L'ombra della follia minaccia mezzo milione di italiani tossicomani di Francesco Rosso

L'ombra della follia minaccia mezzo milione di italiani tossicomani L'ombra della follia minaccia mezzo milione di italiani tossicomani Delittuose speculazioni - Vari modi di eludere la legge - La schiavitù della droga e le conseguenze paurose - La bella signora arrestata in farmacia (Dal nostro inviato speciale) Roma, gennaio. ,Per la sua posizione di qua-1drivio fra Oriente e Occidente, :nord e sud, l'Italia è stata scel-ta dopo la guerra come ideale campo d'azione dai grossi con trabbandieri di stupefacenti. Dal 1946 al 1952 tonnellate di oppio, morfina, eroina e cocaina hanno attraversato le frontiere; laboratori chimici e grossi depositi di farmaceutici italiani, dal canto loro, hanno concorso a rendere ancor più colossale lo smercio clandestino delle droghe. Sorprese e scandali Il traffico degli stupefacenti ha assunto in questi ultimi an¬ ni proporzioni così allarmantiche la Commissione dell'I'NOè intervenuta presso la delega-zione italiana chiedendo una più stretta sorveglianza, soprattutto sui nostri laboratori chimici. Le indagini provocarono sorprese e scandali. Vio¬ lare la legge era stato un gioco per alcuni dirigenti. Poichénell'interno dello stabilimento erano liberi da ogni controllo e potevano fabbricare eroina aloro talento, dovevano soltantotrovare il modo di farla uscire dal laboratorio con una parvenza di legalità. Non gli fu difficile falsificare i moduli H prescritti dall'ACIS (Alto Commissariato per l'Igiene e la Sanità) per il carico e lo scarico delle droghe, e per alcuni anni le cose andarono liscie con guadagni favolosi. Sperando di troncare la delittuosa speculazione, l'ACIS vietò nel luglio 1951 la fabbri- cazione dell'eroina in Italia ebloccò le scorte giacenti pres-so gli stabilimenti farmaceutici autorizzando ospedali e sana-tori a prelevare, con richieste ben documentate, le'quantità necessarie per combattere le sofferenze atroci prodotte daitumori e dalle tossi dei malati di petto. Le richieste di eroina sono diventate sempre meno fre-lenU dliriciS a^enslre^hegena aeuiiVoio a pensare eneprima del divieto si usasse in-discriminatamente la droga anche negli ospedali. La realtà e diversa. Le complicazioni bu-rocratiche che i direttori sanitari devono affrontare per ottenere la eroina sono tali da indurli a ripiegare su analgesici meno efficaci, ma più a portata di mano: la morfina, il pantopon. la mefedina. Nonostante le richieste sem-pre più ridotte dei sanitari, lescorte di eroina bloccate soncpressoché esaurite e non e lon- tano il giorno in cui il medico non avrà più un grammo della , droga per calmare le sofferen1 ze a un canceroso. In quasi : tutti i tabarin della Penisola, I1 invece, il vizioso che le paga| al prezzo del mercato nero, può , esclusa la libertà provvisoria, I si proponevano condanne che ! giungessero a dieci anni di car | cere e ammende di parecchi getto, presentato il 29 dicem ; bre 1953 al Senato per la di scussione, molto dell'iniziale ri gore si è spento. Il mandato ldi cattura non è stato ammes! so, la libertà provvisoria sarà , milloni- Durante oltre un anno di discussioni i fieri propositi si r^iVj**!°»0^-?!?"|sempre trovare l'eroina e la cocaina necessarie per i suoi momenti di ebbrezza. Poiché questa situazione non poteva durare, l'ACIS ha messo allo studio fin dal settembre 1951 un nuovo progetto di legge per il controllo degli stupefacenti, varato il quale poteva essere ripresa la produzione dell'eroina necessaria agli ammalati. I propositi di impedire la violazione della legge erano indicati nelle sanzioni da applicare ai trasgressori; era richiesto il mandato di cattura. ancora concessa, le pene deten tive rimangono quelle attuali da uno a tre anni di carcere Soltanto le ammende sono salite da 200 mila lire a due milioni. Il nuovo progetto di mira a chiudere tutti i possi- i bili spiragli di evasione piut-jlegge ; tosto che intimorire con la se verità delle pene. Però, se un I dirigente di laboratorio voles se imitare alcuni suoi prede|cessori violando in grande la j legge, le sanzioni a cui an \ drebbe