congiura degli "assassini in càmice bianco,, serviva a Beria per la conguista del potere di Henry Shapiro

 congiura degli "assassini in càmice bianco,, serviva a Beria per la conguista del potere L'ESPERIENZA RUSSA DI HENRY SHAPIRO GIORNALISTA AMERICANO congiura degli "assassini in càmice bianco,, serviva a Beria per la conguista del potere L'arresto dei 15 medici gettò il panico tra gli ebrei e lo sgomento tra la popolazione - Voci di sabotaggio nelle industrie farmaceutiche e di medicine avvelenate - Le "confessioni,, Il piano del ministro: creare disordini per giustificare il predominio della polizia - La liberazione degli accusati ha dissipato il terrore - Uno degli avvenimenti cruciali del dopoguerra Con questo articolo sui retroscena dell'arresto dei quindici medici e sul significato politico della loro riabilitazione, continuiamo la pubblicazione della serie di articoli sulla Russia dell'americano Henry Shapiro, da poco tornato da Mosca, dove è rimasto ventun anno come capo di quell'ufficio della United Presa. In essi le vicende e i problemi dell'Unione Sovietica negli ultimi mesi sono narrati e Illustrati con la competenza di uno dei migliori conoscitori del mondo russo di oggi e con non comune serenità d'informazione e di giudizio. IV. Se chiedeste a un Russo medio qual è, a suo avviso, il fatto più importante avvenuto nel suo paese dopo la morte di Stalin, egli vi citerebbe probabilmente le concessioni economiche che inducono la popolazione a sperare in condizioni di vita meno dure e difficili. Un Russo di più scaltrita educazione politica e intellettuale vi direbbe, invece, che il fatto più significativo degli ultimi mesi è stato la riabilitazione dei medici accusati di crimini controriiwluzionari. Essa, infatti, ha segnato, in forma drammatica, la fine di un'epoca e l'inizio di un new deal. Criminosi abusi Incero, ti governo fece in quell'occasione una confessione senza precedenti di criminosi abusi nell'amministrazione della giustizia. Riconobbe che « confessioni » di colpevolezza erano state estorte con mezzi illegali, ossia con la tortura. Immediatamente, il popolo sospettò dell'autenticità di altre « confessioni » del genere, in conseguenza delle quali migliaia di alti funzionari del Partito comunista e dello Stato e di ufficiali dell' esercito erano stati messi a morte nel corso delle grandi < epurazioni y del 1936-38. Alcuni Russi presero anzi in considerazione la imiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiiiiniciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiii possibilità d'una revisione dei processi per alto tradimento di quegli anni. D'altro canto, i termini severi usati nei riguardi di taluni funzionari della M.V.D. sembravano confermare la promessa fatta dal governo davanti alla salma di Stalin che il popolo russo non avrebbe più dovuto temere gli arbitri della polizia e gli arresti illegali. Un'amnistia che aveva liberato migliaia di detenuti di delitti comuni era stata promulgata e alcuni prigionieri politici cominciavano a far ritorno a Mosca dalle prigioni, dai campi di lavoro o dal confino in Siberia. Adesso lo Stato prometteva un rigoroso controllo della M.V.D. (promessa ripetuta e rafforzata dopo l'arresto di Beria). In pari tempo, la Pravda assicurava che « a nessuno sarebbe stato lecito violare le leggi sovietiche. Ogni operaio, ogni contadino, ogni intellettuale avrebbe potuto attendere alle proprie occupazioni con tranquillità e fiducia, sapendo che i suoi diritti civili erano sotto la sicura salvaguardia della legge sovietica ». Parole che vennero accolte in molte case russe con gioia e con sollievo. Infine, il sentimento di terrore che, al momento dell'arresto dei medici, si era impossessato di gran parte della popolazione di ceppo ebraico e, forse, anche di altre minoranze etniche, scomparve, si può dire, da un giorno all'altro. L'antisemitismo che covava nelle zone dell'Ucraina e della Bielorussia occupate durante la guerra dai nazisti avevi! assunto, infatti, tra il 1948 e il '52, proporzioni allarmanti e, quando venne data notizia della pretesa cospirazione dei medici, minacciò di avere conseguenze tragiche. Il giorno in cui la radio di Mosca annunziò la loro liberazione, uno dei miei vicini mi chiese: « Avete sentito la notizia dei medici ebreit ». Si trattava di un semplice meccanico, brav'uomo di scarsa o nessuna istruzione, certamente incapace di far diffe- renza tra un ebreo e un arabo. Gli replicai: < Perchè medici ebrei f y, e gli mostrai il comunicato con l'elenco dei quindici medici, almeno nove dei quali non erano ebrei. « Afa non è lo stesso elenco che ho visto io.'», ribatto il mio vicino, stupita. E aveva ragione. Il 1.1 gennaio, il comunicato ufficiale non aveva menzionato che nove medici, sei dei quali ebrei. L'elenco completo dei quindici nomi pubblicato dopo la loro liberazione mostrava che gli ebrei erano una minoranza. Si trattava, da parte del nuovo regime, di un tentativo di riparare i torti causati dal primo comunicato, il qualeera ' staio accuratamente compilato in modo da far credere a una < congiura ebraica » (t. la maggioranza dei membri del gruppo terrorista — esso diceva — erano in rapporto con l'organismo nazionalista borghese Jolnt, dipendente dai servizi segreti americani... >). La riabilitazione degli arrestati ricondusse la calma nel mondo dei medici c degli altri professionisti intellettuali, i quali erano stati sottoposti a severe « epurazioni » sin da quando Statiti, coadiuvato da Andrej Zdanof, aveva cominciato, nel '46, a < epurare > le arti e le scienze. Tra le vittime più note di tati «. epurazioni y furono Petr Kapitzu, lo scienziato specialista della fisica nucleare, e la fisiologa Lina Stern, che faceva parte dell'Accademia delle Scienze. Non si sa che cosa sia accaduto del professor Kapitza, ma il suo nome non è mai menzionato nelle pubblicazioni scientifiche attuali. Quanto alla signora Stern, essa fu riabilitata dopo la morte di Stalin ed è ora tornata a Mosca. La congiura degli « assassini in càmice bianco » venne annunziata il 13 gennaio '53, ma i medici del Cremlino erano stati arrestati qualche tempo prima. Alcuni di essi erano tra i più eminenti medici del paese, e occupavano i più alti posti all'ospedale del Cremlino, nelle università e nelle accademie. Avevano un gran numero di amici, di discepoli e di < oomplici ». Le infermiere, gli assistenti, i farmacisti che lavoravano con loro furono licenziati e alcuni arrestati. E il servizio sanitario russo fu sconvolto sin dalle fondamenta. «Caccia alle streghe» Quando, in sèguito, la < congiura » fu ufficialmente smentita e denunziata al paese come «una macchinazione criminosa >, il governo dichiarò che i allindici medici < e oii altri accusati » erano stati « prosciolti da ogni accusa*. Gli < altri accusati* erano centinaia di medici che erano stati arrestati, per una ragione o per un'altra, dal 1950 in poi. Strane voci circolarono in Russia tra il 1949 e il '53; alcune fantastiche, le altre verosimili. Esse trassero origine dall'arresto dei dirigenti del Comitato ebraico antifascista, — tutti scrittori d'una certa fama, — e dalla chiusura di tutte le istituzioni di lingua ebraica. Esse ebbero fine soltanto con l'arresto dei funzionari appartenenti alla M.V.D., arresto seguito poco dopo dalla caduta di Lavrentij Beria. Una di tali voci riguardava l'arresto di alcuni dei migliori direttori, ingegneri e disegnatori della fabbrica di automobili < Stalin >,una delle più importatiti del paese. Ora, molti di costoro erano ebrei. Altre voci parlavano di astoni di sabotaggio compiute nell'industria farmaceutica: si sussurrava che in niiitiiiiiiiiiiiiiiiiiinii i iiiiiiiiiiiiiiiin molte medicine, fossero stati introdotti veleni, il che imponeva il sequestro di enormi stocks di prodotti farmaceutici. Molte massaie cessarono di colpo di acquistare medicine e marmellate. E tutti coloro che diffondevano tali voci parlavano sempre, più Domani pubblicheremo il quinto articolo : « Stalin espurgato » o meno vagamente, di medi ci