Discussione a fondo sulla difesa dell'Europa di Gino Tomajuoli
Discussione a fondo sulla difesa dell'Europa LVNG0 RAPPORTO DI RIDAULT A CHURCHILL E EISENHOWER Discussione a fondo sulla difesa dell'Europa Dalle Bermude è stato inviato in Germania il testo della nota alleata a Mosca: la conferenza a quattro il 5 gennaio? - Segretissime conversazioni atomiche: "lke„ parlerà domani ali ONU sulle super-armi DAL MOSTRO INVIATO Bermuda, lunedì mattina. Quando sabato sera a tarda ora i portavoce dei Tre Grandi si presentarono con quasi due ore di ritardo sul previsto davanti ai giornalisti, ed annunziarono che Laniel si era improvvisamente ammalato e che non aveva quindi partecipato alla seconda riunione dei capi di governo, che Bidault, suo rivale nelle elezioni presidenziali francesi, lo aveva sostituito ed aveva parlato a nome della Francia, i corrispondenti provarono la inebriante sensazione di essere finalmente sul punto di annunciare un vero e proprio dramma politico di iìicalcolabile risonanza internazionale. Ohe cosa accadeva in realtà dietro le siepi di filo spinato del guardaUssimo e isolatissimo Mid-Ocean Club? Nessuno, naturalmente, credette una sola parola della versione ufficiale. Laniel (si affermava con la cieca apoditticità dei giornalisti, esperti di tutti i trucchi dei politici) era stato estromesso dalla conferenza. Da Churchill e da Eisenhower t O non ci si trovava piuttosto in presenza di un « colpo di Stato» franceset Si immaginò persino che Laniel, emulando il gesto di Orlando alla conferenza della pace del 1919, avesse clamorosamente abbandonato il tavolo della Conferenza in segno di protesta contro la politica progermanica dei suoi alleati, guadagnandosi in tal modo la simpatia dei francesi ed assi curandosi l'elezione a presidente, battendo Bidault troppo aperto campione del riarmo tedesco. Invece U « caso Laniel » si è dissolto come una bolla di sapone, e fortunatamente 1 attenzione della conferenza si è concentrata su questioni di assai maggiore importanza. La risposta alleata alla nota sovietica, preparata Ieri ed oggi dai tre Ministri degli Esteri, è stata approvata dai tre Capi di Governo, i quali hanno deciso di sottometterla anche all'approvazione del cancelliere Adenauer prima di inviarla alla Russia, forse in giornata. Per quel che se ne sa, il progetto di risposta alleato è brevissimo ed è redatto in termini studiatissimo per non dare ai russi nè motivo di sottrarsi ancora al chiarimento delle loro intenzioni voluto dai Tre Grandi, nè pretesto per dedurne che gli Occidentali accettano ad occhi chiusi tutte le implicazioni della loro ultima nota. La redazione del documento è stata per questi motivi assai difficile, e Adenauer viene consultato appunto sui termini usati, sulla data (probabilmente il 5. gennaio) e sulla località proposta dagli alleati, che sarà la Kommandantura quadripartita di Berlino. L'accordo fra i tre alleati non è stato difficile, dal momento che Eisenhower e Dulles hanno rinunciato al progetto di specificare nella risposta che respingeranno con indignazione le accuse sovietiche contro la presunta bellicosità della politica estera e difensiva dell'Occidente, e- anche di specificare le condizioni della futura discussione sui problemi tedeschi ed austriaci, insistendo in particolare sulle modalità per indire elezioni libere e democra tiche nelle due Germanie. Esaurita così la parte più difficile della conferenza, 1 tre ministri ed I tre capi di Stato hanno iniziato Ieri lo studio dei problemi europei, e in particolare della CÈD. Per il compito avevano convocato Lord Ismay, segretario generale atlantico, che ha però assistito alle riunioni In qualità di esporto internazionale, e non di funzionarlo inglese. I tre hanno In special modo discusso le direttive da impartire alle loro delegazioni alla prossima riunione parigina della NATO. Nel pomeriggio Bidault ha fatto una lunga ■ esposizione sull'atteggiamento francese di frontb alla CED, rapporto che è stato vivacemente discusso nella seduta dei Tre Grandi durata ben due ore e quaranta minuti. Sì escludeva ieri sera che si fosse verificata la temuta frattura fra la politica anglo-americana sul problema del riarmo tedesco e quella francese. Non ci sono state ancora divergenze (si è dichiarato), anche se la discussione è stata ampia, profonda e assolutamente sincera. A lato di questi incontri — quello dei tre ministri degli Esteri al mattino e quello del tre Grandi (con B'dault al [-"sto di Laniel) in serata — ne avvenivano altri, contemporanei, che rimanevano avvolti in una segretezza ancora maggiore: quelli fra Lord Cherwell, già capo delle ricerche atomiche inglesi e amico intimo di Churchill, e l'ammiraglio Strauss, capo della « Atomic Energy Commissioni) americana, intimo di Eisenhower. Il motivo di tanta segretezza si è parzialmente conosciuto ieri sera tardi, quando il portavóce americano ha annunziato che il presidente Eisenhower è stato invitato dalla segreteria dell'O.N.U. a fare domani sera un importante discorso sui problemi, sulla minaccia e sulla politica della energia atomica. < Ike > ha accettato l'invito, e perciò Cherwell « Strauss (si è rivelato) sono stati chiamati apposta per: contribuire alla redazione del discorso presidenziale, il citi testo è stato infine approvato anche da Churchill e da Laniel (consultato nel suo appartamento, dal quale non è uscito perchè tuttora febbricitante e curato con iniezioni di aureomicina). Questo fatto conferisce una straordinaria importanza alla dichiarazione atomica tripartita. Si tratta, evidentemente, di una decisione politica, che im¬ pegnerà la coalizione occidentale. Sebbene ancora non se ne sappia nulla, è facile prevedere che si tratterà di una decisione di straordinaria importanza per lo sviluppo delle relazioni fra Occidente e Russia. Potrà ben essere che il discorso di Eisenhower, e le decisioni che l'hanno preparato, si rivelino il risultato maggiore e più sensazionale della conferenza delle Bermude. La dichiarazione, che « Ike » esporrà all'Assemblea dell'O.N.U., impegnerà Stati Uniti, Inghilterra e Francia ad una determinata politica, e ancora una volta dipenderà dalla Russia accettare la offerta, presumibilmente di pace e di effettivo disarmo atomico, o correre il rischio implicito del rifiuto. Gino Tomajuoli Eisenhower ritratto sùbito dopo aver partecipato al servizio religioso nella chiesa di Kindey Fleld a Bermuda. (Tel.)
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