Uno schiaffo di Czeizler ha risolto i dubbi e le amarezze di Ricagni

Uno schiaffo di Czeizler ha risolto i dubbi e le amarezze di Ricagni Uno schiaffo di Czeizler ha risolto i dubbi e le amarezze di Ricagni La "trovata,, del C. 7. è stata benefica per Paquito - Tutti presenti gli azzurri al raduno • Stamane a Superga e nel pomeriggio allenamento sul campo Torino Raduno azzurro a Torino, in un albergo davanti a Porta Nuova. Sono appena le diciassette, arriva Galli, 11 centravanti deha Honia. « Non gioco in prima squadra da alcune domeniche, però mi sento in forma — racconta. — Sono felice di ritornare in nazionale. La prima maglia azzurra mi e costata una sconfitta davanti ai novantamila dello Stadio olimpico di Roma, ili brucia ancora il ricordo del tre a zero subito davanti all'Ungheria ». « Non ti impressionare. Combi. il più grande portiere del calcio italiano, ha incominciato, in nazionale, perdendo per sette a zero. Poi è diventato campione del mondo. Un insuccesso, talvolta, porta fortuna... >. « Che storie sono? » « Speriamo » borbotta Galli, e se ne va a spasso per Torino. Gli piacciono le vetrine di via Roma, non si lascerà però tentare dalle cravatte di lusso, poiché sotto una giacca a quadretti indossa un maglione azzurro dal colto alto, molto sportivo. Dopo Galli giungono quasi insieme tre calciatori della Fiorentina: Segato, Costagliela e Cervato. Cappello del Bologna, e l'« industriale » Pandolflni. La mezz'ala della Roma possiede un pastificio, in Toscana. Una pausa di un paio d'ore permette ad una ventina di ragazzini ed a due o tre soldati in libera uscita di radunarsi davanti alla porta a vetri per sbirciare gli azzurri. In fatto di entusiasmo sportivo, Torino non offre di più. I nazionali sono ben contenti di rimanere in pace. Un brusìo interrompe però la tranquillità generale: scendono da una macchina i juventini Boniperti e Ricagni. Si infilano lesti nella hall e qui scoppia un piccolo dramma sportivo. Mentre Boniperti affronta con stoica indifferenza le frecciate dei colleghi giocatori e risponde come meglio può alle battute ironiche sullo * sei a zero » di Inter-Juventus, Ricagni se ne sta in disparte, timido, quasi imbronciato. E' venuto al raduno azzurro vestito del suo tradizionale abito scuro, con cravatta chiara, ma nell'ambiente non vuol rimanere. Si sente un sopportato. Troppe critiche gli sono piovute addosso dopo l'insuccesso della Juventus. « Qualche appunto posso essermelo meritato — lamenta il Paquito —. troppe frasi severe mi sembrano però eccessive. Appena vedo il direttore tecnico della nazionale, Czei¬ zler, lo ringrazio di avermi convocato, ma gli dico chiaro e tondo che mi lasci in libertà». Boniperti chiacchiera con gli altri azzurri, ma tiene d'occhio l'amico (a proposito chi diceva che i due juventini non vanno d'accordo?). Appena Lajos Czeizler si fa vedere il juventino dribbla giornalisti e cacciatori di autografi, prende il direttore tecnico sotto braccio e gli mormora alcune frasi. Zio Lajos ha un moto di stupore, guarda verso Ricagni, gli si avvicina e paf, gli appioppa uno schiaffo. Un amichevolissimo, ma deciso schiaffetto che vale un discorso: «Proprio ad uno che ha sempre avuto fiducia in te — vuol dire Jl mister — stai per creare questi imbarazzi? E poi cosa sono queste storie? Ogni calciatore ha i suoi momenti di alti e bassi ed anche se questa volta non parti titolare sei pure utile alla squadra. Soprattutto sei un professionista serio ». Queste ed altre cose espone Czeizler al giocatore involontariamente « polemico » del campionato italiano e Ricagni, italo-argentino e quindi doppiamente impulsivo capisce e apprezza il gesto (sc'.iiaffo compreso). Si unisce alla comitiva già seduta a tavola e ritrova la sua serenità. Quando il blocco dell'Inter fa il suo ingresso il primo a stringere la mano agli avversari di pochi giorni or sono è proprio lui. Le ultime ansie Ghezzj e Giacomazzi, due nuovi in nazionale e con loro gli esperti Neri e Nesti fanno un allegro baccano. Con buon gusto non parlano ai juventini del sei a zero. Sono questi a lanciare le prime pietre nello stagno delle discussioni: «Giocate a Parigi bene come a Milano contro di noi ed anche la nazionale francese sarà sistemata ». L'Inter, come è noto darà alla squadra azzurra cinque suoi giocatori. Il quinto, Vincenzi, si trova da alcuni giorni in Belgio dove ieri ha disputato l'incontro Italia-Grecia per il torneo delle rappresentative militari. Czeizler, che conta molto sul giovane terzino per affiancarlo a Giacomazzi, è rimasto fino a tarda sera incerto sulla possibilità di poterlo schierare in campo a Colombes. Finalmente il segretario della Federazione italiana Valentini è riuscito a mettersi in contatto telefonico con Bruxelles. E' uscito di cabina sorridendo: « Buone notizie! Ottime anzi. I militari-calciatori han- | I | ! j r o o n a o | no vinto per 5 a 1. Vincenzi ha disputato una magnifica partiI ta, giocando centromediano. | L'arbitro Gemini, che si u-ova ! pure in Belgio, accompagnerà j lo stesso Vincenzi venerdì mattina a Saint Germain, dove la squadra azzurra rimarrà lino a poche ore dall'inizio di Francia-Italia, Tutto a posto dunque >. Czeizler ha allargato la bocca in un sorriso da festa pasquale, poi... si è accorto che due giocatori non erano ancora arrivati a Torino. Si trattava dei milanisti Tognon e Frignani, Erano partiti tre ore prima su una macchina guidata da uno sportivo che ha corso a Monza e alle Mille Miglia. Un asso del volante, un abituato a premere sull'acceleratore. Czeizler è rimasto sulle spine per un quarto d'ora, e finalmente anche i due ultimi hanno fatto la loro comparsa. Un filo della dinamo si era staccato ed avevano dovuto riparare il guasto. Spiegato il motivo del ritardo, tutto è finalmente tornato sereno e Czeizler ha potuto annunciare la formazione con cui oggi i nazionali scenderanno alle 15 sul campo Torino: Ghezzi (secondo tempo Costagliela) ; Giacomazzi, Cervato; Neri, Tognon, Nesti (Segato); Boniperti, Pandolfini, Galli, Cappello, Frignani. Ricagni disputerà soltanto la ripresa. Prima dell'allenamento gli azzurri ed il Borgosesia, la squadra allenatrice, si recheranno in torpedone a Superga a deporre dei fiori sulla lapide in ricordo del « Torino > tragicamente scomparso. E' la prima volta che dopo la tragedia una nazionale si trova adunata a Torino. Giusto che gli azzurri di oggi rendano omaggio ai campioni scomparsi, p, b. aiiliiliiiililliliilllliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniii I|