Condizioni americane per i negoziati con Mosca

Condizioni americane per i negoziati con Mosca Condizioni americane per i negoziati con Mosca In un artìcolo programmatico, Foster Dulles afferma: non abbandoneremo la NATO, la CED, le nostre basi; non siamo pronti a riconoscere la Cina comunista WASHINGTON, lunedi mattina. John Foster Dulles pubblica oggi sul periodico economico a Nation's Business » un articolo programmatico di politica estcra, il primo dalla sua nominata Segretario di Stato. In esso il ministro degli Esteri americano, dopo aver accennato alle difficoltà Incontrate nell'impostare trattative col russi, scrive:' « Si potrebbe dire ohe noi abbiamo Inseguito la Bnssia sovietica attraverso la carta dell'Europa e dell'Asia, in uno sforzo inteso ad indurre i suoi dirigenti a negoziare. Ora pare che cominci a sembrare che sia . stato possibile agganciarli. Diplomaticamente 1 dirigenti sovietici sono sulla difensiva mentre 11 mondo libero detiene ora l'iniziativa sui piani diplomatico e morale. Speriamo di conservare questa iniziativa. Siamo stati pronti, lo siamo tuttora e Io saremo anche in futuro, a discutere con 1 « lenders » ' sovietici su tutti i punti concreti 1 qua¬ li diano luogo, In qualsiasi parte del mondo, a delle divergenze di vedute. « I popoli del mondo libero — pr.osegue Dulles — sanno, e 1 dirigenti del mondo sovietico dovrebbero sapere essi pure, che noi non intendiamo affatto accettare, quale condizione preliminare all'apertura del negoziati, l'abbandono dell'Alleanza atlantica, della Comunità europea di difesa e delle nostre basi di difesa reciproca. Nè desideriamo prendere parte ad una conferenza internazionale, la quale possa essere interpretata come un abbandono dei popoli schiavi dei paesi attualmente in cattività. « D'altro canto noi ed 1 nostri alleati della.NATO non intendiamo permettere — quale condizione per negoziati con un paese totalitario dotato della più grande macchina militare del mondo e di un passato caratterizzato da assoluta brutalità — che l'Europa resti priva di difese. Negozieremo partendo da una posizione di forza, non già da una posizione di debolezza. « Allo stesso modo non ci sottometteremo alle esigenze dell'IJKSS, la quale pone come condizione preliminare a qualsiasi trattativa il riconoscimento, da parte degli Stati Uniti, del governo comunista cinese, e si sforza di fare entrare tale governo in seno all'ONC ed ai diversi organismi raggruppanti le grandi potenze ». Foster Dulles insiste quindi sull'esistenza di un pericolo comunista, ma insieme sulla ferma intenzione americana di ottenere la limitazione degli armamenti atomici e classici, secondo la proposta di Elsenhower all'O.N.TJ.; quindi passa ad esaminare la questione coreana, affermando che le Nazioni Unite sarebbero pronte a rintuzzare un'altra aggressione, e la questione indocinese, manifestando la speranza nella pa¬ cificazione e nella libertà del paese. Infine 11 Segretario di Stato conclude : « Scopo fondamentale della politica estera degli Stati Uniti è oggi quello che è sempre stato: proteggere gli Interessi degli Stati Uniti. Un mondo in pace costituisce 11 modo migliore di difendere questi interessi ». La risposta sovietica alla nota alleata per l'incontro di Berlino ha avuto un'accoglienza più tiepida a Washington che a Londra. Mentre gli osservatori inglesi affermano che la data del 25 gennaio è opportuna e che non sarà difficile trovare una sede accetta a tutti 1 Paesi, gli osservatori americani temono che il Cremlino cerchi di perdere tempo e di rinviare ancora l'incontro, approfittando dell'inevitabile crisi governativa francese dopo l'insediamento del Presidente della Repubblica.

Persone citate: Dulles, Foster Dulles, John Foster Dulles