ue amori tendhal

ue amori tendhal ue amori tendhal ta ' ^•vcnntaTcrllp'"''^^^1-!^3r,P' il 13 marzo del 42. linieri de' R Gii 'Pt, ,lcl 'li nobilissin" f na- ^^ senese, e orfana di i 'lsi tr"vava a Pari»; ,' ' r". ;pUpi„a de, mSLVt* d' |presso , n*rJ toscana Berlinghici Già anni ' Stendhal aveva a^t P H di conoscerli V uccasitmc sotto le fraga; eJ.^'^H teme, doti di cLT appH muni. Anzi , co- dai suoi diari „| " " catti anche con l'cr-; ! dalla sua disoerJi, d,st«rsi bandono di «Menta \Ti p se non erano andate"' • V°"\iqualche civetterh !" '" i u P innocente ripicco ! q" 10\ tardi lo Stendhal "f, " • v P"! ; "27 l'inizio di mie I w'vir H"'d'amore. Mal I inizio di quell'i [quella passione' finir'"""'1!1'" da Alberthe (che nei mi; *rL- P" P ■ '2I>, s'è detto, fu di quella sua ina¬ pico esempio nìa di traspt gura a piu , gestivo nome di Madame Azul ! ;e sapete perchè? Perchè abitava essa nella Rue Biette* )■ ma al principio del '30. nè è dato sa ì : pere bene perchè, la situazione precipita. Forse chc la romanti ; ca giovane avesse letto la novel la Vernina Vanìni, allor allora' sfornata dallo Stendhal, nella quale una g'.jvane e nobile ita diana si offre lei per prima aid'uomo che ama? Sta di fatto che il 27 gennaio Giulia gli di j chiara senza perifrasi il suo 'amore. E il 3 di febbraio lo ri|confermava, non senza qualche bizzarro commento. «Lo so da |iin pezzo che sei brutto e vecichio», gli diceva, baciandolo con trasporto, II 22 marzo — Stendhal tene va nota di tutto — ella diventaiva la sua amante. Ed era il mo mento in cui, ripreso in mano l'abbozzo di romanzo buttato giù febbrilmente a Marsiglia, egli vi s'era gettato a capofitto. E non è dubbio che quella imprevista .avventura passionale lo abbia singolarmente aiutato, fornendo gli una quantità di tratti colti sul vivo per la figura di Ma thilde de la Mole. Quei due ro manzi, egli li condusse di pari .passo con la medesima energia e la medesima lucidità. Sicché po tè poi scrivere nella Vie de HeniO' Brulard: «J'étais devenu par ; faitement heureux: c'est trop 'lire, mais enfin passablement heureux en 1830, quand jecrivais j^e liouge et le Noirrt. Mentre sentiva, vale a dire, di star seri!vendo un capolavoro, e di vive re uno dei più singolari amori della sua vita, " " luglio, Stendhal poteva annunciare al suo amico V'icus seux, a Firenze, che presto gli avrebbe mandato un suo roman zo, che aveva l'ambizione di di pingere la Francia del 1830. Ma ,un avvenimento imprevisto fece ritardare la stampa del libro. I tipografi infatti erano andati a battersi sulle barricate, nelle tre «gloriose giornate». La notte del 29 luglio, Stendhal la passo alla legazione di Toscana dove era andato in visita: e il matti ino. uscendo, ebbe la sorpresa di veder sventolare le bandiere tri colori, i Con il nuovo govern ,gì FiliPI)( tèmpo lo Stendhal fu caldo fau tore - ma non tardo molto a 'sentirsene deluso - egli potè di Lui-j ] I ! ,-— sperare di veder coronata I -sua antica ambizione d, «i cut r pretetto. Ma anche stavolta U la sua reputazione a perder,, &1".'* -1"11 ^ f^J' gente troppo W™™Z™™\ nn-riTo su 1111 consolato. rcn»d np.ego su un a Roma, C(ime pri-1 di cui per qualche! ,„,„„,„ miimiiiiii.iiiimii raino segretario. 1 suoi protettori si diedero assai da fare, e infine Tric- ee 1 veniva nominato, ma a c»" li ,830, che fu un anno assai Importante per la storia di Eu1, e per quella del romanti ■Ìj,mo, lo fu anche nella vita di Arngo Beyle-Stendhal, per l'uo- ta mn non meno che per lo scrii ' ^•v3rG, ^t°re' 1 c Jt , lsi tSera trovato, lo Stendhal, all,;pUpfine del 29, a una svolta parti-|preilarmente infelice: tanto da Bersentirsl tentato - come g.a al- Stetrc volte del resto - a una qual- di che risoluzione estrema. La pub- sottblirazione del suo primo roman- temZ1, /foranee, sera risolta in un mufosco solenne. Gli incarichi uf- dai ri,,di. cui aspirava per sollevare catu:> :.'"Co le sue precarie risorse, ! dal, uno a uno vemvan dati a un banquilche oscuro personaggio, e se lui restava a mani vuote. E in-iquafine, anche la vita sentimentale innlo tradiva. Uscito in quegli anni tard<j, un grande amore finito male,; "27 quello per la contessa Curia p, itici) aveva creduto di trovar [queconsolazione in una cugina del Albrntra nei suoi scritti autobio- ■ 'sinì grande amico Eugène Dela- piccroix, la