Costa troppo a Ivrea essere la Bella Mugnaia

Costa troppo a Ivrea essere la Bella Mugnaia Costa troppo a Ivrea essere la Bella Mugnaia L'uso vuole che ella presieda alle opere di bene, e con mezzi propri - Si pensa di nominare quest'anno una stella del cinema (Dui nostro inviato upeclttlcj Ivrea, 9 gennaio. Il carnevale d'Ivrea è molto antico, difetti si chiama «storico carnevale Se ne hanno notizie scritte sin dal 161)5 anche se, di solilo, io fan nascere nel 18U8. In quell'anno, esso fu soltanto riveduto e corretto da Napoleone 1, secondo i suoi misti politici, dove l'esercito godeva di una preminenza caratteristica. Prima di lui oKiij rione d'Ivrea faceva carI nevate a sè, ciascuno con un suo | ■■■ abba >>, con un suo vessillo, corjieo proprio, pifferi propri che ripetevano un ritornello di parte. Napoleone I non amava ciò. Per I poeti, era « pittoresco », per lui «confusione deprecabile». Allora prese tutti gli « abbà », tutti i pifferi, unii i ritornelli, aggiunse tamburi in maggior copia, guardie a cavallo, un generale in divisa con il suo stato maggiore (« brillante .<) e creò cosi un carnevale unico che girava l'intera città d'Ivrea, abbracciandola in ore di gioia, invece di approfittare anche dell'allegria per dividerla. Sempre con Napoleone, il carnevale d'Ivrea indossò il berretto frigi", simbolo di libertà. Questo stessi, concetto di libertà aggregò poi al carnevale (cosa seria e non ■ la ridere; la cerimonia della ; preda in Dora ». Al tempo feudale, Ivrea fu oppressa da un marchese di Monferrato che risiedeva nel sovrastante castello. Kgli era così perlldo che travolse nella maledizione generale anche le mura che lo ospitavano e il castello diventò castellacelo (coHtellazzo). Un giorno, furia di popolo lo assalì e lo distrusse. D'anno in anno, nella ricorrenza gloriosa", il popolo,, con le autorità in testa, saliva ai ruderi del « castellazzo il podestà ne scalzava una pietruzza con un martello d'oro e la gettava poi nella Dora m segno di disprezzo. Con il passare dei secoli, qualcuno pensò di far derivare quella furia dj popolo da un'inqualiflca- Olle pi epotenza che il signorotto voleva consumare ai danni di una bella mugnaia, il giorno slesso in cui ella eia andata a marito. Ln bella mugnaia lo uccise. Coincidesse, o no, la trovata con la verità storica (come di fatti non coincide) la bella mugnaia entrò nel carnevale di Ivrea, come il personaggio più caratteristico e più popolare. Si lissò subito l'obbligo di sceglierla tra le spose locali, di nascila canavesana, preferibilmente l'ultima in ordine di tempo. Lo scorso anno, fu eletta la signora Tina Bellon Mazza, lego larmentc a posto come grazia e come maritata ad Ivrea, però di nazionalità americana, e i tradizionalisti strillarono assai. Scai samen te impressionati dal loro strilli, i moderni pensano se riamente ad allargare il terreno di scelta, estendendolo a tutta l'Italia. Una bella mugnaia dura in carica soltanto un anno, non può essere rieletta poiché sarei) be assurdo chiederle di uccidere ancora una volta l'uomo da lei già ucciso pur se tiranno. Inoltre la sua posizione, se da un lato è sommamente onorifica, comporta anche un notevole peso finanziario, date le opere di bene alle quali l'uso vuole che ella pre sieda e con mezzi propri, A lungo andare è difficile trovare una mugnaia recente che non soltanto sia bella ma anche ricca. Dicono i moderni. « Il nostro carnevale è un avvenimento turistico d'importanza nazionale. E' giusto che tutta l'Italia possa contribuire a donargli la stella di maggiore grandezza. Perchè non la sceglieremmo nel campo cinematogralìco? ». Gli altri sghignazzano sulla « bella mugnaia » ridotta a una specie di « miss Ivrea >, sul loro « storico carnevale » ridotto a epe eie di sapone che ha bisogno di avere accanto la fotografìa di una bella donna per essere lanciato La questione è a un punto morto. »• ».

Persone citate: Napoleone I, Tina Bellon Mazza