Nove «fermi» a Vercelli e Novara per il contrabbando del cobalto

Nove «fermi» a Vercelli e Novara per il contrabbando del cobalto Nove «fermi» a Vercelli e Novara per il contrabbando del cobalto Milano, 20 aprile. L'indagine sul contrabbando di cobalto e nichelio dall'Italia alla zona russa di Vienna ha portato all'identificazione e al fermo di un terzo individuo. Il sequestro dei 100 quintali di materiale strategico, destinati a un misterioso personaggio residente a Mendrisio, avvenne negli ultimi giorni della scorsa settimana, sulla strada di Viggiù. L'autocarro recava un finto carico di mattoni ed era scortato da una piccola automobile color verde, targata VC 29708; il camion era targato NO 20766 ed era pilotato da certo Adolfo Antonini, di 32 anni, residente in un piccolo centro del Novarese. Il convoglio veniva bloccato: sia l'Antonini che il conducente della piccola automobile, identificato per Innocente Zaniroli di Giovanni, domiciliato a Vercelli, erano dichiarati in stato di fermo; si procedeva all'inventarlo del prezioso materiale: venti bidoni di cobalto in discoidi; HO cassette di nichelio in bastoncini; tre barilotti di nichelio in < gocce >; complessivamente: più di dieci tonnellate di metalli strategici, per un valore complessivo di oltre mezzo railiardo di lire. Da sabato mattina i due trafficanti sono a Milano, a disposizione dell'autorità; essa, per le loro ammissioni, è venuta a conoscenza che il cobalto e il nichelio provenivano da una centrale che ha sede a Milano e che finalmente è stata identificata. Un'irruzione nella < centrale > ha portato al fermo di un terzo individuo; egli aveva incaricato della « missione > l'Antonini. I tre fermati sono tuttora a disposizione della polizia tributaria. Il deposito di materiali strategici avrebbe sede — a quanto sembra — negli uffici di una casa di spedizioni nei pressi della Fiera campionaria; la provenienza del materiale è la stessa di quasi tutti i generi contrabbandati, cioè il porto franco di Tangeri, dove il materiale ora sequestrato venne sbarcato da un mercantile salpato da Anversa; 11 carico era stato poi dirottato in Italia, con destinazione Svizzera e Vienna, per essere consegnato a una ditta austriaca che ha i suoi uffici nel settore russo; tale ditta avrebbe provveduto all'inoltro del cobalto e del nichelio in Cecoslovacchia. La polizia tributaria di Milano ha ordinato alle autorità di Novara e di Vercelli il fermo di altre nove persone, per sospetti su loro responsabilità nel traffico del cobalto. Uno dei due fermati, e precisamente il vercellese Inno¬ cente Zaniroli, aveva indosso importanti documenti segreti; tale carteggio ha permesso alla polizia di capire come è organizzato il contrabbando del materiale strategico. Due bidoni contengono, oltre a discoidi di cobalto, un grosso quantitativo di monetine da venti centesimi del vecchio tipo, a forte percentuale di nichelio.

Persone citate: Adolfo Antonini, Antonini, Zaniroli