"Fermata,, anche la moglie

"Fermata,, anche la moglie "Fermata,, anche la moglie DAL MOSTRO INVIATO Aosta, lunedì mattina. La più elementare, e insieme la più fragile, linea difensiva, è stata adottata da Nadir Ghiabodo. Negare. Al momento del fermo a Palermo, nel subbuglio emotivo di quella chiamata, ebbe una crisi di debolezza. Gli sfuggi qualche frase che ebbe il valore -di ammissioni. Non si trattava di una confessione nel senso giuridico del termine, poiché egli non era sottoposto ad interrogatorio; ma da un punto di vista umano ne aveva tutta l'importanza. Durante il viaggio e le lunghe ore di meditazione egli ha potuto raccogliere le idee. Si è tracciato un piano difensivo. Il più elementare, si è detto, e il più fragile. Ha negato qualsiasi addebito. Contro ogni evidenza, contro ogni contestazione che per tutta la giornata di ieri e per la mattinata di oggi gli è stata mossa nel corso degli interrogatori. Non confessa, dunque. Ma una esplicita confessione, sebbene risolutiva, ai fini dell'accusa, viene ritenuta superflua. Sono tali e così gravi le prove già raccolte a suo carico dalle au- torità, e così compromettenti le contraddizioni, che egli può essere sicuramente accusato di aver ucciso Angela Cavallero. Fra gli elementi in possesso delle autorità non è emerso con certezza che egli, secondo quanto era risultato da una ipotesi fino all'altro ieri ritenuta valida, abbia conosciuto Angela Cavallero a Torino, e che l'incontro con lei la mattina dell'8 agosto ad Entrèves sia avvenuto deliberatamente. Secondo quanto è risultato fino a questo momento, l'incon tro sarebbe stato occasionale, e il delitto avrebbe avuto per movente lo. rapina. Anche questa non è che una ipotesi, che le successive indagini dovranno convalidare. Appare tuttavia verosimile se si mette in relazione anzitutto con n i a a e , i e a a il o sb,soprattutto col temperamento avido di denaro, con la cupidigia, che costituiscono una sua caratteristica predominante. E' stata appunto questa sua intransigente sete di quattrini a provocare una serie di litigi col suo principale Nino Ocha, presso il quale lavorava a Courmayeur come imbianchino. Litigi culminati il pomeriggio del 7 agosto con la sua decisione di licenziarsi. Era la vigilia dell'uccisione di Angela Cavallero. Il padre Bartolomeo di Nadir era rimasto vedovo due volte, Oltre la sessantina si era unito con la signorina Domaine, che sposò dopo la nascita di Nadir. A cinque anni questi fu messo in collegio. Qualcuno ha parlato di casa di correzione. E una notizia che non risponde a verità. Egli fu accolto nell'istituto intitolato <Casa della Provvidenza », che è un normale istituto diretto da suore e che ha sede a Chdtiilon. Lì Nadir rimase fino alla licenza della quinta elementare. Poi fu ripreso in famiglia. Un'adolescenza irrequieta, seguita da una gtovinezza pure agitata. Fece un po' di contrabbando attraverso le frontiere della Francia e della Svizzera, e quest'attività gli procurò qualche noia con le guardie di finanza. Nel 1944, e cioè a 11 anni, in piena lotta di liberazione, passò in Francia. Non fu l'attività dei %tartigiani ad attrarlo, ma il perfido fascino della Legione Straniera. Il solito reclutamento a Marsiglia, la partenza iter Sidi Bel Abbes. Alla Legione conservò il proprio nome e cognome. Viene considerato un ottimo legionario; durante i cinque anni e sci meni di ferma si guadalina i galloni di sergente paracadutista. Fa la campagna dell'Indovina, e pare che, all'inizio della guerra in Corea, sia stato anche su quel fronte. Della guerriglia in Indocina ha un pessimo ricordo. Lanciato varie volte, ha dovuto difendersi dal pericolo delle fucilate che da terra venivano sparate contro gli uomini aggrappati agli ombrelloni, e da quello di andare ad infilzarsi, i?is:dia non meno mortale, sulle canne di bambù piantate per terra con le punte rivolte in alto. Durante la campagna si prese due ferite, una al braccio destro e una al petto. Ma si prese anche un mucchio di malanni, la mala ria, l'ameoiasi, l'anchilostoma duodenale, e un grave ascesso al fegato. Questo gli provo cava insostenibili dolori, tali da farlo dare in smanie cosi imponenti che gli infermieri per cinque volte per domarlo dovettero mettergli la camicia di forza. Durante uno di tali attacchi un infermiere si prese un calcio che gli produsse lesioni guarite in dieci giorni. Poi Nadir fu operato e guari. Dell'operazione conservò la msscmamrPsvscgdracscsinncsinricpNne—tucicatrice sulla parte destra del- a e . , , a o a . e i a , o. ld o ù nsi al al n a a so li si ri o a li ee raa l'addome. La terza, ma non l'ultima. Una quarta, all'avambraccio destro, è forse la più terribile, la più pericolosa. Sarebbe dovuta alla disperata unghiata di Angela Cavallero quando egli la assali, il solo gesto di difesa della vittima contro il pugnale che la massacrava. Nadir Chiabodo. conclusa