L'assassino dell'agricoltore di Carignano è ormai nelle mani della Squadra Mobile

L'assassino dell'agricoltore di Carignano è ormai nelle mani della Squadra Mobile L'assassino dell'agricoltore di Carignano è ormai nelle mani della Squadra Mobile Come si è giunti ali'identificazione - Ricostruite le ultime ore trascorse dalla vittima a Torino - L'omicida è un giovane meridionale conosciuto col soprannome di "pilon,, • La strana, disordinata vita del contadino ucciso La polizia ha identificato 11 gio-vane meridionale che giovedì se- ra, dopo le 23, ha aggredito e fe-rito mortalmente in piazza d'Armi, l'agricoltore Mario Peiretti, di 40 anni, residente nella cascina Balbo di Osasio di Carignano. Le indagini dei funzionari della Squadra Mobile — dr. Maugori, dr. Ferrite e dr. Valerio — hanno potuto ricostruire con esattezza le ultime ore trascorse dalla vittima. Il Peiretti era scoso nella nostra città giovedì nel tardo pomeriggio, assieme a due suoi compaesani Bartolomeo Saglietto, di 22 anni, e Lorenzo Peiretti di 24 anni. I tre, da Osasio, si erano recati in bicicletta sino a Carignano e da Carignano si erano fatti accompagnare a Torino dall'autista Riccardo Manna. Il Manna li faceva smontare a Porta Nuova e i tre amici gironzolavano mi il iiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiii illuni il limili nini |un po' nei pressi della stazione, Proprio sotto i portici di corso l Vittorio Emanuele, Mario Peiretti d a a i 1 e e . e e a o 1 l notava un giovanotto piuttosto male in arnese che si aggirava con l'aria di chi non ha nulla da fare e non ha soldi in tasca. L'agricoltore lo abbordava, confabulava un poco con lui e Infine 10 invitava a pranzo. II giovanotto era basso di statura, tarchiato, bruno di capelli, parlava di rado con forte accento meridionale. Durante la cena, il Mario Peiretti si mostrava verso di lui assai gentile e gli esibiva più volte un grosso pacco di biglietti da dieci mila lire che teneva avvolti in carta da giornale. Alle 23 e 15 circa, i quattro terminavano di mangiare e di bere e uscivano dal ristorante. Lorenzo Peiretti e ti Saglietto dichiaravano di voler tornare subito a Carignano e infatti si allontanavano verso Porta Nuova dove prendevano più tardi la via de! paese con una macchina da noleggio. Invece Mario Peiretti e il giovane sconosciuto scantonavano in una traversa di corso Vittorio e si incamminavano verso la Crocetta. Probabilmente sempre a piedi, i due improvvisati amici arrivavano sino alla piazza d'Armi e qui sostavano proprio ne! centro, nella zona cioè più isolata e più buia. Per ora non si possono fare che ipotesi più o meno fantasiose sulla tragica scena del delitto. Ad ogni modo tralasciando 1 particolari si può dire quasi con certezza che l'assassino colpi il Peiretti al capo numerose volte e con estrema violenza, tanto da fratturargli 11 cranio in più punti. Non 6 stato accertato ancora con quale arma l'aggressore ^bbia fracassato la tosta della vittima. Si presume con buon fondamento che l'arma fosse rappresentata da una grossa pietra aguzza. Assalito all'improvviso l'agricoltore non avrebbe potuto opporre alcuna resistenza e si sarebbe subito accasciato al suolo rantolante. E facile quindi era per l'omicida impadronirsi con tutta tranquillità della forte somma che il Peiretti aveva con sè. Tale somma, che dovrebbe oscillare, come abbiamo detto anche ieri, fra le 700 mila lire e il milione, 11 Peiretti l'aveva incas¬ (IIIIIIIMIIIIIIIIIlllllItlllllillllLIIIIIIIIIItllllllIIII sata 11 giorno prima a Vigone, a seguito di un contratto di compravendita di un terreno. L'agricoltore aveva l'abitudine di scendere a Torino a far baldoria. Egli viveva solo in una casa di campagna piuttosto ampia, accanto alle caso degli altri suoi parenti. Tutti od Osasio sono concordi nel dire che Mario Peiretti era un tipo alquanto strano, specie dal giorno in cui era tornato a casa dalla prigionia. Egli aveva fatto il militare per ben 10 anni ed era stato in Africa, poi in Russia, in Grecia e in Albania. Dalla guerra era tornato assai mutato nel fisico e nello spirito. A più riprese i parenti l'avevano consigliato di sposarsi anche per avere una" compagnia e un aiuto. Ma il Peiretti aveva sempre dichiarato che le donne assolutamente non lo Interessavano. La polizia ieri mattina ha compiuto una meticolosa perquisizione nella cascina dell'agricoltore. Sono state esaminate lettere e carte varie e sono stati apposti 1 sigilli. Non risulta che i funziona¬ ri AnoMoziocidvidtervitNere ficcail suNeasse cserserConeviddeerase rele stato «■111■i11< 1111111 : 1111 r i111r i11r1[ 111 ! 1111 ! ) r : p 11111111[1 ri abbiano reperito denaro liquido. A Torino e dintorni intense sono state le indagini della Squadra Mobile per giungere all'identificazione e all'arresto del feroce omicida e rapinatore. Duecento individui appartenenti ad una ben determinata categoria sono stati invitati In questura e interrogati. Nella mattinata si veniva a sapere che la « Mobile » aveva identificato l'assassino in un giovane calabrese di 21 o 22 anni, noto con il soprannome, affibbiatogli da suoi amici piemontesi, di « Pilòn ». Nel tardo pomeriggio le indagini assumevano un ritmo più febbrile e correva una precisa voce, verso sera, cioè che 1 funzionari l'avessero già rintracciato e arrestato. Comunque un fatto era certo: che negli uffici della «Mobile» un individuo — i cui connotati corrispondevano a quelli del calabrese — era sotto interrogatorio da diverse ore. Il riserbo della polizia sarebbe dovuto alla delicatezza delle Indagini In corso, tendenti a stabilire se il calabrese abbia avu¬ to complici nell'efferato delitto. 11[11[t : [ 11 f 1111111111111111 li 1r111111111111111 t 111111111 ■