Rose e garofani

Rose e garofani NOTE Di AGMCOLTVHA Rose e garofani In seguito alle visite fatte giorni scorsi al mercato dei fiori di Sanremo, abbiamo rilevato che, mentre quest'anno 1 floricultori speravano di trarre un maggior reddito dalle loro colture di garofani e di rose, i prezzi invece sono stati molto bassi sino a pochi giorni prima delle Feste Natalizie. Difatti, i garofani di varietà comune, cioè quelli che formano la base del mercato, quali l'Anita, il Nizzardo, il Semprevivo, il Fontmerle, 11 Vanna, ed altri, sono stati venduti, come media di mercato, sulle 420 lire per ogni mazzo di cento fiori nel mese di ottobre, 310 lire nel mese di novembre, indi sono aumentati gradatamente in dicembre fino a raggiungere le 2500 lire il 17 dello scorso mese, le 3000-4000 lire dal 20 al 27, e, oscillando successivamente dalle 2600 alle 3000 lire. Le rose di pien'aria quotarono da 50 a 350 lire la dozzina fino a metà dicembre, in seguito i prezzi aumentarono e le rose di serra fredda di qualità scelta raggiunsero le 2800-4000 lire. Le varietà di rose più diffuse sono la Verschuren, la Vierlandes, la Roselandia, la Gruss an Cobourg, la Hoover, la Gloria di Roma, la Eterna Giovinezza, la Hedith Helen, e, tra le più recenti, la Rouge Meilland, la Vulcano e la Clotaria. Nel corso dell'anno le coltivazioni hanno avuto un andamento normale, però le continue giornate di bel tempo che si verificarono in tutte le regioni italiane e particolarmente in Liguria, hanno obbligato le piante di rosa e di garofano ad una anticipata ed abbondante fioritura, per cui sul mercato interno ed estero non si riuscì a collocare 11 prodotto a prezzi convenienti, tanto più che anche in altre regioni, più fredde, sempre causa il bel tempo, erano presenti i fiori locali. I coltivatori di garofani hanno ancora la possibilità di assestare il loro bilancio familiare perchè la raccolta si trova ora a circa il 50 % della produzione globa¬ le ed 1 prezzi che probabilmente si registreranno d'ora in poi saranno sostenuti. Diversa invece è la situazione dei rosaicoltori, perchè la produzione delle rose coltivate all'aperto (70 % circa della produzione) è finita verso il 20 dicembre, con prezzi molto bassi; nei giorni scorsi si è ultimato anche il raccolto nelle serre fredde (circa il 20-25 % della produzione) e solo restano le polite coltivate in serre riscaldate la cui produzione è privilegio di pochi esperti coltivatori. Da un punto di vista del commercio dei fiori, nel dopoguerra si è avuto un deciso aumento nel consumo sul mercato italiano, non si è esportato nei paesi dell'Europa Orientale ed è continuato, con certe difficoltà, l'approvvigionamento ai mercati del nord: Svezia, Norvegia, Danimarca, Germania, Svizzera. Da due anni si nota una certa concorrenza da parte di floricultori italiani e francesi che coltivano i garofani in Spagna, mentre si ha notizia che vaste colture In serre riscaldate sono state intraprese nella Germania occidentale e che sono state estese quelle già esistenti in Belgio ed in Olanda. All'inizio della campagna di esportazione dei garofani si sono avuti alcuni contrasti con le autorità tedesche per il controllo sanitario della merce, perchè nei mazzi di fiori vennero trovate le larve di un insetto denominato «Tortrlx pronubana» detto «bega o verme verde », dannoso alle colture di garofani e di rose, però già presente anche nelle regioni dove i fiori venivano importati. Ora i controlli si fanno con maggior attenzione e si può sperare che venga assorbito tutto il contingente concordato con la Germania occidentale pari ad un valore di oltre 600 milioni di lire per il periodo corrente dal 15 novembre 1953 al 31 marzo 1954. Nella prossima nota domenicale parleremo ancora della economia floricola, Carlo Bava

Persone citate: Carlo Bava, Hoover