Una giornata romanzesca e febbrile alla caccia del "testamento,, accusatore di Gigi Ghirotti

Una giornata romanzesca e febbrile alla caccia del "testamento,, accusatore AVVENTURE COME 11V UHf RACCOLTO filALL» Una giornata romanzesca e febbrile alla caccia del "testamento,, accusatore L'atfittacamere di Anna Maria Caglio rivela al tribunale l'esistenza del documento scritto dalla ragazza Atierma d'averlo spedito all'autrice - Ricerche negli uliici postali - La lettera era giunta a una suora (Dal nostro inviato speciale) Roma, 20 marzo. Gli strilloni stasera a Roma sono presi d'assalto: «Piccioni è l'assassino di Wilma Montesi. Il testamento di Anna Maria Caglio, è il richiamo che riaccende sulla vicenda di questo strano processo a Silvano Muto il fuoco dell'emozione popolare. Il documento, scritto dalla implacabile ragazza milanese molto tempo prima dell'inizio di questo dibattito, è stato letto dal presidente Surdo alla fine dell'udienza odierna. Esso non dice espressamente che Piero Piccioni abbia ucciso Wilma Montesi. Il tragico riferimento all'infelice ragazza perita a Tor Vaianica deriva dal fatto che la Caglio indica il Piccioni come- l'« assassino » di una organizzazione presieduta dal marchese Ugo Montagna « per far sparire le donne >. Ecco il testo dello scritto lasciato da Anna Maria alla sua affittacamere, signora Adelmina Procopio Marri, il 30 ottobre dello scorso anno, prima di accompagnare il marchese Ugo Montagna in una gita nella tenuta di Capocotta. Deposito questa lettera nelle mani della signora Lori Procoplo Marri. Non è una copia di quella che ho mandato questa mattina al mio avvocato Silvio Ciaccia di Milano (ho sbagliato la data, ho messo 29 invece di 30), ma è simile. Desidero che tutti sappiano che io sono sempre stata all'oscuro di tutti i traffici illeciti di Ugo Montagna. Io gli ho voluto solo un gran bene e non mi sono mai accorta della sua doppia vita. Avevo sospettato di qualcosa, ma ho sempre creduto che si trattasse di donne, di cambiali e debiti. Fatemi giustizia se io dovessi in qualsiasi modo scomparire, non per me ma perchè altre povere ragazze non debbano in un domani fare la mia stessa fine. Non credete agli scritti da me lasciati, tranne che a questa lettera e a quella dell'avvocato. Qualsiasi altra mi sarà stata estorta. Ho principi troppo cristiani e cattolici per suicidarmi, ma sapendo di che natura sono tanto Montagna quanto Pietro Piccioni, figlio dell'onorevole, ho paura di poter scomparire senza lasciare tracce di me stessa. Purtroppo ho saputo che il capo della banda del traffico degli stupefacenti è Ugo Montagna, con annessa 1 scomparsa di molte donne, | Egli è il cervello di questa j organizzazione, mentre Piero LPiccioni è l'assassino. Potrei provare tante cose che io ho sospettato, ma lascio a voi il compito di farlo. !ì, ja Preparare un battuta 1 caccia. l Presidente — Lei sarebbe in j possesso di un importante do!cumento della signorina Caglio !che è definito il testamento della ragazza. E' vero? I La domanda era attesa. Da So solo che io stessa andai 'una sera con Ugo e Piero al jMinistero degli Interni dallo 1 stesso Pavone, capo della polizia, per far tacere ogni indagine sul caso Montesi. Io aspettavo giù in macchina, per un'ora e un quarto, dopo che lo stesso Ugo mi aveva detto che andavano sù apposta per quello. Se non ne potrò più parlare, rivolgetevi alla signora Procopio Marri, che sa tutto di me e vi parlerà come se io stessa vi parlassi. Per sentito dire da me, oltre la signora c'è Romano Cirillo e Ivanoe Brogi, direttore