Nella seduta di sabato a Roma l'U.V.I. deciderà sul caso Magni

Nella seduta di sabato a Roma l'U.V.I. deciderà sul caso Magni Nella seduta di sabato a Roma l'U.V.I. deciderà sul caso Magni La formula che sarà probabilmente varata: accoppiamento dell'industria ciclistica con quella estranea allo sport - Il significato sperimentale del tentativo - // calendario nazionale Sabato prossimo, nella sede leromana del C.O.N.I. si radune- prà il Consiglio direttivo della Unione Ciclistica^ Italiana, che tdovrà trattare numerosi argo- smenti di attualità. Figura al fVordine del giorno la compila-Itzione del calendario nazionale.\\Cosa questa da sbrigarsi Indbuona tranquillità, ma è tra le Il«varie» che si nascondono le Idquestioni di maggior interesse, aVi fanno spicco il problema sdel Mezzogiorno, non certo ri-jteolto dall'istituzione di una fantomatica, Cassa del Sud e la ricerca d'una soluzione da adottare nei riguardi di quelle squadre non del tutto dipen- tbgccdenti dall industria delle bici-inelette. . bQuestu.-.ima questione r.one!idi poco conto e la tattica del-[ lo strur^o che ir.flla la testa nella s&bìùa r-er ignorare la realtà, dog sembra davvero la più adatta. Masr.i. con la sua autorità personale, aumentata ancora dal conquistato titolo di Campione d'Italia, ha impostato e condotto saggiamente la sua battaglia, trovando per strada fitte schiere di sostenitori; e la teoria del corridore pratese, tendente a far entrare nel campo dell'attività agonistica l'industria che abitualmente non si interessa di ciclismo, ha raggiunto il risultato pratico, prima con la creazione del Gruppo Sportivo Nivea, poi con l'affiliazione del Gruppo all'U.V.I. Magni ha quindi aspettato la reazione delle case fabbricanti biciclette, reazione blanda e apparentemente comprensiva, ha controbattuto alle proteste dei direttori sportivi francesi, dichiaratisi nettamente contrari alla annunciata novità, ed ha infine chiuso le sue laboriosissime trattative con l'accordo con la Maino, che fornirà appunto le biciclette e 11 materiale al Campione d'Italia e alla sua squadra 1954. Ora, mentre Magni ha indicato il cammino, dalla prima all'ultima tappa, altri corridori — Bevilacqua e Pasotti, tanto per citare due esempi — hanno già comunicato le loro intenzioni molto simili a quelle della Maglia tricolore; e non basta, dal momento che anche Batiali, secondo alcune notizie, avrebbe concluso un patto di « assistenza >• con una nota fabbrica fiorentina di impermeabili. Batiali, però, ha voluto precisare: «La min ca. sa è in grado di andare avanti da sola e, per adesso, non c'è ancora nessun accordo firmato ». Ma ha anche aggiunto: «Questo non vuol dire che l'idea non mi sorrida. Ho ricevuto tre o quattro proposte di un certo rilievo e, con Santamaria, le sto esaminando. Se m salterà fuori un " si " o un " no " si vedrà in seguito ». Questo ha detto Bartali e le sue parole costituiscono una autorevole conferma allo stato d'animo e alle intenzioni dei corridori italiani, favorevoli tutti (tutti sul serio, Fausto Coppi compreso) alla pratica attuazione del « piano Magni ». Tocca ora all'U.V.I. cercare la formula per tradurre in fatti le parole e sarà utile ricordare come il presidente Rodoni si sia più volte espresso in senso aitermativo nei riguardi dell'innovazione. A parte alcune Case di gran nome e di solide basi, il resto dell'industria ciclistica non naviga infatti in floride acque e il peso d'una intera stagione agonistica inciderebbe in modo grave sui bilanci. L'idea del Campione d'Italia aiuterebbe a sistemare incerte situazioni, per quanto renda necessarie, e fin dalle battute iniziali, opportune regole che ne disciplinino la messa in atto, per impedire soprattutto che le corse ciclistiche si riducano a semplice e grottesca disputa tra reclame di formaggi, di creme o di impermeabili. E, anche nei « matrimoni » tra una fabbrica di creme ed una casa di biciclette, appare evidente e difficile il compromesso delle necessità e degli intenti pubblicitari tra le due ditte. In altre parole, come sarà sfruttabile, sempre agli effetti pubblicitari, una vittoria conseguita da un atleta che gareggia per il « gruppo X » e sg ene corre nel medesimo tempo su «bicicletta Y>? II comm. Rodoni si è mantenuto, in proposito, molto ri servato. Si è limitato a con fermare che il Consiglio cMrettivo dell'U.V.I. tratterà sabato \A delicata questione, ma, lodicamente, non ha voluto svelare il minto di vista ufficiale deile autorità del nostro cicli amo. Soluzione cercasi, una soluzione che sia buona per tutti e che risulta difficile da vaLrrtrovare, con tanti interessi in ballo: ma è probabile che venga scelta, con gli opportuni accorgimenti, la formula dell'accoppiamento tra un'industria non ciclistica ed una casa fab bricante biciclette. Al punto in cui stanno le cose pare il SilnrcsaPrnppg verdetto più indovinato, se non altro in forma di esperimento. La stagione 1954 dirà se l'esperimento avrà dato o no buoni risultati.

Persone citate: Bartali, Bevilacqua, Fausto Coppi, Magni, Pasotti, Santamaria

Luoghi citati: Italia, Roma