Intervista con la «guida suprema» pochi giorni prima del suo arresto di Paolo Monelli

Intervista con la «guida suprema» pochi giorni prima del suo arresto Messa fuori legge in Egitto la Fratellanza mussulmana Intervista con la «guida suprema» pochi giorni prima del suo arresto "La nostra base è il Corano,, aveva detto l'avvocato Hodeibi avvolto in un caffetano marrone orlato d'oro, "e il governo di Neghib non è nella vera dottrina,, - Movimento di polizia nella capitale e studenti in agitazione (Dal nostro inviato speciale) Il Cairo, 14 gennaioGli avvenimenti di ieri, l'arresto del capo < guida suprema > della associazione dei fratelli mussulmani avvocato Hassan Hodeibi e di un numero imprecisato di suoi seguaci sono giudicati da taluno i più importanti nella storia contemporanea dell'Egitto dal 23 luglio 1952, dal giorno in cui un rapido e ben congegnato •olpo di Stato costrinse re Faruk alla abdicazione e portò al governo il generale Neghib e un gruppo di giovani ufficiali costituiti in Consiglio della Rivoluzione. Discorso polemico I fatti degli ultimi giorni sono eloquenti. Il giorno 11 Sceikel Bakuri membro del governo e professore di esegesi islamica all'università religiosa di El Ahzar, vice-presidente del movimento Fratelli mussulmani Uno al giorno della sua nomina a ministro, fa un discorso alla sede del fronte della liberazione in cui proclama che la rivoluzione egiziana rispetta tutte le fedi, e che le Chiese non islamiche come la cristiana^ e l'ebraica hanno il diritto di vivere in Egitto accanto a quella della maggioranza della popolazione. Il giorno seguente, commemorandosi all'Università gì; studenti caduti in combattimento contro gli inglesi sul Canale l'iraniano Nu.ib Safui, capo del Fidejan Islam (letteralmente x sacrifichiamoci per l'Islam > movimento analogo a quello dei fratelli mussulmani) afferma che gli Stati arabi debbono avere come fondamento unico ed inderogabile i precetti del Corano. II discorso parve in polemica con le parole di Scheik el Bakuri e altre voci si udirono che accusavano la commissione incaricata dei lavori preparatori per la Costituzione di avere trascurato l'insegnamento di un articolo affermante che l'Islam è la religione dello Stato; nacque un tumulto sanguinoso fra studenti aderenti al movimento ed altri in difesa del governo. Un'auto del governo fu bruciata, vi furono molti contusi, feriti d'ar ma da fuoco, si udirono grida di morte al vice-presidente del Consiglio Gnmal Abdel Naser, l'uomo più importante e più potente del Consiglio della Rivoluzione. Ieri fino dal mattino la polizia militare cominciò ad arrestare nelle case numerose persone e gli arresti sono conti-, nuati nella giornata d'oggi: si parla d'una sessantina al Cairo e di quattrocentocinquanta nel resto della nazione, si fa già il nome del campo di concentramento ove saranno avviati Anneria presso Alessandria L'iraniano Nuab Safui subito arrestato ò già dallo Stato. stato espulso Rigida censura Il fondatore del movimento o associazione dei fratelli musulmani — dichiarati ieri fuori legge — fu Sceik Hassan El Bannah un maestro di scuola a Ismaliia sul Canale ucciso nel 1948 da un giovane sconosciuto per conto di certi mandanti di cui non si è mai saputo nulla di preciso. El Bannah proclamava che era necessario islamizzare lo Stato socialmente, civilmente e politicamente. < Il Corano è la nostra Costituzione ». Diceva inoltre: < Il ritorno al Corano è la sola ed unica condizione perchè l'uomo raggiunga la felicità in questa vita e nell'altra >. Dopo la sua uccisione l'Associazione fu disciolta; poi fu ricomposta e dette un reale appoggio al movimento rivoluzionario, anzi è giudicata animatrice e precursora di esso. E' difficile ad uno che sta fuori farsi un'idea esatta della potenza e degli intendimenti di coloro che sono alla testa del movimento all'infuori di quelli ufficialmente proclamati e cioè come ho detto « il ritorno al Corano ». Andai qualche giorno fa a trovare l'avvocato Hodeibi per farmi le idee chiare, la «guida suprema», arrestato ieri, e uscii dal colloquio colle idee meno chiare di quando l'avevo iniziato; solo una vaga impressione che l'avvocato Hodeibi potesse avere un certo rancore verso taluni membri del Consiglio rivoluzionario o almeno un certo sospetto; e gli avvenimenti odierni sembrano confermare la mia impressione. L'avvocato Hodeibi avvolto in un caffettano marrone orlato di fettuccia d'oro mi accolse con cortesia tutta orientale, un sorriso dolce e malizioso delle labbra e degli