la ferma, nel 'SO rientra in Italia e si reca ad Aosta. Per qualche tempo trova .lavoro come manovale in un'impresa di costruzioni stradali. Però viene subito ripreso dall'irrequietezza. Nel 'SI pasta in Svizzera, a Vévey, frft, Losanna e Montreux, dóve vive la madre. La madre è rimasta vedova una ventina d'anni fa. è gravemente malata di cuore, ed ignora ancora la tremenda accusa che vien fatta al figlio. Lì trova occupazione in un albergo. Conosce Nicole Pouly, una francese di Nancy ma cittadina svizzera, la sposa il 5 marzo scorso; il S4 aprile si porta ad Aosta la graziosa moglie ventiduenne. Colei che disperatamente è colpita dall'accusa fatta al marito e che disperatamente si rifiuta di crederlo colpevole. « Nadir è innocente — diceva ieri mattina, nel suo italiano stentato —. Non è possibile che abbia commesso quel delitto così grave. Lo abbiamo commentato tante volte, leggendo i giornali. E' impossibile ». Ma il marito leggeva troppi giornali. In casa ne è stato trovato un pacco, accuratamente messo da parte. Parlano tutti del delitto di Entrèves. Questo non è un indizio; è tuttavia un interessamento strano in un innocente, spiegabile in un colpevole. E, unito agli oggetti di Angela Cavallero trovati in casa, completa il quadro. Nicole Pouly è una graziosa brunetta, smilza, occhi azzurri, viso affilato. Difende il marito, ma è stordita, reticente, è caduta in varie contraddizioni che invece di scagionarlo ne hanno aggravata la posizione. Ora è nei guai anche lei; è probabile che venga incriminata appunto per aver fatto dichiarazioni intese a sviare le indagini. Intanto ieri sera è stata condotta in caserma e trattenuta a disposizione. Sabato mattina, dopo essere stata tenuta due giorni a disposizione nella caserma dei carabinieri di Ntis, è stata rimessa in libertà ed è andata a rifugiarsi presso uno zio del marito. Ieri mattina ha fatto ritorno nel suo alloggio di via Porta Pretoria 34. Una sola stanza, pulita ed ordinata, divisa in due da una tenda rossa. Nicole indossava una giacca di lana a scacchi su una gonna grigia. E' una donna padrona di sè; una calma apparente nascondeva bene la sua agitazione interiore. Ma questa calma è stata spesso tradita da scatti nervosi, dalle mani di cui spesso intrecciava con spasimo le dita. Ella si dichiarava infastidita dal clamore che veniva fatto intorno al marito, non dal timore che egli fosse colpevole. Non piangeva. Una sola volta gli occhi le si sono inumiditi: all'inevitabile accenno che le prove contro il marito erano di una gravità difficilmente attenuabile. Si è ripresa subito, affermando che Nadir, nonostante tutto, era innocente, che egli non poteva esser colpevole. < Tutto questo — ha affermato — gli viene attribuito soltanto perchè è stato nella Legione Straniera ». In questa casa la Legione ha un culto: una parete della camera è dedicata ,ad una mostra fotografica di Nadir, sormontata da un trofeo costituito dalle sue cordelline di legionario. Attorno, la parete è decorata con disegni di palmizi e case arabe. < Che cosa le ha detto suo marito dandole l'orologio ed il braccialettot ». <A questa domanda non posso rispondere ». < Siete andati assieme a far cambiare dall'orologiaio Mazocchi di piazza Chanoux il cinghiato di cuoio ». <A questa domanda non posso rispondere ». < In che modo suo marito si è prodotto quei graffi al braccio destro t ». <Non posso rispondere ». A queste domande ha invece risposto alle autorità. Ma le sue risposte non sono apparse soddisfacenti. Al giornalista ha preferito parlare di quella decina di giorni, fra luglio ed agosto, trascorsi con il marito mentre egli lavorava a Cour- rigiclavmmmchEDbdudqolSsgalascdqgdddlsddledBsnpnmsclmayeur. c Ci vogliamo bene.'Sono state le mie vacanze. Ne „.,«..,„ a i,„,.,_ avevo bisogno, ^spetto un barn- bino*. Questo lo ha detto con la pudica semplicità con cuijpoteva dirlo ad un estraneo una giovane sposa. Abitavano nella casa di un certo Paul. Al mattino Nadir andava a lavorare, a mezzogiorno ed alla sera si trovavano alla 7ncnsa del Crai di Courmayeur, dove prendevano i pasti. Alla sera giocavano al « calcio-balilla ». Qui talvolta Nadir si esibiva ad un apparecchio per misurare la forza muscolare: era quello che raggiungeva l'indice più elevato. l- [Nicole afferma ohe U marito rientrò ad Aosta, nel pomeriggio di sabato 8 agosto, in bicicletta, mentre egli ha detto di aver fatto il viaggio in pullman. Il suo aspetto era normalissimo. Il 19 tornò a Courmayeur, e rientrò il ti. Poi Nicole ha accennato alla chiamata alle armi del marito. E' partito il 1" settembre per il Distretto di Ivrea Questa mattina Nadir Chiabodo verrà condotto sul luogo dove Angela Cavallero è stata uccisa. Le Autorità non intendono rinunciare all'effetto di questa potente scarica emotiva. Giuseppe Paraci l decoratore di Courmayeur resso cui lavorava Chiabodo suo sbandamento morale, e