incontro si rivelerebjbero irrisorie in rapporto al (reato commesso. Inoltre, le1 cavillose operazioni di control- ilo contemplate dalla nuova"'" legge, risultano efficaci fino al momento in cui gli stupefa- centi arrivano in farmacia;da qui al consumatore le pos-, sibilila di trutta sono infinite, ! esaltazione i 1 I furti di droga in farmacia e di ricettari ai medici si ve- liticano ogni giorno. Sotto , l'effetto dello stupefacente, il tossicomane è portato ad in-frangeie le norme. In unafarmacia torinese si è presen-tata tempo fa una signoraelegantissima con una ricettaper venti fiale di eroina II farmacista vide che la ricettafalsa e telefono al com--jera e; missanato. Uscendo tra due c'agenti. la signora non guardò nemmeno il marito che era ummmimimmmiimmmm noscebarriere; ruba, rebbe per procurarsi rimasto ad attenderla Ignaro in automobile. Quando ha necessità della droga, il tossicomane non couccidele dosi necessarie a sollevarlo dall'abisso di terrore angoscioso in cui piomba quando lo stupefacente cessa la sua aziona esaltante. Se ha denaro ed a cora un po di dignità ricorre allo spacciatore. Non è difficile trovare il bar, o il tabarin a Roma in via Veneto, a Milano in piazza del Duomo, a Genova in via XX Settembre, a Torino in corso Vittorio, a Bologna in via Rizzoli dove il dispensatore di ebbrezze ha il suo recapito. Se non ha denaro, il tossicomane ruba, truffa, oppure cerca di impietosire un medico. Di fronte ad un essere a cui solo la droga può dare , qualche momento di lucida esaltazione, talvolta il medico al piega; vinto da infinita pie tà serive ia ricetta. Alcuni, |p<>«W Per fortuna, speculano invece sul vizio dei loro clien- i nevralgia pelvica jdue centigrammi ti; scrivono la ricetta, ma pretendono forti compensi. Lunghissime cure Recentemente la polizia tributaria, avvertita da una lettera anonima, ispezionò una farmacia di Roma e scoprì che da qualche tempo un medico, ora morto, prescriveva ad una ; signora affetta da presunta 900 fiale da di morfina 1 morfina costa 25 lire, al mer1 cato nero supera le mille lire, ! in Francia lo scandalo del al mese. Poiché non è possibile che la signora si iniettasse tanta morfina per calmare la sua nevralgia, è lecito pensare che fosse una tossicomane e che il medico ricevesse la lei compensi non trascurabili. In farmacia una fiala di ; medici che vivevano lussuosa : mente solo prescrivendo dro; he a cIienti ricchi induSse :^0rdine dei medici ad escogi. j ta[.e un sistema dl repressio- "e <*e ha dato ottimi risultati, Da due anni il medico fran- : Cese può prescrivere gli stu j pefacenti soltanto su un ricet itario stampigliato a secco con un timbro diviso a metà sul- !la madre e sulla figlia per im!pedire le contraffazioni, forni|to daH'Ordine stesso, ! Esaurit0 u ricettario il ini^ è costretto a rinnovarlo Q VOvdine che compila ;^ diagramma, sempre espoi , 6pubblic0, dal quale ri- - suliano [ nomi dei dottori che ,. un mese hann0 prescritto !,a maeei0r quantità di stupe | facenti. E' bastato questo per ridurre il consumo delle droghe del 40 per cento in un anno. In Italia finora le leggi contro la diffusione degli stupefacenti non sono state molto severe. Il vizio però si sta allargando; secondo calcoli per I forza imprecisi, l'uno per cen|t° degli italiani, cioè mezzo i milione circa, sarebbero dediti agli stupefacenti. E non esi stono da noi cliniche statali 'specializzate per la cura dls; intossicante, che è fra le più | difficili, lunghe, dolorose e co ] stose. Per sei mesi il tossicomane ! non deve mai essere abban donato un lstante, nè di gior no nè di notte guardat0 a vista da un infermiere che lo assista con amorevole energia nelle crisi di paurosa de- a a pressione che gli procura la mancanza della droga e durante le quali si ucciderebbe se fosse solo, che lo aiuti negli attacchi di delirio, gli pratichi le iniezioni al momento giusto. Ben di rado però il tossicomane inveterato guarisce totalmente dal vizio, Bpecie se è dedito all'eroina, la droga più difficile da combattere Se non ha mezzi per cure private è destinato a finire in manicomio, tra le ombre , - della toma, Francesco Rosso