Più severi i giudici di Appello col feritore del principe Torlonia
Più severi i giudici di Appello col feritore del principe Torlonia L'ex fattore che sparò per vendicarsi del licenziamento Più severi i giudici di Appello col feritore del principe Torlonia Ronia, 4 febbraio. A Pierino Amori, il feritore del principe don Alessandro Torlonia, non ha portato fortuna ricorrere in Appello contro la sentenza della Corte d'Assise che lo aveva condannato a 6 anni e 9 mesi di reclusione, ha anzi corso il rischio di tornare nuovamente in carcere. I nuovi giudici infatti, accogliendo la tesi del Pubblico Ministero, hanno dichiarato che l'ex-fattore dei Torlonia non è seminfermo di mente (come avevano affermato 1 magistrati della Corte d'Assise), ed è quindi responsabile di tentato omicidio premeditato. Concedendogli solo il beneficio delle attenuanti generiche In hanno condannalo a 9 anni e 4 mesi di reclusione. Però 6 anni gli sono stati condonati. L'episodio di cui Pierino Amori fu protagonista risale al 1949. La mattina della domenica del 19 giugno 11 prin¬ cipe don Alessandro Torlonia veniva affrontato da un uomo mentre stava uscendo" dalla chiesa di San Girolamo degli Illirici In via Ripetta. L'aggressore era un suo ex-fattore, Pierino Amori: licenziato per alcune irregolarità amministrative qualche mese prima, aveva cercato invano di essere riassunto. L'Amori sparò alcuni colpi di pistola e don Alessandro Torlonia cadde ferito ma riusci a salvarsi. In Assise 1 due difensori dell'Amori, avvocati Cassinelll e Sotgiu, sostennero che l'exfattore era seminfermo di mente e 1 giudici accolsero la loro tesi condannando l'imputato a 6 anni e 9 mesi di reclusione di cui 3 condonati. Qualche mese fa Pierino Amori venne rimesso in libertà avendo scontato la pena. Dinanzi al giudici della Corte d'Appello con l'avv. Anselmo Crisafulli s'è voluto sostenere un'altra te6i: «Amori non è un seminfermo di niente un uomo normale. Egli sparò per legittima difesa quando vide che il principe Torlonia tentava di estrarre la pistola e quando sentì che sparava >. Su quali elementi si è basata tale tesi? Lo ha spiegato lo stesso Pierino Amori ai giudici: < La prova è nei bossoli trovati in terra: tre erano quelli dei miei colpi, gli altri due del principe >. La tesi della difesa non ha trovato nessun alleato: non naturalmente dell'avv. Ferdinando Giovannini, patrono di Parte Civile; non nel Procuratore Generale, il quale ha chiesto la condanna dell'imputato a 14 anni di reclusione; non nella Corte che, come si è detto, ha condannato l'Amori a 9 anni e 4 mesi di reclusione, di cui sei condonati. Un aggravamento della pena soltanto teorico perchè in pratica Pierino mi! Amori ha già scontato Intera |mente la nuova condanna
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