Sepolti tra le fiamme a 210 metri

Sepolti tra le fiamme a 210 metri Sepolti tra le fiamme a 210 metri Quattordici italiani fra i 26 morti nella sciagura in Belgio - I 40 minatori sono stati sorpresi dallo scoppio nella pausa della colazione • Uno solo, miracolosamente, si salva senza un graffio - I tredici feriti non destano preoccupazioni Liegi, lunedì mattina. All'alba di ieri le fiamme sono state domate nel pozzo di « Valsaint Lambert », della miniera dei « Charbonnages du Many », a Serain, dove sabato mattina si era prodotto lo spaventoso scoppio, seguito da furioso incendio. Subito operai indossanti speciali tute di amianto sono penetrati nelle gallerìe dalle pareti ancora roventi, sotto le volte che minacciavano di crollare, per ricercare i compagni che il giorno innanzi erano stati sepolti vivi, ma — come tutti temevano — non è stato ritrovato alcun superstite: hanno trovato soltanto dei cadaveri, e nememno tutti. Tre salme non verranno mai portate alla superficie (due sono di italiani): o sono state sepolte da un immenso cumulo di roccia e di carbone, o sono state carbonizzate dalle fiamme. I morti sono ventisei, di cui quattordici italiani. Quaranta uomini si trovavano nel pozzo, alla profondità di 210 metri, nel momento in cui il grisù scoppiò con immenso fragore, facendo crollare tutta una galleria e provocando subito un violentissimo incèndio. Uno dei minatori, per un miracoloso complesso di circostanze, è riuscito a uscire da quell inferno senza la più piccola ferita; altri tredici operai o sono usciti con le forze proprie, o sono stati riportati alla superficie dai soccorritori, vivi ma feriti. Essi si trovano ora in ospedale, amorosamente assistiti, e le loro condizioni, per fortuna, non destano preoccupazioni. Non è stato ancora spiegato come si sia prodotta la sciagu ra. Nella folla dei minatori e delle famiglie, che angosciati e disperati si raccoglievano all'ingresso della tragica miniera, si era parlato di uno scoppio di esplosivi, ma a torto Nel pozzo non c'erano espio sivl, ed erano state prese tutte le normali misure di sicurezza (in quei pozzi da b0 anni non avvenivano sciagure gravi); anche le speciali lampade, che gli operai portano con sè, non avrebbero dovuto provocare l'esplosione. E invece è probabile che lo scoppio del grisù aia avvenuto proprio per un contatto fra 11 gas e una lampada, nel momento in cui 1 minatori avevano interrotto il lavoro per la pausa della colazione. Molti sono stati trovati ancora con un pezzo di pane in mano e la pietanziera fra le ginocchia. Appena avuta notizia del disastro, le maggiori autorità belghe, con in testa re Baldovino, si sono recati sul posto, e qui sono stati raggiunti dall'ambasciatore d'Italia Grazzi e dalle autorità consolari. Ai solenni funerali, organizzati per domani, il governo di Roma sarà rappresentato dal sottosegretario agli Esteri DomiInedò, già in viaggio; poi le salme degli italiani saranno portate in patria a spese del governo di Bruxelles. Ecco le vittime italiane della sciagura: Agostino Piccoli, sposato con cinque tìgli, di 44 anni, di Colonia Veneta; Primo Marchioni, sposato con due figli, 36 anni, di Vodo di Cadore; Luigi Cundari, sposato con tre figli, 51 anni, di Barcellona di Sicilia; Ernesto Spabina, sposato con tre figli, 45 anni, di Colonia Veneta; Rocco Minella, sposato con un tìglio, 28 anni, di Potenza. Vincenzo Fontana, sposatosenza figli, 26 anni, di Tauria-nova; Natalino De Faveris, sposato con un figlio, 26 anni, di Crocetta del Montello; Origo Lombardi, 31 anni, d; Caprino; Sovino Masa, 43 anni, di Poggio Rendico; Domenico Casarin, 54 anni, di Quito De Treviso Ile salme degli ultimi due non sono state ancora recuperate); Tessalo Mario, sposato con un tìglio, 37 anni, di Lano; Francesco Ardus, sposato [ senza tìgli. 47 anni, di Siudia; Silvio Gatto, 30 anni, di Noale; Dino Gasperini, sposato con un figlio, 3!) anni, di Castiglio , ne dei Pepoli. Purtroppo la giornata di sa-! bato ha visto cadere, in altre miniere, altri tre operai italiani: in un pozzo presso Mons, " quarantaquattrenne Cosimo !Greco è stato schiacciato fra iuna macchina estrattrice ed un (palo, morendo dopo poche ore; in un pozzo di Hautrage, Um berto Zoppe è stato ucciso da' una scarica elettrica; presso Charleroi. Pietro de Marco è stato gravemente ferito da un blocco di carbone staccatosi dalla parete di un cunicolo.