Esplorata invano la da due spedizioni di montagna soccorso di Carlo Moriondo

Esplorata invano la da due spedizioni di montagna soccorso 1 due alpinisti torinesi scomparsi sui Cervino Esplorata invano la da due spedizioni di montagna soccorso Faticosa marcia nella bufera con 25 gradi sotto zero - Svanite le speranze di trovarli alla capanna dell'Homi/ - Le ricerche sospese , e e e a (Dal nostro inviato speciale) Cervinia, 28 dicembre. Il Cervino ha respinto ogni tentativo di rintracciare vivi o morti Malvassora e Alderighi scomparsi ormai da tre giorni cioè dalle ore 17 di Natale. La grande montagna ha opposto al generosi rinnovati assalti delle guide le sue piti arcigne difese: neve, nebbia, ghiaccio vivo, vento turbinoso, temperatura polare. Dei due alpinisti nulla, ancora nulla, disperatamente nulla. Non la più piccola traccia che possa indicare quale è stata la sorte di Malvassora e Alderighi, nessun segno che faccia conoscere a quanti attendono con angoscia se essi sono salvi o sono caduti stroncati dallo sforzo immane. Ancora stamat- a IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIMIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIII i o e a a i a i i r a à i fina sono partite due cordate di soccorso. Una capeggiata dalla guida Jean Pellissier era formata da Marco Mai, Guido Rossa e Franco Bo del CAI UGET di Torino, amici intimi degli scomparsi. La comitiva si è mossa dalla Testa di Filrggen ed ha raggiunto in un primo tempo il colle dèi Breuii sulle tracce della pista già percorsa ieri dalla cordata PirovanoFerro. Al colle del Breuii ha deviato verso destra costeggiando la massa della parete est del Cervino in un dedalo di crepacci. Dalla Testa di Filrggen abbiamo potuto seguirli perfettamen. te. E' 3tata una marcia faticosissima. Il vento soffiava a raffiche di almeno 90 km. all'ora, sollevando ondate di pulviscolo accecante; gli uomini sprofondavano nella neve fino alla coscia. La temperatura era di 25 sotto zero. La cordata Jean Pellissier di quando in quando Si arrestava: i quattro lanciavano richiami possenti verso i paurosi salti di rocce che incombevano sul cammino, ma l'uragano disperdeva le loro voci. Dalla Testa di Filrggen si scrutava col cuore In gola questo estremo coraggioso tentativo. Aprendosi la strada sul ghiacciaio sotto il pericolo continuo di caduta di valanghe — la parete est è in questi giorni un immacolato scivolo candido che sembra trattenuto dalle rocce per un miracoloso gioco di equilibrio — la comitiva è giunta in quattro ore alla capanna dell'Hòrnly, un nido di aquile sopra. Zermatt. Si sperava che Malvassora e Alderighi fossero riusciti a rifugiarvisi senza poter più proseguire. Era un filo di speranza ma si è voluto tentare. Illusioni che sono cadute quando gli uomini di Pellissier sono entrati nella capanna. Era. convenuto che se avessero trovato traccia dei due, arggcgdc11 r111! M ! 1111111111111M MIM1111111i 11F11111111111 r11111f avrebbero agitato una sciarpa rossa. Ma dalla Testa di Filrggen non si è scorto alcun segnale. Ad osservare con binoccolo i quattro c'era anche un gruppo di turiste francesi: quando, col passare lentissimo dei minuti, le finestrine della capanna dell'Hòrnly sono rimaste desolatamente vuote, nell'attesa apparizione del drappo rosso, qualcuna si è fatto il segno della croce, altre si sono coperte il volto con le mani e sono scoppiate a piangere. Poco dopo alla capanna dell'Hòrnly è giunta un'altra comitiva di soccorso, formata da Botando Zanni con Lino Fornelli e Nando Bauchiero, anch'essi amici degli scomparsi. I tre erano partiti da Plateau Rosa in sci e con cinque ore di marcia si sono ricongiunti alla pista tracciata da Pellissier. Durante il cammino hanno esplorato la parete est con potenti binocoli: nessuna traccia di Malvassora e Alderighi, anzi il vento aveva cancellato anche le peste lasciate dai due salendo, in quel drammatico giorno di Natale. Le due comitve, stante le condizioni proibitive della montagna, si sono trattenute alVHórnly per tutto il pomeriggio e ancora durante la notte. Si presume che rientreranno domattina a Cervinia purtroppo, come si sa. n mani vuote É allora" E' definitivamente segnata la sorte di Malvassora e Alderighi? La realtà, delle cose dice che tutto è perduto una estrema speranza — forse un'ultima illusione — lascia tuttora intravedere la possibi litA che essi, nonostante tutto, siano salvi abbarbicati in qualche nicchia della parete. Qui sta sera le guide del Breuii raccontano casi di prodigiose salvezze. Nel 1935 una cordata di sette alpinisti, fra cui Giolito. Palazzi e Capo, sororesi dalla, bufera presso la vetta del Monte Bianco rima- V1111114111111i 1 ! I i 111M11111111 ] IM [11MIM11111 se sette giorni in un crepaccio a 4700 metri. Della comitiva due morirono assiderati: cinque, passato l'uragano, poterono scendere a valle. Ma è un episodio, ripetiamo, che può ritenersi prodigioso. I fatti ricordano purtroppo che ben più frequenti sono i casi di alpinisti scomparsi e che la montagna non ha mai più restituito. Un precedente storico: dei sette della cordata di Whimper, che per primo vinse il Cervino nel 1805. quattro caddero in discesa, uno, lord Douglas, non venne mai più ritrovato, e è trascorso quasi un secolo. Nel 19S9 due austriaci precipitarono lungo la parete nord: il Cervino cela ancora le loro salme. E ancora.: nel '48 una cordata espertissima — uno dei Pellissier con Benedetti e Savioli — disparve per sempre salendo alla punta Lioy nelle Grandes Murailles poco sopra il Breuii. Un ingegnere torinese che partì l'anno seguente per cercarli sparì anch'esso. Questo diciamo non per fare calare l'ombra del lutto sull'animo angosciato dei familiari di Maliwsxora e Alderighi, ma per dimostrare — ed è doveroso — quanto poco sia il lume che ancora tiene accesa la loro speranza. Come è doveroso ripetere quello che è unanimemente il parere delle guide del Breuii: Malvassora e Alderighi non si sono piùmossi dal loro bivacco della notte fra il 25 e il 26 dicembre a 8800 metri sulla cresta di Filrggen. Con oggi i tentativi di soccorso sono stati sospesi. Perciò se ancora vedessimo tornare i due alpinisti che hanno temerariamente osato sfidare il Cervino durante il periodo peggiore, per la più spaventosa delle sue pareti, dovremmo salutarli come reduci dal mondo delle ombre. Carlo Moriondo I puntini Indicano 11 percorso di Malvassora e Alderighi; l'asterisco 11 luogo In cui furono visti l'ultima volta. Lungo la linea tratteggiata si è mossa la cordata guidata da Pellissier

Luoghi citati: Torino