Il socialista André Le Troquer presidente della Camera francese di Sandro Volta

Il socialista André Le Troquer presidente della Camera francese Il socialista André Le Troquer presidente della Camera francese (Dal nostro corrispondente) Parigi, 12 gennaio. Il socialista André Le Troquer è stato eletto stanotte, con 300 voti al terzo scrutinio, presidente dell'Assemblea Nazionale in sostituzione di Edouard Herriot, l'illustre parlamentare dimissionario per ragioni di età e di salute. Il suo antagonista, il democristiano Pierre Pflimlin, ha avuto 251 voti. La pericolosa manovra di Involuzione della politica francese che le destre avevano iniziato in questi ultimi tempi, non senza qualche successo immediato, ha finito cosi per avere quelle conseguenze che non era difficile prevedere: i comunisti sono riusciti a uscire dall'isolamento in cui erano stati ridotti e tutti gli elementi della democrazia laica si sono riuniti per fronteggiare l'offensiva reazionaria e clericale. Non soltanto 1 radicali, ma anche molti deputati dell'ala più progressista della democrazia cristiana hanno partecipato stanotte a questo movimento, facilitato dallo scrutinio segreto. Il voto di stanotte non deve essere però interpretato ancora come una rinascita del Front Populaire: esso tuttavia costituisce un monito molto chiaro di cui le destre dovranno tener conto. Soprattutto è rivolto ai dirigenti della democrazia cristiana, i quali non possono più non preoccuparsi dei gravissimi rischi che le nuove alleanze, « les amìtiés dangereuses > con le destre, fanno correre al loro partito. A parte queste constatazioni, la vittoria di Le Troquer è anche la vittoria del migliore dal punto di vista tecnico. Non fosse stata l'ostinazione delle destre di impadronirsi anche di questa carica, la sua elezione avrebbe potuto avvenire all'unanimità, perchè tutti sono d'accordo che nessuno è più di lui in grado di dirigere con imparzialità e competenza i dibattiti dell'Assemblea. Il recente congresso di Versailles ne ha dato la prova. André Le Troquer entrò nella vita politica nel 1919, come consigliere municipale socialista di Parigi. Egli aveva allora 35 anni, perchè, • nonostante la sua energia e la apparenza estremamente giovanile, Le Troquer compira 70 anni fra pochi mesi. Avvocato molto noto, 11 suo valoroso passato ne fa una delle figure più rispettate del Parlamento francese. Mutilato di un braccio e più volte decorato al valore durante la. prima guerra mondiale, è stato uno degli esponenti della Resistenza durante la seconda. Nel processo di Riom assunse la difesa di Leon Blum, poi emigrò a Londra appena in tempo per sfuggire alla Gestapo. De Gaulle lo nominò commissario alla guerra nel go¬ vdtNt(IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIMIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIII Egli ha ottenuto 300 voti contro 251 di Pflimlin rappresentante delle destre verno di Algeri. Dopo la Liberazione fece ancora parte di diversi ministeri, finché da alcuni anni ricopriva la carica di vicepresidente dell'Assemblea Nazionale. La seduta è stata presieduta dal decano dell'Assemblea Nazionale, l'ottantacinquenne deputato comunista Marcel Cachln che, per la settima volta nella sua lunga carriera, ha uttraversato oggi 1 saloni di Palazzo Borbone al rullo dei tamburi e davanti alla Guardia Repubblicana schierata, per andare ad aprire la sessione del Parlamento. Cachin ha pronunciato un discorso inaugurale di tono molto moderato e che è stato ascoltato con deferenza da tutti i deputati. In un solo punto c'è stata qualche protesta nei settori di destra quando, parlando dell'Indocina, egli ha fatto cenno alla < lotta dei popoli che combattono per la propria indipendenza ». Per il resto tutto 11 discorso di Cachin è stato un augurio rivolto all'imminente conferenza di Berlino affinchè essa possa portare una reale distensione internazionale ed aprire una nuova èra di collaborazione fra I popoli. Poi sono incominciate le votazioni. I candidati erano cinque: Pierre Pflimlin (d.c), André Le Troquer (socialista), Marcel Prélot (ex-gollista), Marcel Cachin (comunista) e Jules Julien (radicale). La candidatura di Julien, che è il vice-sindaco di Lione ed uno dei più vecchi amici e collaboratori di Edouard Herriot, era stata presentata all'ultimo momento dai radicali come manifestazione di omaggio all'illustre parlamentare che si è dimesso dalla presidenza della Assemblea Nazionale a causa dell'età e delle condizioni di salute. Naturalmente il primo scrutinio non poteva dare nessun risultato concreto perchè, ripartiti su cinque nomi, non era possibile che uno di essi raggiungesse la maggioranza assoluta del voti. Da quel momento però la competizione assumeva un preciso carattere politico. Tre dei candidati si ritiravano e rimanevano in lotta soltanto il d. c. Pflimlin e il socialista Le Troquer: la destra contro la sinistra. Impostata in questo modo la lotta, era questa volta la sinistra che aveva il sopravvento Le Troquer riportava infatti 273 voti mentre Pflimlin ne aveva soltanto 217. Però mancavano ancora otto voti a Le Troquer per raggiungere la maggioranza assoluta, e cosi il presidente Cachin doveva indire in seduta notturna il terzo scrutinio, quello definitivo. Il Consiglio della Repubblica ha rieletto presidente il radicale Gaston Monnervllle. Sandro Volta

Luoghi citati: Algeri, Berlino, Lione, Londra, Parigi, Versailles