Nè demoni né angeli i meticci dell'Unione di Paolo Monelli

Nè demoni né angeli i meticci dell'Unione—— viA<;t;io vii imi ine a dee sui* —— Nè demoni né angeli i meticci dell'Unione Si può pensare che siano inquieti e infelici: ma ii loro aspetto è ridente e spensierato - Intolleranza: si protesta perchè la hara ch*ì porta oggi un negro può essere usata domani per il cadavere di un hianco - Una curiosa condanna: «si nutrivano di carne umana senza autorizzazione» - Una goccia di sangue hianco e il problema delle razze (Dal nostro invialo speciale) Città del dipi), marzo. Qualche tempo fa .si radunarono per una festa di laminila tutti.i discendenti di una delle più illustri famiglie pioniere ed ugunotte di qui; la famiglia, divi/tino, dei du Berge (Il nome vero è un altro; ugualnu nte di sillabe francesi ma pronunciato all'olandese i> all'inglese come tutti i colinomi ugunotti in questo Paese). Si radunarono dunque tutti quei discendenti, 0 più di essi, rd il loro numero arrivava al migliaio, che quei pii pionieri sono stati sempre molto prolifici e nonostante le guerre con gli indigèni e gli inglesi, e le malattie, e gli strapazzi. si sono santamente moltiplicati; ed. il caposti- 11 h ? 11111111111111 1 1 1 mulinili pile della famiglili fece, un bel discorsino agli adunati e disse: « Due du Berge vennero qui di Francia, sullo scorcio del secolo XVII. L'uno sposò una negra, l'altro restò scapolo. Scegliete voi da quale dei due volete discendere ». Eva, l'ottentotta Mise il dito, spiritosamente, sul punto dolente di questi boeri, puritani e orgogliosi della loro purezza di sangue; richiamati con uno strattone alla laida realtà quei novecento o mille du Berge si trovarono a dover scegliersi per capostipite una negra, ohhrohrjo.' — o una sconosciuta, certamente di leggeri costumi, vergogna : e probabilmente negra o meticcia anch'essa. Che se quei primi coloni non guardavano tanto per il sottile, e potevano benissimo prendersi una moglie colorata (nel 1663 un medico pioniere. Pieter van Meerhoff,sposò una ottentotta, Eva, cognata di un capo locale, allevata in casa del primo capo di quei coloni, van Rieheeck; e van Riebceck stesso ordinò le feste da celebrarsi per il matrimonio) o magari, come leggevano nella Bibbia mattina e sera dei patriarchi, non si facevano scrupolo di avere in casa, oltre ai figli legittimi partoriti dalla moglie bianca, anche quelli nati da qualche schiavetto meticcia 0 negra, oggi i loro discendenti nella loro lotta contro 1 negri considerano abominevole ogni mescolanza, non dico di sangue, ma di consuetudine e di convivenza ; e così per esempio uno scrittore di qui, il Cloete. autore di una epopeu della grande migrazione boera verso il nord. Turning wheels (Le ruote girano), è stato bandito, ed il suo libro tolto dalla, circolazione, ed è delitto tenerne una copia in casa, solo perchè narra, fra battaglie contro gli zulù e carovane nel deserto e morti eroiche, gli amoretti di uno di quei capi con una serva meticcia. Vi sono casi curiosi, direi grotteschi, di questa intolìeiimmmimiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiimmimiiiiii - ronza; come quello citato da un giornale di questa città, Cape Argus, della protesta di un consigliere comunale di Klerhsdorp, cittadina del Tra nsvaal, perchè i carri funebri della locale impresa di pompe funebri trasportavano indifferentemente al cimitero salme di bianchi e di i neri; « suscita una malsana ' e ripugnante impressione il j pensiero che una bara che : porta oggi il cadavere di un J negro al cimitero possa esseI re usata domani per il eadaverc di un bianco » Negri ! e meticci sono esclusi da ! questi teatri non solo come j spettatori ma anche come j attori, né sono ammesse j commedie in cui figurino personaggi negri, se non siano servi stupidi o ridicoli; I ma in questo caso la parte I è assunta da un attore hian\ co con la faccia annerita. Quando nella primavera del lfl.il venne una compagnia d'opera italiana nell'Africa i del Sud, lettori indignati 1 scrissero al Rand Daily Mail di Cape Town protestando per la rappresentazione di ! Madama ìiutterfly t. che : espone con simpatia ripuI guanti rapporti sessuali fra un uomo bianco e un'asiatica. ». Nello Sialo libero di Oriinge, la città di Pargs (non lasciatevi illudere dal nome; è un borgo modesto lungo il fiume Or auge che qui corre scarso d'acqua fra rive rocciose, baracchete con tetti di lamiera, nel centro sono le solite tre o quattro case a un solo piano con il portichetto