Mediazione del Ministro del Lavoro tra i Sindacali e la Confindustria

Mediazione del Ministro del Lavoro tra i Sindacali e la Confindustria Oggi al Senato riprende la discussione sul governo Mediazione del Ministro del Lavoro tra i Sindacali e la Confindustria CGIL e UIL ìiccettiino (li sospendere le agitazioni - Un lungo colloquio dell'on. Vigorelli col Presidente del Consiglio - Il governo interverrà dopo il voto di fiducia - Posizione meno rigida dei monarchici verso Sceiba Roma, 22 febbraio. «Domani — annunciava stamane il quotidiano comunista riprende al Senato l'attacco delle sinistre al governo >. Domani riprende difatti il dibattito sulle dichiarazioni programmatiche del nuovo Ministero, sospeso sabato scorso; gli oppositori continueranno ad illustrare per due o tre giorni ì loro motivi di critica e in fine settimana — probabilmente venerdì — si arriverà alla replica del Presidente del Consiglio, alle dichiarazioni di voto ed alla votazione per la fiducia. L'irritazione di Nenni Resta a vedere se l'annuncio dei comunisti deve essere inteso come l'ovvio avvertimento che gli oratori di quella parte si ripromettono soltanto di sviluppare le loro tesi polemiche, come hanno fatto nei primi due giorni del dibattito, o non piuttosto come una minaccia di nuovi incidenti, nel tentativo di riportare l'atmosfera al livello incandescente della vigilia. Un esame spassionato della situazione conduce verso la prima ipotesi, poiché tutte le indicazioni offerte nei giorni scorsi dai vari settori paiono sconsigliare l'insistenza sulle prove di forza, le esasperazioni polemiche e così via. S'è visto, ad esempio, che i socialisti del P.S.I. seguono a malincuore i loro colleghi comunisti sulla strada della violenza che questi avevano co¬ mdprrbctcmeuAPdip(sptPNctsprptlllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllMIIIIMIIIIII minciato ad imboccare. Alcuni di loro hanno tenuto a far sapere che Nenni era restato irritato con Togliatti che la sera delle dichiarazioni di Sceiba alla Camera lo pose, senza consultarlo, in una difficile situazione: di dover scegliere, cioè, tra l'accodarsi ai -comunisti che lasciavano l'aula e l'assumere clamorosamente una posizione di autonomia. Altri hanno attribuito anche a Pertini ed a Riccardo Lombardi analoghe manifestazioni di insofferenza. Non è, con questo, che si possa dar credito alle voci (raccolte dall'agenzia Ari) di sondaggi « per esaminare la possibilità di uno sganciamento della parte democratica del P.S.I. dal giogo comunista >. Non si fa un passo avanti continuando a porre in questi termini i problemi del socialismo italiano e dei suoi rapporti con il comunismo. E' vero, però, che nei limtl del patto d'unità d'azione, il P.S.I. si preoccupa di moderare gli atteggiamenti più estremistici del P.C.I, Un altro elemento di moderazione è stato offerto dai socialdemocratici di sinistra che nella loro riunione di ieri a Milano hanno ribadito il loro impegno unitario e limitato i compiti della corrente ad una attività di stimolo all'azione governativa. Cade così la speranza di utilizzare la partecipazione del P.S.D.I. al governo in funzione di uno sgreto¬ IIinillllllllllllllllllllllllll IIIIIIII1IIIIIIIIIIIIII lamento della sua base. C'è un certo fermento riorganizzativo tra la sinistra del P.S.D.I., il movimento di « Unità popolare > (Parri e Calamandrei) e quello dei socialisti indipendenti (Cucchi e Magnani). Ma non si svolge nel senso desiderato dai comunisti. Terzo e P'ù determinante elemento, infine, è la scarsa rispondenza nel Paese che hanno incontrato gli appelli agitatori. V'è una tesi secondo cui le agitazioni della settimana scorsa sono state volute non tanto in odio al nuovo governo quanto