Intervista col Guardasigilli sull'amnistia e sull'indulto
Intervista col Guardasigilli sull'amnistia e sull'indulto Intervista col Guardasigilli sull'amnistia e sull'indulto Roma, lunedì mattina. L'organo della D. C. pubbli ca la seguente intervista con il Guardasigilli sen. Azara. — Quali sono i criteri direttivi che hanno presieduto il provvedimento approvato dal Consiglio dei Ministri sull'amnistia e sull'indulto? — La risposta alla sua domanda è nelle dichiarazioni fatte al Parlamento dal Presidente del Consiglio, e cioè riportare nel Paese un clima di serenità, in cui si possano meglio realizzare i fini propostisi dal Governo. A tale scopo, molto ampio è il beneficio accordato ai partigiani e ai collaborazionisti. Tutti coloro che sono o saranno condannati a pena non superiore a venti anni di reclusione, non sconteranno alcuna pena e saranno subito scarcerati se sono attualmente detenuti. Inoltre coloro che hanno riportato o riporteranno condanna alla reclusione in mi¬ sura superiore a venti anni devono espiare solo due anni. Per i condannati all'ergastolo la pena è ridotta ad anni quattordici di reclusione. Infine, con altro disegno di legge, si rende possibile, nel casi di particolare considerazione, provvedere con l'ulteriore beneficio della liberazione condizionale, anche se non ricorrono le condizioni richieste dal Codice penale. — Quali sono, in concreto, 1 delitti elettorali, eccettuati dall'amnistia? — Sono esclusi dall'amnistia (ma rientrano nell'ambito del condono) le falsità in liste, schede ed altri atti destinati alle operazioni elettorali; la violenza o la minaccia commessa con armi da più di cinque persone, ovvero la violenza o la minaccia commessa da più di dieci persone; la frode nell'enunciare un contrassegno di lista o un nome di candidato; i più gravi fatti commessi da componenti del seg¬ gio, tali da rendere impossibili il compimento delle operazioni elettorali o da cagionare la nullità. — Può dirci quale sia la portata pratica dell'indulto concesso per i reati politici non elettorali, e cioè per 1 partigiani e i collaborazionisti? — Come più volte si è ripetuto, non sono molti i collaborazionisti e tanto meno i partigiani soggetti a pena; ma anche per essi si è voluto dimostrare quella generosità che è manifesta nell'ampia portata del provvedimento. Dato che ancora parecchi procedimenti sono in corso, si può ritenere, sia pure con approssimazione, che beneflcieranno dell'attuale clemenza circa un migliaio di persone. — Rispetto ai latitanti quale è, in concreto, il trattamento fatto? — La caratteristica del provvedimento è quella di avere parificato il trattamento dei latitanti a quello dei detenuti, per porre fine a quello stato di disagio che da troppo tempo si protraeva. Infatti i latitanti vengono a fruire, sostanzialmente, dei precedenti indulti da cui erano rimasti esclusi appunto per il loro stato di latitanza. — Può darci qualche cifra sul numero di coloro che potranno beneficiare di questo atto di clemenza sia rispetto ai colpevoli di reati comuni, sia riguardo al colpevoli di delitti politici? — Per i reati politici ho già indicato la cifra approssimativa di coloro che godranno del beneficio. Quanto ai reati comuni saranno immediatamente scarcerati circa 17 mila detenuti. Inoltre fruiranno dei benefici tutti coloro che sono ancora da arrestare per espiazione di pena o sono soggetti a procedimento penale. Si deve poi aggiungere il grandissimo numero di coloro che devono rispondere di reati contravvenzionali.
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