera in Palazzo Vecchio giornalisti e corrispondenti fiorentini, ai quali ha fatto una serie di dichiarazioni polemiche. < La situazione economica della città — egli ha affermato — è chiaramente espressa quando si considerano le seguenti cifre: oltre 500 operai ancora in attesa di rias sorbimento alla Pignone, 950 licenziamenti alla Richard Ginori di Doccia, licenziamenti della Manetti & Roberta, oltre a ben 10 mila disoccupati iscritti all'Ufficio provinciale del lavoro. Tutto ciò nel quadro sociale di Firenze caratterizzato da questi numeri: libretti di po verta del Comune 17.117, riferiti a 31.381 persone; assistiti E.C.A. famiglie 8500 (singole persone 3H.000), percentuale popolazione assistita 10 per cento. Si noti inoltre che il Ministero del Lavoro ha aperto per il solo Comune cantieri di lavoro che tengono occupati 1300 disoccupati, e tutti i 1300 posti sono da vari mesi letteralmente bloccati. In questo quadro economico e sociale a linee cosi severe ogni licenziamento, anche d'una sola unità, assume un peso drammatico », < Chi osservi attentamente lechiusure di aziende ed i licen ziamenti a Firenze dono le elezioni politiche del 7 giugno — ha continuato il Sindaco — nota che essi — cosi come appaiono scnglionati nel tempo — obbediscono ad un corto metodo: c'è, si direbbe, un prin cipio che li determina: il principio dello «scatto automati co». Appena una vertenza co mincia ad avere un principio di soluzione (non ancora risol ta, si noti), allora quasi automaticamente un'altra se ne apre. Non è chiusa la Pignone ed ecco la Richard Glnori. Non è chiusa la Richard Ginori ed ecco la Manetti e Roborts. < Quanto è stato scritto contro di me visto in questo quadro doloroso della disoccupazione e della miseria di Firenze, fa pensare irresistibilmente a certi duri avvertimenti dell'Evangelo: «Vedono la pagliuzza che è nell'occhio altrui e non vedono la trave che e nel loro» (San Luca: 6,41): « Mettono insieme pesanti far delli difficili da portare e li pongono allo spalle degli altri: ma essi non vogliono smuover li neanche con un dito^ (San Matteo: 23.4); «Vivono splen- didamente senza accorgersi di Lazzaro che giace alla loro porta bramoso di sfamarsi con le briciole che cadono dalla loro tavola» (San Luca: 16,19). Solo questo quadro morale può .spiegare licenziamenti fatti con ritmo così accelerato, con metodo così accurato, in tempi così contrastanti con i licenziamenti quali sono i tempi pasquali ». Il Sindaco ha poi risposto ad alcune domande. Riferendosi particolarmente all'accusa di t comunista in convento », il prof. La Pira ha dichiarato <: L'attribuirmi il titolo di comunista, sia pure < bianco >, altro non rappresenta che una cortina fumogena. Gli industriali intendono evadere in questa maniera dalle loro specifiche responsabilità. Quando io difendo il lavoro degli operai, difendo i diritti della persona umana, che sono sacri e sono anche definiti dalla Costituzione, non solo, ma sono i diritti essenziali dell'Evangelo >. Dopo avere informato i gior nalisti che numerosi industriali fiorentini gli hanno espresso per iscritto la loro solidarietà dichiarandosi disposti, accogliendo 11 suo invito, ad assu mere un certo numero di disoc cupati, il prof. La Pira ha ter minato dicendo: c Sono adesioni veramente confortanti. Altre adesioni mi sono giunte da uomini di governo».
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