al fine di « risvegliare > le masse, sondandone il potenziale aggressivo. Se così è, il bilancio non deve essere stato molto ottimistico. « Nei grandi centri industriali del Nord — sottolineava stasera il portavoce socialdemocratico — i dirigenti sindacali della CGIL hanno dovuto presto rendersi conto che perseverare negli slngans propagandistici lanciati dal PCI non tornava a loro vantaggio. Per quanti sforzi si facciano, non si riuscirà mai a persuadere gli operai che i loro interessi siano meglio serviti da esponenti della destra reazionaria anziché da uomini come Saragat, Vigorelli, Romita, Tremelloni ». Nè si può del resto trascurare l'avvertimento che giunge dall'estrema destra, dove si continua a mantenere nei riguardi del governo di concentrazione un atteggiamento di opposizione pregiudiziale, ma IIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIII llllllllllllllItlllllllO à i a a i si manifesta una cautela maggiore che nei primi momenti, proprio in vista delle prospettive che aprirebbe una esasperazione rei rapporti tra governo e sinistre. « I monarchici diceva oggi un loro portavoce — seguiranno con molta attenzione la situazione, pronti ad intervenire ove si aprissero prospettive che fossero ritenute rispondenti alle esigenze del partito ». I problemi sindacali A prova del mutato atteggiamento della CGIL è stato molto citato il passo da essa compiuto presso il Ministro sdel Lavoro per chiedere la sua mediazione nella vertenza del conglobamento. Oggi Vigorelli — che in giornata ha anche esaminato a lungo i problemi sindacali con il Presidente del Consiglio — ha ricevuto i rap^ I presentanti della organizzazione, unitamente a quelli della. UIL ed ha attentamente ascoi-] tato le loro richieste. « Ho fat- ! to però presente — ha poi di-' chiarato — che sino a quando] i! governo non avrà ottenuto la fiducia non sarebbe corret-i to ch'io intraprendessi una eventuale azione mediatrice. Sto studiando il problema nei suoi vari aspetti e mi riserbo, una decisione. Nel caso in cui | decidessi di intervenire, comunque, è naturale che chiederei elle parti di sospendere ogni agitazione ». Le due organizzazioni hanno fatto più tardi sapere con un loro comunicato che accettavano sin d'ora l'invito e che prendevano atto con soddisfazione deld'intendimento manifestato dal ministro. La mediazione desiderata dalla CGIL e dalla UIL non è, invece, ritenuta affatto necessaria dalla CISL, che ha ripreso per suo conto le conversazioni con la Conflndustria. Nel passo compiuto da Di Vittorio, quindi, oltre al valore politico generale che si è detto, vi si può scorgere anche una particolare preoccupazione di concorrenza sindacale. Facendo intervenire il Ministro del Lavoro, si riporterebbero infatti le trattative con la Conflndustria sul piano collegiale, sottraendone l'iniziativa alla CISL. II Senato eleggerà domani pomeriggio il successore del; sen. Di Pietro, nominato Mi- j nistro della Giustizia, nella carica di vice-presidente. Il sen. ! Cingolani, le cui condizioni di j salute vanno migliorando, ha accettato la candidatura offer-1 tagli dal suo gruppo e quindi ' con ogni probabilità riuscirà eletto. Per il vice-presidente, che dovrà sostituire il Ministro dell'Istruzione, Martino, alla; Camera dei deputati, la que-l stione è ancora insoluta, poi-1 che le dimissioni di Chiara-1 mello hanno fatto decadere gli accordi presi tra i tre partiti di democrazia laica. Ora : tutti e tre propongono un loro candidato (i liberali Bozzi, i socialdemocratici Paolo Rossi, i repubblicani Macrelli) e non hcsoPgadpscrpcptc—qcn=Ilora trovato l'accordo per la candidatura unica che i democristiani sono disposti :ad appoggiare. e. f.

Luoghi citati: Milano, Roma