«Vietiamo ai minorenni l'accesso in Parlamento» di Vittorio Gorresio

«Vietiamo ai minorenni l'accesso in Parlamento» QUANDO LA POLEMICA SCONFINA NELLA GINECOLOGIA «Vietiamo ai minorenni l'accesso in Parlamento» Suggerimento di Sceiba dopo le crude enunciazioni di alcuni onorevoli - Fosche previsioni straniere per il nostro futuro - Un appello ai sentimenti cavallereschi Roma, gennaio. So?to passati sei mesi appena dal 28 luglio 1953, data della caduta dell'ottavo ministero De Gasperi, e già un secondo ministero è costretto a dimettersi non essendo riuscito ad ottenere il voto di fiducia della Camera. La osservazione avrebbe un'importanza molto relativa se non fosse che questi due governi — l'ottavo di De Gasperi ed il pruno di Fanfani — soìio i due soli che nella storia costituzionale italiana, a far data dal governo composto da Cesare Balbo il 16 marzo 1848, sono stati bocciati al primo loro presentarsi davanti al Parlamento. Quello che in 104. anni non era mai accaduto, sono bastati gli ultimi sei mesi perchè si ripetesse due volte. Non ci vuol altro, immagi¬ 1 [ iL111 : EI ì 11Ei « 11 i 111 ì P ! ! 11111 j ( ) 111 < 11E11F11 r 11 ] 1111L ] I d no, per far alzare grida d'allarme: tAhi, sventura, sventura, sventura! y, ripeteranno con il poeta del patriottismo romantico tutti i benpensanti italiani, e non c'è dubbio che la giornata d'oggi sarà considerata fra le più tristi, e le piti nere, della vita nazionale. Tutto il mondo è con loro, d'altra parte. Si aprono i giornali americani e svizzeri; gli inglesi ed i tedesco-occidentali; i greci e gli scandinavi: non vi si trovano che fosche previsioni per il nostro futuro. L'ambasciatore Bogomolov, che viene a sostituire l'ambasciatore Kostylev in qualità di rappresentante dell'Unione Sovietica — dopo dieci anni di permanenza di Kostylev in Italia —, ci è stato infatti prefigurato dalla stampa americana come uno specialista in rivol- I ] 111 ] ! 111 i [ 111111 [ J11S111 i 111J j [ 11:111 i [ [ 1 < i L J [ i ^ 111 < r ] 11 » gimenti; un pìazzista, un commesso viaggiatore in colpi di' Stato. In questo senso è stata fatta una campagna che pare abbia ottenuto qualche successo, tanto che Bogomolov viene oggi da alcuni considerato come una minaccia incombente sulla fragile democrazia italiana. Non si ricorda, nella storia recente, tanta inquietudine per la nomina di un nuovo ambasciatore, se non pensando alla grande paura che si diffuse nel '43, quando Von Rahn fu mandato da Hitler a succedere al bonario Von Mackensen. Anche Von Rahn, difatti, era stimato un tecnico del putsch. Sembra che questa volta 'a campagna — di origine straniera — contro Bogomolov stesse ottenendo tanto successo che Togliatti ha creduto d'essere in obbligo di intervenire: non per difendere Bogomolov (sarebbe stata, questa, una maniera ingenua di scoprire le carte, togliendo credito alla propria causa) quanto piuttosto per ritorcere gli attacchi contro il rappresentante diplomatico straniero considerato il contraltare dell'ambasciatore sovietico: l'ambasciatrice americana, vale a dire. L'atteggiamento di Togliatti e del Partito comunista nei confronti della signora Clara Luce è sempre stato di quel genere che non si addice a gentiluomini. E così adesso egli fa scrivere che Clara Luce è < anziana y, sicché questo aggettivo, che è proprio quello che le doline più sgradiscono — ovviamente — non manca mai di accompagnare il nome dell' Ambasciatrice di America nelle cronache politiche della stampa comunista. E' un atteggiamento piccolo - borghese antipatico per chiunque abbia una concezione un poco approfondita dei problemi politici e che manca di gusto e di galanteria: un atteggiamento, insomma, disdicevole per gli statisti quanto per gli uomini di mondo. A Togliatti, comunque, non è bastato neppur questo, visto che ieri nel parlare dell'Ambasciatrice d'America addirittura l'ha raffigurata come una di quelle persone che hanno il destino di procurare la mala sorte. E' questo un espediente molto usato nella lotta politica in Italia, ma che ha precedenti di applicazione non gloriosi e in ogni modo punto fortunati. Risorse della iettatura Se ne valsero infatti, durante tutto il Risorgimento, i Gesuiti, sperando di metter fuori combattimento i liberali clic si battevano per l'unità d'Italia. Se ne servì Don Bosco, minacciando Cavour e Vittorio Emanuele II di tristi conseguenze se non avessero cessato di contrastare alle pretese tcmporalistiche di Pio IX: e il risultato ch'ebbe allora dovrebbe far resistere ciascuno alla tentazione di ricorrere alle risorse della iettatura come ad un'arma per risolvere i contrasti dilla politica nazionale. Si è veduto Fanfani, ieri sera, insorgere sdegnato a rintuzzare il tentativo di Togliatti, Avendo pine fatto appello ai sentimenti cavallereschi, Fanfani c non Togliatti può rimanere come campione della galanteria nazionale. Forse è anche per questo che stamattina la discussione in Parlamento si è svolta su un terreno ch'era, tutto sommato, abbastanza lusinghiero per it Presidente del Consiglio che stava per cadere. Montecitorio si era trasformato in un salotto, e pareva si fosse già arrivati a quell'ora in cui la consuetudine del bel mondo borghese consente dei discorsi un poco audaci, anche in ambienti morigerati. Allusioni piccanti alle questioni matrimoniali (< ci si fidanza la mattina con Nenni, e poi la sera ci si trova Togliatti in cameray, come ha detto Fanfani), si sono allineate ad ancor più crude enunciazioni dì Pacciardi, tutte sul tema dei rapporti sessuali e delle loro conseguenze. A un certo punto, anzi, la trattazione delle discipline ginecologiche è diventata così diffusa e cosi precisa, che Von. Sceiba ha ritenuto di dover di chiarare: «Sarà opportuno, d'ora in poi. precludere l'accesso dei minorenni in Parlamento ». Comprensibile riprovazione L'on. Sceiba si sente ancora sempre ministro dell'Interno, e pertanto tutore del costume e della pubblica moralità. E' un avversario, notoriamente, dell'educazione sessuale degli adolescenti, i quali stamattina avrebbero potuto trarre molti elementi di conoscenza ascoltando il dibattito dei legislatori. Di qui la sua riprovazione che è comprensibile, pedagogicamente parlando. Per quello che riguar¬ aillllllllllllllllllllllllllllllllllMHIIMIIIIIIIIIIMI da la politica, però, non si può fare a meno di osservare che lo speciale tipo di discussione che ha avuto luogo questa mattina per far cadere il governo Fanfani, proprio in virtù di certi riferimenti alle questioni concrete che più interessano la generalità dei nostri concittadini, può venir imputata di qualunque difetto, ma non di quello che si attribuisce più comunemente alle accademie parlamentari, e cioè del peccato di astrattismo. Vittorio Gorresio

Luoghi citati: America, Italia, Roma, Unione Sovietica