coloniale, tuffate in un folto di pini, di eucalipti, di salici), il municipio della città, dicevo, ha collocato i.n cartello davanti ad un recinto di bagni nel fiume con ta scritta: < Non-Europeans and Dogs Not Admitted, Proibito l'ingresso a chi non è bianco ed ai cani>; ma grande indignazione ha suscitato fra i sud-africani la notizia che certi alberghi in India, per protestare che gli indiani nell'Africa del Sud sono considerati < non bianchiy, e soggetti quindi alle stesse restrizioni imposte ai negri ed ai meticci, metton fuori i cartelli: < Dogs and SouthAfricans not admitted >. A metà strada A Joannesburg, ve l'ho detto, nelle strade non si vedono che neri, eri i bianchi padroni della città dei negozi delle ville intorno sembrano intrusi. Qui a Città del Capo non si vedono che meticci, usciti da mescolanze di sangue d'ogni genere, di europei con schiavi del Madagascar 0 asiatici, di europei con ottentotti e bushmen e negri, di schiavi indiani e malesi con ottentotti, di indiani con negri e bianchi; ce ne sono di quelli nei quali l'aspetto della progenitrice ottentotta o bushwoman ancora predomina, faccie spiaccicate, natiche enormi, lunghissime braccia; altri nei quali i tratti ed il colore dell'antenata eterogenea sono talmente attenuati che potrebbero passare per bianchi; tanto più che ci sono certi bianchi, legalmente e socialmente considerati tali, che trasportati in un quartiere di meticci potrebbero agevolmente confondersi con questi. Questi meticci sono chiamati qui < colorati, eolou- i i e e a n è o o o e o o red>; parola allegra che del resto gli si conviene benissi- ' mo. perchè amano le vesti e llllllItlllllllllItlllllllllItllllllllllllllIIIIIIIIIIIIIIIIIi ì I; IIIIIIIIIIIIIIIllIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIlllllllllllllllllllll gli adornamenti chiassosi, le cerimonie vivaci, luci e canzoni; ma di significato non bene definito, perchè per esempio non si applica nè ai cinesi nè ai giapponesi, ma serve a indicare anche i malesi di pura razza, discendeni ti dagli schiavi importati ì dalla penisola e dalle isole I intorno, di cui c'è un forte ; gruppo in questa provincia. I negri puri san pochi nella Città del Capo, meno di ■',0.000 di fronte a 200.000 colorali (di cui 40.000 circa malesi) e 175.000 bianchi; i meticci dominano e trionfano, scacciano a poco a poco 1 bianchi dai quartieri del centro e li obbligano a farsi la casa in sobborghi sempre più. lontani, danno alla città un suo caratteristico aspetto ridente e spensierato, ne sono l'anima e la vita, le feste pubbliche, di capodanno, di carnevale, sono specialità e monopolio loro, i bianchi vanno ad assistervi come spettatori, i rigidi boeri che hanno sempre un poco l'aria di censori, gli annoiati inglesi che si sentono sempre un poco spaesati, angustiali da due timori, quello di essr r considerati coloniali dai loro compatrioti della madrepatria, quello di non esser riconosciuti abbastanza dominatori ed imperiali da (tursta g< lite inferiore, fra cui .s'o» capitati a vivere. Scoppi di furore Vicn fatto di pensare che questi meticci, a metà strada fra i puri negri e ì puri bianchi, siano i più infelici fra gli abitanti dell'Unione, 1 più inquieti; nè demoni nè angeli; portati istintivamente a sentirsi bianchi, e nutrendo per i negri la stessa repugnanza dei bianchi, ed in più disprezzo e rancore; mentre molti bianchi dell'Unione, .specie inglesi che vengono dall'India e hanno portato seco certi loro concetti sulle razze primitive pure, dichiarano di preferire i negri ai colorati, che i colorati son viziosi ed i negri onesti, e ad ogni modo i meticci sono il prodotto dei peggiori campioni di due o tre razze mescolate alla peggio, ma il puro negro della tribù è un vero signore, « is a real gentleman ». Si applicano loro regole di separazione che sono poco meno severe di quelle imposte ai negri; ma mentre ai negri si propone di andare a vivere in territori ben determinati, < riserve», da cui i bianchi siano esclusi, entro le quali possano governarsi a modo loro, nessuno dice a questi meticci che cosa si pensa di fare per migliorarne lo stato, anzi gli si fa ca| pire che dovranno esser tenuti in disparte per l'eternità. Ma d'altro canto, se i negri, pur trasportati fuori delle loro riserve, rinchiusi nelle locations, nei compounds, nei miserabili sobborghi cittadini, continuano a vivere da negri, questi meticci, o i più di essi, hanno le abitudini e il modo di vivere dei bianchi, si nutrono, si vestono, si incontrano, si scambiano