occhi. < La nostra base è il Corano. Il Corano contiene tutte regole necessarie alla vita sociale c economica. Occorre solo avere fede nei suoi precetti e in Dio. Il Corano stabilisce che ognuno debba avere un lavoro sicuro, una giusta mercede, una casa, un nutrimento sufficiente, vesti e cure mediche. Lo Stato deve pensare a dare queste cose o altrimenti a sostenerlo, mantenerlo e pagare i suoi debiti. < Sono regole generali ed antiche, sono state dimenticate tanto che taluno ha creduto di predicare il socialismo; ma non abbiamo bisogno del socialismo o del comunismo che è di ispi rrsvnevvntsmvgtcborfmnpeesdrsddndsnefsmptncdgGgbgdstcppc razione materialistica e non religiosa ». Ma quando gli chiesi se a suo parere l'attuale governo è più vicino alla dottrina del Corano del precedente ebbe un finissimo sorriso e scivolò di ala. c Non c'è un più vicino o un più lontano, o si è nella dottrina del Corano intieramente o ..on ci si è; questo' governo non c'è intieramente, se ci fosse il nostro movimento non avrebbe più ragione di esistere ». Chiestogli quanti seguaci conta mi ha detto che le statistiche sono in corso. < Certo abbiamo un nostro gruppo in ogni villaggio, in ogni quartiere cittadino ». (Altri hanno affermato che i Fratelli mussulmani sono due milioni). Tornando io ad insistere sui rapporti fra i Fratelli mussulmani ed il governo, chiedendogli per esempio quanti Fratelli mussulmani ci siano nel Consiglio della Rivoluzione (si fanno correntemente 1 nomi del vice-presidente Gamal Abdel Nasser, di Abdel Latif Baghbadi presidente del tribunale rivoluzionario, di Gamal Salem ministro delle Comunicazioni) tornò a sorridere: « Questi nomi le hanno detto? Non so, non credo... » ed aggiunse « del resto sono faccende personali, di coscienza ». E così escluse — per il momento... — che il movimento pensi ad una campagna elettorale per le prossime elezioni; ma semorc un poco ammiccando, come per dirmi « cerca di esser furbo e capirmi ». Troppo dittatore Fra le voci che corrono oggi c'è quella insistente che il Governo abbia avuto sentore di un tentativo di rovesciamento del regime da parte dei Fratelli mussulmani o del signor Hodeibi ed allora sarebbe chiaro quel contegno ambiguo, quelle allusioncelle che mi è parso di cogliere nelle parole della «guida suprema». E questa mia impressione potrebbe trovar conferma nelle parole che mi ha detto stamane il professor Ashoaui, l'espulso di poche settimane fa dall'associazione dei Fratelli mussulmani ma che ancora dirige l'organo dell'associazione, il settimanale « Daaua », ieri arrestato e poco dopo rimesso in libertà; anzi, non nelle parole ma anche qui nel tono di esse. Il professore mi ricevette alla redazione del giornale con un'aria di persona braccata ed occhi fanatici ma con eloquio ragionevole e tranquillo. « Non mi rendo conto di quello che è successo. I Fratelli mussulmani sono con il Governo in tutte le sue manifestazioni di politica estera e interna, gli rimproverano solo che è un poco troppo dittatoriale, concede troppa poca libertà alle opinioni e alla ■ IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII critica; ma ci rendiamo conto che forse si tratta di necessità contingenti... Forse il Governo ha motivi di giusto risentimento con questo o quello di noi, ma l'Associazione non è responsabile degli atti di alcuno dei suoi membri... ». Così disse il professore Ashvani frugandosi nella barba nera a collare intorno alle gote scarne; come per farmi capire che se tutta la faccenda fosse conseguenza d'un colpo di testa del signor Modeibi che lo espulse tempo fa dall'associazione < per divergenza di idee > (< lo trovavo troppo dittatore, prendeva risoluzioni senza consultare nessuno il che è contrario alla dottrina islamica»). Ebbene egli è disposto a riportare l'associazione sulla retta via d'accordo col gover- •IIIIIIIIIIItllllllMlllllllllllllllliilllllllllllllllllll no. E accennò vagamente a colloqui che ha preso o contava di prendere con il governo per conoscere i motivi degli arresti. La città appare finora abbastanza calma tranne un grande movimento di polizia — autocarri gremiti di armati in cappottone e tarbusc — e gruppetti di studenti che appaiono seguaci dei Fratelli mussulmani, che discutono animatamente ai canti delle vie e allontanati dalla polizia tornano a radunarsi poco lontano. Paolo Monelli

Persone citate: Abdel Latif, Faruk, Gamal Abdel Nasser, Gamal Salem, Hassan El, Hassan Hodeibi

Luoghi citati: Alessandria, Cairo, Egitto, El Ahzar, Il Cairo