Bonn stanzia peri il riarmo nove miliardi di marchi

Bonn stanzia peri il riarmo nove miliardi di marchi Bonn stanzia peri il riarmo nove miliardi di marchi I comunisti della Germania occidentale chiedono un referendum per la CED (Nostro servizio particolare) Bonn, 5 febbraio. Il Governo federale di Bonn spenderà quest'anno per il riarmo nove miliardi di marchi, pari all'incirca a 1350 miliardi di lire italiane. Lo ha confermato oggi al Bundestag il ministro delle finanze, Schaeffer, raccomandando nel contempo all'Assemblea la approvazione del bilancio per il 1954. « Una riduzione di tale stanziamento — ha spiegato il ministro delle Finanze — non è da ritenersi possibile, anche perchè esiste un accordo preciso con gli alleati ». Alcuni deputati avevano chiesto al ministro se non fosse il caso di ridurre la cifra dato che i nove miliardi dovrebbero essere spesi non nel giro di dodici mesi, bensì a partire dal secondo semestre dell'anno in corso. Secondo quanto ha dichiarato Schaeffer, infatti, il trattato della Comunità europea di difesa — la C.E.D. — dovrebbe entrare in vigore a partire dal prossimo giugno La precisazione del ministro delle Finanze, resa mentre a Berlino si discute fra tante incertezze il futuro della Germania, ha un particolare quanto evidente valore che non è sfuggito agli osservatori politici. E sembra fatta apposta per rispondere all'appello lanciato proprio oggi dal Comitato centrale del partito comunista tedesco della Germania occidentale, che ha chiesto sul trattato della C.E.D. un referendum popolare in tutta la Germania Ovest. L'appello, rivolto alle popolazioni della Repubblica federale, era stato redatto in dodici fitte cartelle dattiloscritte. In quattro copie, il documento è stato trasmesso nella stessa giornata ai quattro ministri degli Esteri riuniti a Berlino. Sempre nella cornice della serrata attività propagandistica che impegna Bonn da un lato e Pankow, appoggiato dai comunisti della Germania occidentale, dall'altro, si registra oggi un nuovo episodio. A Monaco l'esecutivo del Comitato internazionale dei liberi giuristi (che ha sede a l'AJa) ha inviato ai quattro di Berlino un lungo telegramma. Si chiede nel telegramma il ristabilimento della legalità e delle libertà fondamentali (libertà di opinione, di riunione e di stani, pai in tutta la zona orientale della Germania. « Nella zona sovietica — dice fra l'altro il telegramma — viene sistematicamente calpestata ogni libertà. Il Comitato esecutivo è in possesso di documenti che dimostrano ampiamente le sue asserzioni. Chiediamo pertanto ai quattro ministri degli Esteri, come primo atto di un loro concreto intervento, di assicurare alle popolazioni dell'Est garanzie contro gli abusi e gli arbitrii della polizia comunista >. La cronaca politica di Bonn registra infine un altro piccolo ma significativo avvenimento. aiiitiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiii La commissione di politica estera del gruppo parlamentale liberale, ha deciso stamane in una riunione presieduta dal capo della frazione del Bundestag, Martin Euler, di sospendere ogni discussione sulla questione della Sarre. Questo, per la durata della Conferenza di Berlino. v

Persone citate: Martin Euler, Schaeffer