Quadruplicala la pena a un operaio che aveva tentato di uccidere la moglie

Quadruplicala la pena a un operaio che aveva tentato di uccidere la moglie Quadruplicala la pena a un operaio che aveva tentato di uccidere la moglie Ricomparso in giudizio per il processo di appello un carpentiere che aveva tentato di uccidere la moglie ha avuto più che triplicata la condanna già subita dalla Corte di Assise di Cuneo. Il mancato uxoricida è il quarantatreenne Angelo Martinello fu Antonio. Abitava a San Rocco di Castagneretti dove era giunto molti anni or sono dal suo paese j d'origine, Anguillara Veneta, insieme alla moglie Assunta Soldà. Si erano sposati giovanissimi e 'dal 1010 matrimonio erano nati 7 figli. I rapporti fra i coniugi non erano mai stati felici poiché il Martinello trascurava la famiglia, era irascibile e non solo litigava di frequente in casa con la moglie ed 1 figli ma anche li percuoteva! La Soldà, stanca di questa vita, denunciò nel marzo del 1952 il marito per maltrattamento e violazione degli obblighi di assistenza ed ottenne la separazione legale. II Martinello se ne venne a lavorare a Torino; ma di tanto in tanto si recava dalla moglie per farle delle violente scenate e minacciarla. La mattina del 24 gennaio dello scorso anno andò in casa della Soldà in uno stato di eccitazione pauroso. Appena vide la moglie la colpi al viso con un | pugno urlando come un forsennato: « Questa è casa mia; oggi l'arai una brutta fine ». Uno dei figli accorse in difesa della madre; ma il Martinello ostrasse di tasca una pistola e sparò un colpo in direzione della donna che raggiunto l'uscio di casa già stava inforcando la bicicletta per fuggire. Ma 11 proiettile fortunata- mente non andò a segno. Tra padre e figlio si ingaggiava una lotta furibonda; interveniva anche un vicino di casa ed alla fine il Martinello veniva ridotto all'impotenze e consegnato ai carabinieri. Fu poi condannato per maltrattamenti e minacce a 2 anni e 5 mesi di reclusione. Il P. M. ricorse contro quella sentenza e ieri mattina il Pubblico Ministero ha sostenuto che l'imputato fosse col pevole di tentato omicidio; a conferma della sua tesi ha letto uno scritto con cui il Martinello informava suo cognato che avrebbe ammazzato la moglie se si fosse rifiutata di tornare a vivere con lui. La Corte (Prcs. Piras, P. G. Vavva. cane. Quaglia) ha inflitto all'imputato 9 anni. 8 mesi e 10 giorni di reclusione con il condono di 3 anni.

Persone citate: Angelo Martinello, Assunta Soldà, Martinello, Piras, Soldà

Luoghi citati: Anguillara Veneta, Cuneo, Torino