I francesi soddisfatti della conferenza per l'Asia
I francesi soddisfatti della conferenza per l'Asia I francesi soddisfatti della conferenza per l'Asia iVore c'è possibilità che la CED sia ratificata prima che finisca la guerra in Indocina (Dal nostro corrispondente) Parigi, 19 febbraio. Nei commenti della stampa e degli ambienti politici francesi, la conclusione della conferenza di Berlino viene generalmente considerata come un progresso assai importante verso la liquidazione della <guerra fredda». Nessun accordo è stato raggiunto su problemi europei, che erano lo scopo principale della conferenza; però questo fallimento era previsto, mentre era difficile prevedere, e sperare, che l'accordo sarebbe stato concluso sulla procedura da seguire nelle trattative di pace In Asia. < L'accordo In Asia, benché sia soltanto di procedura, segna una data nell'evoluzione della politica mondiale », scrive questa sera Le Monde. A Palazzo Borbone, quasi tutti i deputati manifestavano oggi il proprio ottimismo. L'azione personale di Bidault — scrive Le Monde — ha certo largamente contribuito a rendere possibile questo felice compromesso. Essa però non sarebbe stata proficua se la congiuntura internazionale non si fosse trovata modificata dal visibile desiderio dell'U.R.S.S. di creare una atmosfera di distensione, dallo sviluppo in Francia di correnti favorevoli all'idea di una pace negoziata in Indocina, e dalla tendenza sempre più evidente che esiste presso certi dirigenti americani di rassegnarsi allo stata quo in Asia ». La probabilità che finisca la guerra in Indocina costituisce per la Francia il massimo problema nazionale, quello da cui, direttamente o indirettamente, dipendono tutti gli altri. Anche per 11 trattato della C.E.D. non bisogna farsi illusioni che il Parlamento possa ratificarlo, se prima non sarà finita quella guerra di cui oggi la Francia è costretta a sostenere tutto il peso a beneficio del suoi alleati atlantici. Trentottomila ufficiali e sottufficiali francesi si trovano ora in Indocina e si può essere sicuri che il Parlamento francese non ratificherà il riarmo della Germania prima che essi siano ritornati In patria. 8. v.
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