Laboriosa la divisione dei beni di V. Emanuele II

Laboriosa la divisione dei beni di V. Emanuele IILaboriosa la divisione dei beni di V. Emanuele II Roma, 9 gennaio. Le trattative sul modo con cui dovrà avvenire la divisione dei beni di Vittorio Emanuele III sono cominciate stamattina in un ufficio del Palazzo di Giustizia. Presenti: i due legali dei Savoia, gli avvocati Carlo D'Amelio e Giovanni Serrao da una parte quello del Demanio e avv. Giovanni Travali. Il lavoro si è iniziato con una premessa: la riserva avanzata dall'avvocatura dello Stato di poter impugnare la recente sentenza del Tribunale che ha ordinato l'apertura della successione e che nella massa dei beni da dividere sia incluso anche il castello, con la tenuta, di Racconigi. La discussione fra le parti sulla formazione delle quote da assegnarsi a coloro che ne hanno diritto (la ex-regina Giovanna di Bulgaria, la principessa Jolanda, la principessa Maria e gli eredi della principessa Mafalda) sarà intricata e lunga. L'avvocato Carlo D'Amelio ha affrontato subito la questione invitando il demanio a dichiarare quale preferisca dei due modi previsti dall'art. 746 del Codice Civile per la collazione degli immobili (« o rendere il bene in natura o con l'imputarne il valore alla propria porzione»). La richiesta si riferisce sostanzialmente al castello di Racconigi che, secondo la decisione del Tribunale, deve essere conferito insieme alle altre tenute alla massa dei bérti. Inoltre l'avvocato D'Amelio ha annunciato che le eredi di Vittorio Emanuele III intendono non dividere fra loro le quote lasciando intatto il patrimonio: come dire cioè che l'unica quota separabile è quella spettante allo Stato, un quinto dei beni. Ed infine il legale dei Savoia ha chiesto che il demanio esibisca l'inventario dei beni di Vittorio Emanuele III > dia conto di tutto il patrimonio a suo tempo confiscato Non era facile una risposta immediata e l'avv. Travali, infatti, ha chiesto un termine. Della questione se ne tornerà a parlare, così, la mattina del 16 febbraio.

Luoghi citati: Bulgaria, Racconigi, Roma