del Banco d'America e d'Italia. Mi auguro che la giustizia abbia ragione di quei criminali. Queste circostanze, spiegate in tono quasi romanzesco, erano state esposte dalla Caglio in Tribunale durante il suo primo interrogatorio. Ella però non aveva fatto alcun esplicito accenno all'opera, presunta delittuosa, di Piero Piccioni. Si era limitata a riferire ampiamente 1' incontro a tre avvenuto al Viminale. E' interessante conoscere come il Tribunale, che giudica Silvano Muto, sia venuto in possesso di questo documento, reso pubblico in un'aula affollatissima e dominata da ur, silenzio assoluto e agghiacciante. Dopo le fasi di un'udienza, in cui squallida protagonista era stata Adriana Bisaccia a confronto con i suoi ex-amanti, veniva sentita l'affittacamere Adelmina (Lora è la figlia) Procopio Marri. La testimone — una signora bionda e maestosa — si presentava disinvolta davanti al collegio dei giudici. Con voce sicura e squillante diceva: Io ho ospitato la signorina Anna Maria MonetaCaglio e sono in possesso di quattro lettere firmate, indirizzatemi in tempi diversi dalla stessa Anna Maria. La quarta lettera, senza busta, porta la data del 30 ottobre 1953 ed è questa: «Ore 16.30. Esco. Vado a Capocotta con Ugo Montagna. Mi dice che mi porta a Capocotta e staremo là tutta la notte. Come finirò? Firmata: Marianna Moneta-Caglio*. La signorina Caglio me la lasciò sulla tavola prima di uscire di casa per recarsi a Capocotta con Ugo Montagna. di tempo si parlava, senza poter risalire alla fonte della voce, di un misterioso scritto di An- ila Maria Caglio, nel quale si spiegava in modo preciso ed esauriente la tragedia di Tor Vaianica. Anche il difensore di Silvano Muto, prof. Sotgiu, all'inizio dell'udienza si era rivolto al Presidente per chiedere la citazione non solo della Mani, ma anche dell'avv. Silvio Ciaccia di Milano. — Si tratta di rivelazioni diceva l'awo- importanti cato _' Possibile che ,e sappiate soItanto voi le COSe importan- L,, _ ribatteva il P. M. dott. Bruno. Comunque ls Marri, alla domanda del Presidente, rispon- deva: ~ A\ev° quello scritto, una specie di testamento. Non l'ho mai letto. Ho provveduto questa mattina a spedirlo ad Anna Maria Caglio. Presidente — A che ora? Marri (esitando) — Stamattina, saranno state le otto... Presidente — Ordino subito alla polizia del Palazzo di Giù stizia di rintracciare la lettera, che deve giacere ancora presso qualche ufficio postale. Marri (precisando con sforzo) — Si tratta di un « espresso ». Nell'aula, sospesa l'udienza, si diffonde un brusìo tra la folla. L'attesa è molto viva; col passare dei minuti e delle mezz'ore diventa tensione eansia. Il commissario dott. Gatti, altri funzionari e gli agenti stanno cercando il famoso do- r cumento. Le indagini si svol, gono rapide con un ritmo feti- brile. Corse da un ufficio all'ali tro, ma la < lettera-espresso » d r e , . i - è irreperibile. Possibile? Avrà mentito la signora Marri? La testimone spiega: «Ho mandato il testamento ad Anna e - t. - o d to ù ea e. ) ». a, a a; o, n Maria Caglio, perchè solo lei poteva disporne. Lo aveva la-; sciato a mia figlia Lora, con|l'intesa di aprirlo, solo nel caso! che ella non fosse più tornata dalla sua notte d'amore con il marchese Montagna nella tenu ta di Capocotta ». Le ricerche però non approdavano a nulla. Mezza polizia di Roma, come in un racconto giallo, era alla caccia del docu- ;mento, che, secondo molti, do- veva segnare una svolta decJ-Isiva al processo Muto. Infine — erano ormai le 17 ■ il plico è stato rintracciato.Non giaceva