Polemica di De Gasperi sul comunismo in Italia

Polemica di De Gasperi sul comunismo in Italia Polemica di De Gasperi sul comunismo in Italia Gli "errori,, commessi dagli alleati durante la guerra - Le diffidenze per i partigiani e il compromesso a nostro danno di Trieste Roma, 13 marzo. In una intervista all'agenzia United Press, l'on. Alcide De Gasperi ha fornito alcune precisazioni in merito al suo recente articolo c Noi e il comunismo >, nel quale si riferiva al comunismo come alla « mala pianta che nacque e prosperò! nel clima rooseveltiano, per er-irori, certamente comuni e prò-j babilmente inevitabili ». < Quando parlo di errori co-I rauni e forse inevitabili — egli ha detto — intendo parlare anzitutto degli errori commessi nella condotta della guerra in Italia. Io non presumo di giudicare le intenzioni e le personali responsabilità di ciascuno dej capi, ma solo di richiamare! l'attenzione sui fatti. «Mi pare anzitutto che Per- rore iniziale fu quello di sot-! tovalutare la campagna d'Ita-! lia. trascurandone le conse-iguenze politiche. Gli alleati fu- rono troppo restii o esitanti al concedere la formazione del ' vizi ausiliari e talvolta umilian- ti. Quante_yolte insistemmo, e Corpo regolare dei volontari, riservando in un primo tempo i militari del R. Esercito a ser-come fu difficile superare le diffidenze. « Questi errori della campagna d'Italia ebbero un riflesso su tutta la strategia politi- ca. Si riuscì, è vero, più tardi e a eran stento a far sgombrare Ti'o da Trieste Ma frattanto egli era eia stato segretamente a Mosca ed aveva ottenuto l'appoggio del Cremlino: sicchè alla conferenza della pa-ce le trattative per il confine orientale dell'Italia si trasci- ! narono a lungo e finirono con l'accordo dei quattro per la creazione del T.L.T.: ultimo compromesso dei soci di guerra, a spese dell'Italia >. L'on. De Gasperi ricorda poi che < in Italia, nel primo periodo dopo la guerra si dovette collaborare con i comunisti icosì come le potenze occidentali j collaboravano con l'Unione So vietica. La collaborazione si I svolse nei comitati di liberazio¬ ne, e in seguito nei governi e nella preparazione della Costituzione: misure e metodi di emergenza inevitabili finché restava non risolta la questione istituzionale e finché con le nuove elezioni non si fossero ! costituite le basi del regime parlamentare. In questo primo periodo le autorità alleate in ! Italia favorirono l'inserimento ! di « pro-comunisti > nella nuoiva organizzazione amministra tiva>. l «Così — conclude l'on. De Gasperi — la mala pianta tota- litaria ebbe tempo di metter radici, abbeverandosi ad illusioni ed a speranze fallaci, rij velatesi poi come con la creazione ' tali a tutti, del Cominform, col colpo di mano di Praga, con gli errori e le vittime della dittatura bolscevica, « Certamente l'apporto dato dall'America alla ricostruzione ] economica dell'Europa e In par. ticolare dell'Italia ebbe nel secondo periodo valore decisivo per il mantenimento del regime libero, ed è giusto che ciò venga riconosciuto. Ma non bi- ; sogna pretendere che esso abe jbia annullate del tutto le cpnr -iaeguenze degli errori Iniziali >.

Persone citate: Alcide De Gasperi, De Gasperi, De Gasperi