Un aereo canadese costretto ad ammarare nelle acque di Finalmarina

Un aereo canadese costretto ad ammarare nelle acque di Finalmarina Un aereo canadese costretto ad ammarare nelle acque di Finalmarina L'equipaggio si salva su un canotto - L'apparecchio, danneggiato dal temporale, aveva perso la -otta Savona, 3 febbraio. Erano le 2,40 quando la guardia notturna Ugo Rocchetti, che procedeva ad un giro notturno d'ispezione ai locali siti sul lungomare delle palme di Finale Ligure, notava un bimotore che puntava verso terra perdendo rapidamente quota. Il Rocchetti intuiva subito che l'apparecchio si trovava in difficolta. Infatti l'aeroplano, dopo avere fatto un ampio viraggio lungo la costa, puntava decisamente verso la superficie del mare, tentando un ammaraggio di fortuna. Il Rocchetti si precipitava subito ad avvisare telefonicamente la locale caserma dei carabinieri e quindi si portava sulla spiaggia, sparando cinque colpi di rivoltella in aria per avvertire l'equipaggio dell'apparecchio tche si trovava a circa 130 metri dulia rivai che era stato notato. Nel frattempo i cinque componenti l'equipaggio, avevano messo in mare un battello pneumatico e vi avevano preso posto. Subito dalla costa partivano alcune imbarcazioni di pescatori, che si recavano sul posto del sinistro traendo in salvo i naufraghi. L'apparecchio, un bimotore terrestre della Royal Canadian Air Force - W C 45, abbandonato a se stesso, affondava intanto rapidamente, appoggiandosi su un fondale di circa sei metri. L'aereo, partito alle 20.30 di martedì dall'aeroporto di Gibilterra diretto a Marsiglia, lungo la costa sarda era stato investito da una tempesta, che provocava alcune serie avarie: cessava infatti di funzionare la pompa per l'alimentazione del carburante e susseguentemente non funzionavano più la radio di bordo e gli apparecchi di rotta. L'apparecchio, dopo aver vagato alla cieca per circa quattro ore e rimasto senz i carburante, si è venuto a trovare sulla costa di Finale Ligure dove i piloti hanno cercato vanamente un punto per l'atterraggio di fortuna II piIlota, visto però che era impos- sibile toccare terra in quanto la zona era tutta collinosa, puntava sulla spiaggia, ma anche la spiaggia. Ingombra di imbarcazioni da pesca non permetteva l'attei raggio. Allora il pilota, con un'ardita manovra, faceva un ampio vlrage e ammarava puntando verso terra. L'equipaggio dell'apparecchio ora composto dal capitano pilota Robinson Harold Curtis, di 30 anni, dal secondo ufficiale pilota Annis Ralph Hamilton, di 23 anni, dall'ufficiale medico Buzza William John, di 32 anni, dal caporale Tilley Stanley Gordon, di 28 anni, tutti canadesi, e dal sergente francese Berthelot Roger, che rientrava in Francia avendo il padre gravemente ammalato. Tutte le persone tratte in salvo sono rimaste miracolosa mente illese e nella giornata d: domani proseguiranno enn la ferrovia per Marsiglia L'apparecchio invece ha riportato gravi danni e in giornata è stato ripescato da un pontonipartito espressamente da Savona. L'apparecchio precipitato viene ripescato e sollevato una nave soccorso. tTelef.)

Persone citate: Annis Ralph Hamilton, Berthelot Roger, Buzza, Robinson Harold Curtis, Royal Canadian, Stanley Gordon, Tilley, Ugo Rocchetti, William John

Luoghi citati: Finale Ligure, Francia, Gibilterra, Marsiglia, Savona