Gli Orgogliosi secondo Claude Mauriac
Gli Orgogliosi secondo Claude Mauriac Gli Orgogliosi secondo Claude Mauriac PARIGI, marzo 1954 — Claude Mauriac, il noto critico del « Figaro Litteraire » dedica particolare attenziono al film « Gli Orgogliosi » — Los Orgueilleux. Un lungo e vivace articolo dello scrittore contiene, tra l'altro, questa afformazione: «Ecco uno dei migliori film di Yves Allegret... ». « Michèle Morgan non è stata mai cosi spontanea davanti alla macchina da presa: nuda, distesa, autentica. Da mito ridivenuta donna, ella ci commuove come non mai, a dispetto dei suol deshaoillages, che non sono, del resto, nel suo stile. « Gerard Philipe recita con la ahilitil che ormai lo caratterizza. « La loro prima scena d'amore, muta e carnale, è di una grande bellezza ». Michele Morgan e Gerard Philipe por la prima volta insieme, sono gli interpreti del film « Gli orgogliosi » nell'atmosfera rovento o primitiva d'una regione del Messico, inedita per il cinema. E' la prima produzione franco-messicana, caratterizzata da un realismo che è stalo definito «crudnle». Il film narra l'avventura di una giovane vedova, impersonata dn Michòlo Morgan, clic In ini lavoro (ini soggetto cosi, inconsueto risulta più commovente che mai; e l'avventura di Goorge. un rollilo umano, un uomo troppo solo, abbrutito dall'alcool. Ma a parte la vicenda che offre ai due magnifici interpreti spunti estremamente drammatici, commoventi e appassionanti, l'elemento che caratterizza in modo inequivocabile questo film è il senso della violenza che la regia ha saputo imprimere sugli aspetti del povero villaggio messicano. I mortaretti che fanno saltare in aria strani fantocci, quel sole implacabile, l'andatura stracca e cinica dogli indigeni, il dilagare dell'epidemia collo nei suoi aspetti più minuti e più veri: sono questi gli elementi che creano l'atmosfera di tensione implacabile che vi tiene avvinti sin dall'inizio alla fine del film. E' stato giustamente notato che f GII orgogliosi » è il film che più di ogni altro sconvolse il pubblico di Venezia. ( j
Persone citate: Claude Mauriac, Gerard Philipe, Michele Morgan, Yves Allegret
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