bella e stramba Al- nìa berthe de Rubempré. gurMa era stato un fuoco di pa- gesgl,a: la volubile Alberthe, dopo;e sesserglisi data con passione, già essapareva vagamente stanca. E al- prinJota, conforme alla strategia: peramorosa da lui raccomandata nel preDe l'Amour, egli s'era deciso a ca partire, nellintento di farsi rim- la puingere, e trovarsi bene accolto sfoal ritorno. Per ottantacinque quagiorni aveva vagabondato nel dianMezzogiorno della Francia, spin-d'uogendosi anche, a quanto asserì, chesino a Barcellona. Al ritorno, j chipassò per Grenoble, sua odiata'amocittà natale, verso la fine d'an-|conno era di ritorno a Parigi: dove bizzuna sorpresa ben amara lo atten-|iin deva. Il 3 di dicembre egli rive-ichideva Alberthe, ma accanto a lei trastrovava, purtroppo, il suo più Iintimo amico, il barone de Ma- va rcste, in posizione di amante uf-iva ficiale. meIn una con la donna amata, l'abStendhal perdeva cosi anche l'a- febmico, al quale egli non seppe s'erperdonare. (Senza una parola di è davvertimento, egli cessò dal re-.avvcarsi al solito caffè, dove si ve- singdevano tutte le mattine: l'altro gli non chiese nessuna spiegazione, sul e così la cosa fu tacitamente thilchiara). maE tuttavia, quel viaggio che.passentimentalmente aveva sortito la mun esito tanto infelice, ne ebbe tè pinvece uno assai diverso, nei ri-iO' guardi della sua attività di ro- ; faitm.iiiziere. 'lirPoiché, fu passando per Gre- heunuble che egli ebbe notizia dij^e i: i bizzarro delitto passionale, senche qualche tempo prima aveva!vencommdsso quelle tranquille ac- re que di provincia. In quattro nu- delmeri della Gazette des Tribunaux "egli aveva potuto leggere per anndisteso tutti i particolari di quel- seuh cupa faccenda. In una notte avrdi insonnia, tra il 25 e il 26 ot- zo, tnbre, gli traversò il cervello una pinidea: perchè non fare un roman-,un zo della tragica avventura di ritaAntoine Berthet, il seminarista tipoomicida per amore, finito poi batsulla ghigliottina? «glSino a quel giorno Stendhal, del ormai quarantasettenne, non ave- allavi ancora affrontato nessun im- era pegno narrativo di vasto respiro, ino.Fuori da quel malcapitato breve vedromanzo, Armarne, gli altri suoi colscritti, dalla Vie de Rossini ali CR.icine et Shakespeare, alle Pro-,gì memdes dans Rome, a De FA- tèmmmtr, lo qualificavano piuttosto tor- 'sencome un dilettante di specie,-—superiore. In quella sceltissima specompagnia che egli frequentava antera considerato più che altro prequale uomo di vivissimo spirito, la e conversatore inarrivabile, an- &1che se non sempre di gusto gen., ., nnineccepibile, per quella sua ma- npma d, recitare in pubbhco una ,„,inosi dpirte, assai aliena del suo vero carattere. Ora, egli affrontava invece un vasto affresco storico, n„ii' u- • j- A„r„ un ee nell ambiziosa mira di dare un c»"ampio panorama della Francia contemporanea Subito si mise al lavoro, e non lasciò .Marsiglia prima di aver abbozzato rapidamente quel romanzo, che provvisoriamente chiamò julien, dal unTornato a Parigi, egli si buttò accanitamente al lavoro, come Bdgli accadeva ogniqualvolta si usentiva infelice Scrisse luna sul- stal'altra tre lunghe novelle (una di ; daargomento italiano, Vanina Va- ca«ini, le altre due. per far con- di correnza al suo amico Menmee. | la exdi tema spagnolo: Le Philtre et le revenant, e Le Coffre) Ma il «ro e più efficace derivativo al- ,,„ le sue pene, egli lo doveva tosto P^trovare in due nuovi romanzi ^111 Pna. sepuno scritto, ed era quello di cui La•"■èva buttato giù il piano a coMarsiglia; uno vissuto, e del Bit- s'eritto imprevisto, con una giovane, ja'hella e nobile senese, Giulia Ri- n}t"ieri de' Rocchi. poStudiosi nostri e segnatamente ro unsi nostri, e «K ' Benedetto, hanno fatto lu- Um'• su questa singolare vicenda ,„ che ebbe a durare, con vane cossi e ' ""li anni ai orenanai. t. - pr'i-viamo rievocata con mano do"estra, nel secondo volume 'o,:- ;'"pera fondamentale di Louis grVlartineau .Le coeur de Sten- "beriprese, sin quasi agli ul- |avni di Stendhal. E or,, la Uàdha nelle edizioni Albin Mi- tereIn esso, l'insigne beylista s) rova il proprio eroe a Parigi- |«1821. dove lo aveva condotto Fuga obbligata da Milano, per, ^reto della polizia austriaca: eisc

Persone citate: Beyle, Brulard, Giulia Ri, Louis Grvlartineau, Rome, Rossini, Shakespeare