«Scrivere» un film

«Scrivere» un film R METRO LO SCHERMO «Scrivere» un film Richieste e pretese di dilettanti, sufficienze e pretese di professionisti - Saper vedere - Inizio de "L'oro di Napoli,, e de "La romana,, - Prima assoluta in casa di Colette - Cuffie telefoniche a Cannes - Guai per Veit Harlan Ogni tanto mi arriva un copioncino. E' un aspirante soggettista, che chiede lettura, impressioni, consigli; qualche volta chiede senz'altro una presentazione ; qualcuno si è spinto a pormi ben chiare, chiarissime, le sue condizioni, per un eventuale € collocamento»; e uno, anni or sono, mi mandò cinque o sei soggetti, comunicandomi che ne aveva disponibili una cinquantina come dall'accluso elenco. Si risponde, con pazienza, con cortesia (il lettore è il nostro più vero padrone); ma non svelerò alcun segreto d'ufficio, nè commetterò indelicatezza, se dirò che, in quasi vciificitiqxie anni, non mi è ancora ac- caduto di leggere, mandatomi da un ignoto, un soggetto dav-j vero convincente. Guardiamo all'estremo opposto. Ogni tanto, alla stesura di un copione cinematografico, accetta di partecipare Mscrittore affermato, notissimo|autore di racconti, o di romanzi, o di commedie: i c generi* che st presumono essere meno lontani dall'espressione cinematografica. E la prima volta che lo scrittore accetta di collaborare al copione per un film, lo fa di solito con una sufficienza palese o, fra le righe, con un larvato disprezzo per il cinema: se ne sente superiore, si crede condiscendente. Ma se la sua collaborazione è onesta, vale a dire impegnata e intensa, alla fine di quella esperienza lo scrittore deve non meno onestamente riconoscere che il cinema ha sue esigenze particolari; e soprattutto lo riconosce dopo aver visto il film al quale ha collaborato, anche se contro quel film inveisce. Sono due estreme inesperienze, quella del dilettantenovellino, e quella dello scrittore affermato. Non basta, nel migliore dei casi., avere ingegno t fantasia, gusto e sensi-, bififd, esperienza di vita, cul-tura; non basta nemmeno es- sere artisti, se lo si è di un'altra arte. Lo scrittore che pretenda di essere sceneggiatore soltanto perché è uno scrittore, potrebbe alla stessa stregua pretendere di essere un pittore. A scrivere per il cinema sono infatti indispensabili una particolare sensibilità, un particolare talento, e una esauriente conoscenza del cinema. Un film non lo si scrive, lo si vede; e si scrive, si annota, ciò che si immagina di vedere su di uno schermo B' questo, che dà sicurezza e fortuna all'autentico sceneggiatore <valga per tutti l'esempio di uno Spaak); ed è tale facoltà che permette dilstabilire in anticipo quali immagini e quali cadenze di immagini possano efficacemente essere scelte, e possano anche «reggere* dialoghi, musiche, rumori. Una vicenda per un film può anche essere una vicenda qualunque; tutto è nel modo con il quale la si vede, istante per istante. * * Si sono iniziate le riprese di L'oro di Napoli, dai racconti di Giuseppe Marotta, per la regia di De Sica; 11 primo episodio ha per interpreti Sofia Loren, Giacomo Furia e Alberto Farnese, al secondo episodio parteciperanno Totò, Silvana Mangano e Ubaldo Maestri; la j sceneggiatura è di Zavattini. » di Alberto Moravia; ne sa|rà la protagonista Gina Lollo- De Sica e dello stesso Marotta. — Luigi Zampa ha iniziato il suo nuovo film, La romana, tratto dall'omonimo roman- , \«ccva^< licenziato > ■"' n l i , i d brigida, che già interpretò La provinciale dello stesso Moravia. Alla sceneggiatura de La romana hanno collaborato lo autore, Ennio Flaiano e il regista; accanto alla Lollobrigida saia Daniel Gólin. — Il prossimo film