Qualcuno versò il veleno nei cibi della colazione

Qualcuno versò il veleno nei cibi della colazione Qualcuno versò il veleno nei cibi della colazione Sembra accertato un intervento criminoso nei fatti di Rivarolo j (Dal nostro inviato speciale) Rivarolo Canavese, 17 marzo. Maggior consistenza vanno prendendo i sospetti che l'episodio accaduto sabato scorso alla famiglia dell'agricoltore Pietro Basso, affittuario della cascina «Grangia del Conte» a San Grato Oglianico, sia un tentativo criminoso di avvelenamento collettivo. Se i componenti della famiglia Basso non ebbero a subire che disturbi, lievi — la più gravemente colpita fu la giovane figlia Luigina, mentre i genitori ebbero sintomi più tenui — si deve al fatto che essi, disgustati dal sapore amaro del lat'te e della «bagna cauda». ne consumarono in scarsa quantità. Nessuna ipotesi è possibile fare allo stato attuale delle indagini. Il sospetto che non si tratti di avvelenamento accidentale ma criminoso, deriva da alenile considerazioni. Dati li sintomi presentati dalle tre persone colpite e quelli che ac.compagnarono la morte dei due cani, e cioè contrazioni muscolari e conseguente irrigidimento, si deve dedurre che sì tratti d'un veleno della categoria «convulsivante»: e cioè acido prussico o stricnina. Le manifestazioni dei colpiti sono però più vicine a quelle date dalla stricnina. Ma mentre l'acido prussico, essendo usato in unric applicazioni industriali, è abbastanza facilmente procacciabile, molto difficile è invece llllIMMIlllllIlllllltlllUllllllIIIllltlMIIIllllIIlllll . o o e a » n o a i e e i a i e i i e è e o e n è e venire in possesso della stricnina. Comunque essi non sono usati in applicazioni agricole: essi dunque non possono trovarsi 'come può capitare per l'arsenico) in una cascina. E infatti nè l'uno né l'altro dei due tossici sono stati trovati in casa del Basso. Si può dunque escludere la possibilità d'un avvelenamento accidentale. Ugualmente arduo da ammettere è tuttavia un avvelenamento criminoso. Commesso da chif A quale scopo ! La famiglia Basso è ben vista da tutti nella zona, non si è attirata nè odi nè motivi d'ima cosi spietata rappresaglia, che per caso non ha avuto per conseguenze il suo totale sterminio. Sabato mattina comunque nessun estraneo si presentò alla cascina. I carabinieri di Rivarolo non trascurano alcuna ipotesi, e stanno compiendo un ìneticoloso e sottile lavorio d'indagini. Tutti 1 componenti della famiglia sono stati ripetutamente interrogati. In particolare lo è stato il giovane figlio Piero, un ragazzo di sedici anni. Quella mattinu egli fu il solo a non muoversi da casa, essendo rimasto a letto perche sofferente di dolori alle gambe e al petto. Non udì nulla di anormale Fu appunto a causa del suo malessere che egli non prese parte al pasto: e per conseguenza fu il solo a non aver avuto alcun disturbo, nemme¬ lIIMillIlllllIlllllJlllllIlIllilllllIIililiiiilliMillItlIll no da quel bicchiere di latte che egli asserisce d'aver bevuto verso le dieci. Il maresciallo dei carabinieri lo ha interrogato a lungo ieri c oggi. Nessun elemento chiarificatore è emerso dalle sue risposte. Il ragazzo ha ripetuto di non sapere nulla sull'episodio, di ?io)i sapersi spiegare come esso sia autieri uto. Si attende l'esito delle analisi — autopsia dei cani, esami della «bagna cauda» rimasta del contenuto gastrico espulso da Luigina — per avere un orientamento. Gli esami sono stati affidati al prof. Sergio Tovo. L'autopsia dei cani non ha fornito dati apprezzabili. Gli accertamenti chimici verranno fatti domenica o lunedì. Dal loro responso si potranno avere elementi concreti, e soltanto allora l'orientamento delle indagini potrà assumere un indirizzo preciso. g, f. Da sin.: il giovano Piero Basso, col padre Pietro e il frateMichele, davanti alla cascina dov'è avvenuto l'avvelenamen

Persone citate: Piero Basso, Sergio Tovo

Luoghi citati: Oglianico, Rivarolo, Rivarolo Canavese