ebrei in segreta combutta con gli Americani. Di fatto, la sorda campagna contro gli ebrei appartenenti alle professioni liberali si era iniziata nel 1948 con l'azione del governo e del Partito contro le tendenze cosmopolitiche del teatro, della letteratura e della musica. Sino al 1952 e all'arresto dei medici, essa non cessò di crescere di violenza. I funzionari impauriti cominciarono ad allontanare gli ebrei dalle facoltà universitarie, co?i vari pretesti, di solito con quello della necessità di far economie. Contemporaneamente, gli ebrei venivano allontanati anche dalle alte sfere del Partito e dagli organismi diplomatici e militari del regime. La campagna antisemitica aveva raggiunto il suo apice allorché cominciò la epurazione dei medici. Quando poi furono arrestati gli < assassini in càmice bianco y, si scatenò una vera e propria < caccia alle streghe y. Il Lavoratore medico, organo ufficiale del Ministero della Sanità, e la stampa di provincia, soprattutto la Pravda ucrat?i«, sferrarono una velenosa campagna di calunnie contro quasi tutte le importanti istituzioni sanitarie del paese. Leggendo i giornali, si aveva l'impressione che la medicina sovietica avesse attirato a sé un numero anormale di ciarlatani, di speculatori, di scrocconi e di incompetenti. A dar loro retta, eminenti medici o scienaiati molti dei quali di fama internazionale, avrebbero commesso grossolani errori diagnostici, avvelenato i loro ammalati, accettato doni e « bustarelle y. E i più eminenti, i medici di Stalin, quelli che avevano assistito Zdanof, Cerbakof, Georgi] Ditnitrof e firmato i loro certificati di morte o curato Maurice Thorez si trovavano Ora in carcere, sotto il peso di terribili accuse. Al tempo stesso era evidente che, dietro le quinte, qualcuno faceva tutto il possibile per mettere in giro e accreditare l'idea di una « congiura ebraica y. In un paese cosi accentrato come l'U.R.S.S., esisteva indubbiamente una direzione centrale di una campagna che, secondo tutte le apparenze, si sviluppava secondo un piano prestabilito. Non ho mai sentito parlare in quel momento di atti di violenza contro gli ebrei o contro altri gruppi etnici minoritari, nemmeno nell'Ucraina occidentale, dove pur sopravvive tenace l'influsso della propaganda nazista. Ma l'atmosfera era satura di elettricità e la situazione diventava sempre più critica, via via che la campagna antisemitica continuava. Le violenze ci sarebbero forse state, se i medici fossero stati processati, condannati e giustiziati. Con la morte di Stalin, la campagna contro i medici, i nazionalisti ebrei e i .sionisti e l'< influsso delle ideologie straniere » cessò di colpo, come per miracolo. E non solo gli « assassini in càmice bianco y vennero prosciolti da ogni accusa e liberati; ma le autorità sovietiche, rompendola con le loro tradizioni e i loro metodi, dichiararono pubblicamente di essere state criminosamente ingannate e che uno degli obiettivi dei funzionari della M.V.D. che avevano accusato i medici era quello di fomentare nel Paese animosità nazionali. Quanto al corpo sanitario sovietico, esso era stato odiosamente calunniato... La «macchinazione» Quali eran state le ragioni di tale < delittuosa macchinazione t y. Il comunicato ufficiale non ne faceva parola. Ma essa non si poteva certo spiegare con la perversità di alcuni funzionari di secondo piano della M.V.D., che avevano sfruttato < la cecità e credulità politica » di un Scmen Ignatief, il tecnico agricolo che Beria aveva nominato capo della polizia. L'alto patrono di quest'ultima, Lavrentij Beria, non conosceva forse tutti i particolari della faccenda? Perchè mai si era dovuto aspettare la morte di Stalin perchè gli stessi uomini che avevano governato il Paese sotto la sua direzione scoprissero ora d'improvviso che la pretesa congiura dei medici era una « macchinazione yT Un affare così importante deve pur essere stato discusso sin nei minimi particolari del Praesidium del Partito, e l'arresto dei pre¬ sunti colpevoli dev'esser stato ordinato