di Blasetti sarà La figlia di Jorio; stanno lavorando al copione Blasetti, Margadonna e Anton. — Si è dato inizio a La strada, il nuovo film di Federico Fellinl, il regista de / t>ife(/oni; partecipano a La strada Giulietta Masina, Anthony Quinn e Richard Basehart. — Il credito cinematografico in Italia ha raggiunto nel 1953 quasi i dieci miliardi. — Una nuova Casa provvederà al doppiati dei nostri film per il Medio Oriente, con edizioni in greco, turco, arabo ed egiziano. * * Quasi commovente « prima > a Parigi. Claude Autant Lara, il regista di Le diable au corps, la copiacampione del film da lui tratto da Le blé en herbe, il romanzo di Colette; e desiderava che la prima a vederla fosse la più che ottantenne autrice del romanzo, da tempo costretta a ?ion lasciare la sua abitazione per la tarda età c un principio di paralisi. Allora, in nemmeno due giorni, si fa stampare una copia del film a passo ridotto, in 16 millimetri; nella casa di Colette s> installano un piccolo schermo, un piccolo proiettore, un piccolo altoparlante, al centro, spettatrice d'onore. Colette, accanto a lei la fedele cameriera. Pauline, attorno, il regista e i due giovanissimi protago- luisti del film, Nicole Berger e à o Pierre-Michel Beck. Era venuta anche Edwige Feuillère, altra interprete del film; ma non aveva poi avuto il coraggio di trattenersi, se n'era fuggita poco prima che la proiezione si inaiasse, troppo temeva di aver deluso la quasi veneranda scrittrice. Naturalmente Colette si è detta di tutto < enchantée >; le sue parole sono state registrate in un disco, e, la commozione cedendo il passo alla pubblicità, quel disco ha poi presentato il film, il giorno dopo, all'elegantissimo pubblico che per la < prima assoluta > gremiva il Colisée. * * Quattrocento apparecchi riceventi individuali saranno a disposizione del pubblico, in determinati settori, per l'ascolto della traduzione simultanea in francese o In inglese, dei film presentati al Festival di Cannes. — Per gli esterni di un film di Harry Watt, le riprese hanno preteso un soggiorno di circa un anno nell'Africa centrale. — Altri quattordici cinema inglesi sono stati attrezzati per il Cinemascope. — L'école des anges sarà il film che Geza Radvany dedicherà alle hostess delle linee aeree; riprese in Italia, Francia, Svizzera e Germania. — Henri Decoin ha iniziato Les intrigantes, con Jeanne Moreau, Raymond Rouleau, Etchika Choureau, Paul Demange. — Veit Harlan, il regista tedesco che fu tra 1 più ligi esecutori delle direttive di Goebbels, e che fu tra l'altro l'autore di Siiss l'ebreo, vede ora accolto con molti contrasti il suo Sfefle su Colombo: tra il pubblico tedesco circola lo slogan: ne abbiamo abbastanza, di Harlan; e questi ha dichiarato di essere, dal profondo del cuore, contrario a ogni e qualsiasi antisemitismo, anche se « circostanze > politiche abbiano legato il suo nome a situazioni che vorrebbe dimenticate.— Il visto per l'esportazione non e stato concesso all'ultimo i film di Cayatte. Prima del diluvio, che tanto scalpore ha suscitato in Francia per aver delineato un quadro assai pes- : simistico dell'attuale gioventù; francese. * * Ars postica — Betty Grable. che per non breve tempo ne-\ gli Stati Uniti fu detta «/e; gambo, nel suo ultimo film,\ per la prima volta, non balla;; e pare che, rotondetta come sii è fatta, d'ora in poi non dan-\ zerà mai più, in nessun film. '' L'ha confermato ella stessa, con un respiro di sollievo:' — E' tutta un'altra cosa, adessa devo soltanto impararmi lai parte, e poi dire le mie bar-1 tute, con calma, senza agitar-' mi. E' molto più facile, reci-\ tare con le labbra, e non con le gambe. m g_