visite come i bianchi; hanno la coscienza di essere più inciviliti dei contadini bianchi. d'Europa o d'Africa, più raffinati ed educati dei bianchi poveri. E anche di molti bianchi non poveri. Vien fatto di credere, dicevo, che questi « colorati » siano nell'Unione i più infelici, i più irrequieti. Se siano tali nel fondo del cuore. in interiore homine, certo non lo danno a vedere. Appaiono spesso rumorosi e gai, curiosi e contenti di poco; se hanno crucci e malumori, sembra riescano a soffocarli in un fragore continuo di chitarre e di tamburi, in uno stordimento di danze. Le cronache hanno narrato recentemente di improvvisi scoppi di furore di negri, di sanguinosi gesti di ribellione contro indiani e contro bianchi. Un giorno di gennaio del 1949, a Durban, un ragazzo nero, uno zulù, picchiò un ragazzo indiano; usci fuori un bottegaio indiano a prender le difese del ragazzo della sua razza, e picchiò lo zulù, che cadde e andò a tagliarsi la faccia contro una vetrata, e ne uscì un po' di sangue; alcuni zulù che stavano lì presso attendendo l'arrivo dell'autobus urlarono che gli indiani uccidevano i negri, che il sangue andava a fiotti, la voce corse, uscirono zulù furiosi a centinaia d'ogni parte, negozi indiani furono presi d'assalto, indiani ammazzati o arsi vivi, un pogrom che durò due o tre giorni. Due anni fa, a East London, per una faccciulitola idi aumento del prezzo della corsa in autobus, negri uscirono tumultuando ad assalire le automobili dei bianchi, una macchina in cui stava una suora cattolica ed un medico, che andavano a prestare la loro opera in un ospedale negro, fu rovesciata, le appiccarono il fuoco, la suorina andò arrosto, e alcuni negri se ne cibarono. (Furono poi condannati con la motivazione, < si nutrivano di carne umana senza autorizzazione >). Ma i meticci, no; non si agitano, non scendono in piazza se non per carnevalate e spettacoli, appaiono contenti della loro ■ incerta ambigua condizione. Dicono che questo avviene perchè portano nelle vene l'umiltà rassegnata o inerte delle donne indigene da cui discendono, che si lasciarono prendere dai bianchi come cose senz'anima, senza pensiero; e debbono la loro spensieratezza, il poco pensiero che si danno del futuro agli antenati bianchi, marinai, conquistatori, avventurieri di pochi scrupoli, naufraghi ch'eran magari di sangue reale. Ce n'è di quelli, che menano vanto di di¬ MiiiMiiiiiuiiiiiiiiiimiiiiiiiiiMiiiiiiiiiimiimiii scendere da uno dei primi coloni e da una di quell» ottentotte che si eran presa faute de grives, e che. poi nei momenti di lucidità definivano botte, plompe end« luye stinckende natie (stiir pide, goffe, infingarde e fetenti indigeni I, e non vogliono essere chiamati colorali ma bastardi; e d'esser bastardi sono orgogliosi, come i figli illegittimi dei re di Francia, Strano contrabbando Nemmeno i più chiari rlt pelle, i più vicini ai bianchi per l'aspetto e le maniere, si agitano per la parità dei diritti; forse perchè pensano che potranno conquistarscUi da sé un giorno o l'altro, mutando ambuliti, facendosi passare, per puri bianchi, tornando come tali da un soggiorno in Europa ove il contrabbando e più facile. (I meticci nell'Unione sono circa un milione, più o meno la metà di quanti siano i bianchi; ma si afferma che fra i bianchi ci siano cinquecentomila meticci che son riusciti a farla franca e a scapolare nel campo degli eletti. E vedete che in questo caso la bilancia trabocca dall'altra parte). Uno studioso meticcio, che in qualsiasi altro Paese passerebbe per bianco, ma qui si proclama colorato c vive fra i colorati < per non tradire il gruppo etnico a cui appartiene », mi ha detto che la sola umana e ragionevole soluzione del problema dei meticci in questo Paese, nell'interesse degli stessi bianchi che sono impegnati nella lotta contro i negri traboccanti ria ogni parte si che ti mono di esserne sopraffatti, c invertire la regola che vale m gli Stati Uniti. Là un Individuo di cui si sappia che alibia una sola goccia di sangue nero nelle vene, di cui si sospetti anche un solo remolo antenato negro, è consideralo negro; nell'Africa del sud si dovrebbe dire che chiunque possa vantare un ascendente bianco è da considerarsi bianco. In fondo una regola così dovrebbe lusingare l'orgoglio dei puri bianchi, affermando il principio che basta un poco di nobilissimo sangue bianco a rigenerare galloni di grossolano sangue negro. Paolo Monelli iiiiiimiiiiiiimmmmmimmimmmimimiii

Persone citate: Berge, Cape, Cloete, Negri, Rand