dallo stesso Stalin. Alcuni degli stranieri viventi a Mosca sostengono di aver riconosciuto lo stile personale di Stalin nel violento articolo di fondo della Pravda, intitolato: < Spie e assassini dietro la maschera di medicoy, articolo inseparabile dal comunicato ufficiale relativo all'arresto dei medici. Poco importa che Stalin abbia, scritto, o corretto, di suo pugno l'articolo. Egli l'ha certamente letto e ne deve avere approvalo l'intonazione e i termini. Ho rivolto queste domande e mosso queste osservazioni a tutti i Russi di mia conoscenza. Orbene, la maggior parte di essi si sono dichiarati convinti che all'origine della < ?naccftinasione > c'era Lavrentij Beria; e che essa facesse parte d'un suo piano diabolico, predisposto da lunga mano e avente come obiettivo finale la conquista del potere. Gli epiteti con i quali Bo¬ ria era di solito designato — gli epiteti di < epuratore degli epuratori y e di <. liquidatore dei liquidatori » — si riferivano a quello che fu il momento decisivo della sua carriera politica: al momento cioè in cui Stalin, dopo il sanguinoso periodo dei grandi processi del 1936-1938, lo chiamò alla direzione della polizia. Non fu lui a metter fine all'epurazione; ma la sua nomina a capo della polizia, coincise con la derisione del Cremlino (suggerita, sembra, soprattutto da Voroscilof e da Kaganovic) di aprire le porte del carcere a un certo numero delle migliaia di persone che Jezhof aveva fatto imprigionare. Coloro che, richiamandosi a tale circostanza, consideravano Beria come un uomo di tendenze più €.liberaliy dimenticavano che, in quel tragico biennio, egli si condusse nella Georgia, di cui era il virtuale dittatore, in maniera altrettanto brutale di Jezhof a. Mosca. i comunisti: < Finché durerà l'accerchiamento capitalistico, i servizi segreti dei Paesi capitalistici tenteranno di inviare nell'Unione Sovietica spie, sabotatori e assassini ». Ecco perchè Beria. si dette tanto da. fare per trovare delle < spie », dei < cospiratori», degli tassassiniy. Egli seminò ne! Paese < il pànico e il disordine y e scatenò una, campagna, su tutti i fronti, per conquistare maggiori poteri. La sicurezza del regime esigeva la sua. presenza e la, concessione di poteri assoluti alla. M.V.D. La paura e l'inquietudine artificialmente prodotte e diffuse assunsero proporzioni fantastiche nell'inverno 195B1953. Circolavano voci che parlavano di un'ingiustificata penuria nelle fabbriche e negli ospedali. I giornali pullulavano ogni giorno di storie di truffatori o di ciarlatani, presentale in termini rocamboleschi. Un giornale di Mosca raccontò, mettendolo in grande evidenza, il furto di due grandi locomotive, che, uscite dall'officina, per la porta principale, avrebbero attraversato le vie di Mosca per essere poi vendute a un < kolchoz ». Beria insisteva sulla necessità di una maggiore vigilanza, che si dichiarava pronto ad assicurare lui stesso. E, a un certo momento, giocò il suo principale atout: la cospirazione dei medici. Egli possedeva i documenti e le < confessioni » che provavano che una congiura anglo-americano-sionista mirava a colpire i capi del regime e, soprattutto, dell'esercito sovietico. Secondo la versione popolare, Malenkoff e Kaganovic, Molotof e Voroscilov, erano senza armi contro i documenti di Beria e la determinazione di Stalin. Senonchè sette settimane dopo la pubblicazione della notizia, della congiura e dell'arresto dei medici, Stalin moriva. Un mese dopo, i medici venivano liberati e reintegrati nelle loro funzioni. Il nuovo Governo si scusò presso il mondo medico russo e punì i responsabili della < macchinazione ». La limitazione dei poteri della polizia continuò. E lo stesso Beria venne liquidato. Non c'è dunque da stupirsi se gl'intellettuali sovietici considerano <il caso dei nove medici» come uno degli eventi cruciali del dopoguerra. Henry Shapiro (Continua). Copyriclit per l'Italia eie * La Stampa » Vedi i num. d"ll'8, 9 e IH gennaio 1111111111M111111111111111MI i 1111111 i 1111M ■ M i 11111111 •