Baruffa delle "sorelle-squillo,, con le loro presunte corruttrici

Baruffa delle "sorelle-squillo,, con le loro presunte corruttrici Baruffa delle "sorelle-squillo,, con le loro presunte corruttrici Durante l'interrogatorio nello studio del giudice, Edvige e Franca Spinelli si accapigliano con le due donne che le avrebbero avviate alla malavita - Le gravi accuse sarebbero state confermate in pieno (Nostro servizio particolare) Milano, 17 marzo. Franca ed Edvige Spinelli, le due sorelle che con i loro memoriali provocarono lo scandalo delle * ragazze-squillo ». avrebbero dovuto presentarsi ieri al giudice dottor Learco Secchi per l'annunciato confronto con le signore Angela Morone e Antonietta Moccia, da esse accusate di favoreggiamento alla prostituzione e di corruzione. La denuncia venne presentata dal padre delle Spinelli. Le due giovani ieri non si presentarono: lo hanno fatto oggi alle 15; il magistrato leaveva diffidate. Accompagnate dal padre, esse venivano su- bito introdotte nell'ufficio del dott. Secchi, che aveva impar-tito rigorose disposizioni per che fosse evitata la presenza di giornalisti e di fotografi. Poco dopo l'arrivo di Franca ed Edvige, giungevano anche He due signore, e l'interrogatorio aveva inizio. Intanto diversi cronisti si erano radunati nei corridoi davanti alla porta dietro la quale si stava svolgendo il confronto; alle 18 esso durava ancora, fra un alternarsi di animate discussioni, di grida e di tentativi da parte delle quattro interrogate di addivenire addirittura alle mani. Il giudice dott. Secchi doveva durare non poca fatica per ridurre alla calma le quattro donne; ad un certo momento doveva esser richiesto l'intervento di due carabinieri, alla presenza dei quali l'interrogatorio ha potuto continuare, sempre con fasi molto burrascose. Lungo il corridoio passeggiava intanto, nervosamente, il calzolaio Spinelli; appressandosi ogni tanto al buco della serratura dello studio del magistrato, egli incitava le figliole: « Non ti lasciare sopraffare, Franca; spiffera tutto e non avere paura; e tu, Edvige, dì tutta la verità; la giustizia è con noi, non temere! ». Ma lo Spinelli veniva allontanato dai carabinieri; anche i giornalisti venivano invitati ad andarsene. Il drammatico confronto si è protratto Ano a tarda ora. Le due fanciulle, insieme col padre, sono state scortate all'uscita di Palazzo di Giustizia dai carabinieri per sottrarle all'assalto dei fotografi e dei giornalisti che le aspettavano al varco. Erano state prese astute precauzioni: le due ragazze potevano così uscire da un corridoio sotterraneo e andarsene dal lato opposto a quello dove i cronisti attendevano nella speranza di intervistarle. La signora Moccia, interrogata dai giornalisti, ha detto che Franca Spinelli avrebbe ritrattato alcune circostanze della vicenda, giustificandosi col fatto dì non ricordare bene. L'esito del confronto è rigorosamente protetto dal segreto istruttorio; secondo indiscrezioni degne di fede, le due giovani avrebbero ribadito tutte le accuse contenute nella denuncia, dicendosi decise a provare nella maniera più completa la veridicità delle loro gravi dichiarazioni. Nel quadro dell'inchiesta che il dott. Alma è stato incaricato di completare per l'istruttoria del processo delle « ragazze-squillo », il giudice Sec chi ha interrogato oggi due donne, accusate — bra — di corruzione di minorenni; esse sono tali Bianchi e Roveri; la loro deposizione è stata allegata agli atti processuali. 1_ c. altresera-

Persone citate: Angela Morone, Antonietta Moccia, Baruffa, Durante, Franca Spinelli, Learco Secchi, Moccia, Roveri

Luoghi citati: Milano