presso un ufficiopostale, ma presso le Suore del- la Redenzione che custodiscono in queste settimane Anna Ma-ria Caglio. Il verbale di seque-stro reca 1 indicazione della destinataria: «Suor Donata,Istituto delle Suoi e di Reden-zione via della Pineta Sacchet- t 251 A, Roma Mittente: Mar-n Loia viale Giulio Cesare 31.Quando U Presidente ha avu-to in mano la busta, l'ha dissi¬ gillata lentamente. Nell'aula siudiva soltanto, distintissimo, il rumore del tagliacarte sulla busta. Ed ecco la voce del dott. Surdo scandire le parole scritte dalla Caglio in quello scorcio dell'ottobre romano, quando tramontava il suo amore per il marchese Montagna. « Purtroppo ho saputo che il capo della banda del traffico degli stupefacenti è Ugo Montagna, con annessa scomparsa di donne. Egli è il cer e vello di questa organizzazione, ejmcntre Piero Piccioni è l'asi, ti o- sassino». Questo il punto essenziale della lettera, che ha provocato tanta sorpresa ed emozione. Nell'udienza di oggi a questa gravissima rivelazione, non sono seguite reazioni di sorta. Il dibattito è stato rinviato a lunedì. Era opportuno oggi lo scritto chiarificatore, perchè posdomani compariranno davanti ai giudice l'ex-capo della polizia, dott. Pavone, l'avvoca te Piero Piccioni e il marche|=e Ugo Montagna, ! Da alcune parti si dice che Piero Piccioni, lunedi, quere lerà e denuncerà Anna Maria Caglio, per calunnia aggravata. Egli, il Montagna e Pavone, riferendo ai giudici sul preteso colloquio avvenuto al Viminale, avranno modo di ; portare quegli argomenti che Possano Prova" 'a 1°.™ «non I^^P^»»6»; ne d'retta ne indiretta, alla vicenda di Wilma Montesi. Impossibile è stato rintracciare stasera Anna Maria Caglio. La ragazza, trincerata nel ! i dei . i° . 0 j 1Ss'tamane t direrjSOri di SII M , ancora che ; «testamento» , aveva. chipsto la citazio'ne del. ,. ciaccia d| Milano che ;ne detiene rorÌB,nale e dei jcomm Ivanoe Brogi, diretto- re della Banca d'America e i d,ItaH menzionato nel documento e che avrebbe ricevuto dalla Caglio importanti confidenze. Appena saputo che i loro nomi erano stati fatti in aula 11 comm. Brogi e l'avv. Ciaccia hanno fatto dichiarazioni evasive. « La mia conoscenza con la signorina Caglio è dovuta esclusivamente a rapporti di banca», ha affermato il commendatore Brogi. Da Milano l'avv. Ciaccia ha fatto sapere: « Non ho niente da dire nè da smentire nè da affermare ». Dopo le « rivelazioni » contenute nel cosiddetto testamento della Caglio, assume particolare rilievo la posizione di quel Romano Cirillo che la Caglio chiamò a testimoniare « la sua verità ». La citazione del Cirillo in precedenza era stata respinta dal Tribunale. Acquista pure risalto sensibile la figura di quella signora Giobbengiò che dovrebbe essere stata protagonista di una delle orgie indette dal Montagna e della <-ui testimonianza il Tribunale difficilmente potrà ora privarsi. Il resto dell'udienza odierna è stato occupato da deposizioni di testimoni che non hanno aggiunto molto a quanto si sapeva. Adriana Bisaccia ha sostenuto un confronto con il suo ex-amante Duilio Francimei e con Gastone Pettcnati, il collaboratore di Muto. Il giovane artista tossicomane è sembrato incerto; Il Pettenati ha rivelato imbarazzo e viltà. Adriana Bisaccia, aggrappata disperatamente al suo ritornello: «Non è vero, non so », ha lasciato una impressione di sincerità. Gigi Ghirotti a , e Piero Piccioni risponderà lunedi alle accuse (Telef.) Anna Maria Caglio arriva a Palazzo di Giustizia. (Tel.) S La signora Marri, confidente di Anna Caglio. (Telefoto)