L'on. Pella consulta i partiti per un rimpasto a breve scadenza

L'on. Pella consulta i partiti per un rimpasto a breve scadenza Tutto sarà, concluso tra Capodanno e l'Epifania L'on. Pella consulta i partiti per un rimpasto a breve scadenza Incontro negativo con Saragat e posizione d'attesa di Villabruna - Nessun liberale come "indipendente,, nel nuovo ministero - Ulteriore rinvio del colloquio con De Gasperi - Fanfani non vuole lasciare gli Interni o i , e n a o o n i a n n e r o o o Roma, 28 dicembre. In vista della revisione della compagine governativa attorno alla quale si sta lavorando da una settimana, il Presidente del Consiglio ha iniziato oggi e concluderà domani un giro di « piccole consultazioni » con taluni esponenti politici. Nella mattinata ha incontrato il segretario del partito liberale Villabruna, nel pomeriggio quello del P.S.D.I. Saragat, e in serata i presidenti dei due gruppi d. c. Ceselli e Moro. Nella giornata di domani conta di vedere i segretari del P.N.M. e del P.R.I., Covelli e Reale. L'agenda dei colloqui basta ad indicare in primo luogo quali siano le forze parlamentari cui l'on. Pella pensa come possibili sostenitrici del suo rinnovato governo: quelle del vecchio centro democratico più i monarchici che nello schieramento determinato dai risultati del 7 giugno hanno assunto per la D. C. la figura del quinto alleato potenziale. Rispetto all'atteggiamento agno etico assunto quando venne formato il governo di transizione, vi è già un principio di « qualificazione >. Ma non è detto naturalmente che il progettato schieramento abbia possibilità di successo. Anzi, le dichiarazioni rese da Saragat dopo il colloquio hanno fatto capire subito che per questo verso non si è fatto un passo avanti e che l'attuale Presidente del Consiglio, come già De Gasperi e Piccioni, dovrà scegliere tra socialdemocratici e monarchici. La tesi di Saragat « Il P.S.D.I. — ha dichiarato infatti il leader socialdemocratico dopo l'incontro — è più che mai convinto che un governo capace di andare incontro alle aspirazioni dei lavoratori non può che costituirsi sulle seguenti basi: dichiarazione di aperta professione repubblicana, immediata presentazione di un progetto di legge elettorale informato al principi della proporzionale pura, revisione dei rapporti fra D. C. e partiti laici in modo da far cessare la loro attuale estromissione da tutti i settori della vita nazionale (per esempio, stampa, radio, enti pubblici), polìtica sociale capace di risolvere i problemi delle evasioni fiscali (che ammontano a centinaia di miliardi), della casa, dei monopoli, di tutelare il potere di acquisto dei salari, di difendere il bracciantato, di regolare i rapporti sindacali tra capitale e lavoro dal punto di vista dell'interesse preminente del lavoro ». Sarebbe bastato l'accenno, del primo punto, alla < dichiarazione di aperta fede repubblicana » per disilludere sulla possibilità di una collaborazione tra socialdemocratici e monarchici, sìa pure limitata al piano parlamentare. I giornalisti hanno comunque chiesto a Saragat se questi suoi punti di vista abbiano trovato buona accoglienza da parte del Presidente del Consiglio, « Se i miei punti di vista avessero coinciso — ha risposto il segretario del P.S.D.I. — non avrei difficoltà a dlrvelo ». «Conta di incontrare nuovamente l'on. Pella? » si è Insistito. « Ritengo di no », ha detto ancora Saragat. Da questa parte quindi non si aprono nuove prospettive. I socialdemocratici mantengono, o piuttosto accentuano nei riguardi del governo le riserve che erano andati via via'precisando negli ultimi mesi. Meno negativo, anche se mantenuto su un piano di sondaggi non impegnativi, sembra essere stato invece l'incontro con Villabruna. Il segretario liberale uscendo dallo studio del Viminale ha fatto sapere di non avere mancata l'occasione per precisare come, a suo avviso, « il problema pregiudiziale è quello di una chiarificazione nell'ambito della D. C. », e di avere poi sottolineata la necessità di un programma ben determinato di contenuto essenzialmente sociale dove, ad esempio, si dia il massimo incremento all'edilizia popolare e si assuma l'impegno di far cessare il gravissimo scandalo cc«namPaacSrgdtsttpVcCdandufirvsaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiii che seguita a perpetuarsi nel campo delle evasioni fiscali. « L'impostazione e la soluzione di questi problemi — ha aggiunto Villabruna — determinerà l'atteggiamento del P. L. I. Non ci è stato rivolto alcun invito di partecipazione al governo, nè lo avremmo accolto con molto entusiasmo. Sono poi apertamente contrario all'ingresso di liberali nel governo in qualità di indipendenti ». Caute dichiarazioni Condizionando l'atteggiamento del P.L.I. al programma, senza insistere su una preventiva chiarificazione' dei rapporti con l vari gruppi politici (in particolare con i monarchici), Villabruna ha evidentemente confermato al Presidente del Consiglio che si può attendere dai liberali un atteggiamento analogo a quello mantenuto nel recente passato: sta ai d. c. assumere l'iniziativa di una definitiva chiarificazione, e fino a quel giorno i liberali si riserveranno di giudicare il governo sui fatti caso per caso. Non vi è motivo di ritenere che domani Covelli a nome dei monarchici, e Reale, a nome dei repubblicani, modifichino sostanzialmente l'atteggiamento che già è noto: di aperto favore I primi, di dissenso 1 secondi. Per ciò che riguarda 1 « minori », quindi, l'on. Pella ricaverà dal completamento delle consultazioni una conferma dello statu quo. Ma le indicazioni per lo scioglimento della complessa vicenda, come si sa, non vanno tanto cercate da questa parte, bensì da quella del partito di maggioranza. Ed è proprio la. parte dove ci si mantiene più riservati, evasivi, guardinghi. Da Ceschi e Moro, presidenti dei gruppi parlamentari democristiani, stasera i cronisti politici non sono riusciti a cavare che poche parole. « Sono stati convocati dal Presidente o sono venuti di loro iniziativa?» «Ci ha Invitati l'on. Pella ». « L'on.. Villabruna ci ha dichiarato di- avere insistito su un programma di contenuto essenzialmente sociale... » « Anche noi siamo per un programma essenzialmente sociale ». « Quando si potrà concludere l'attuale fase polìtica?» « Ritengo che possiate trascorrere tranquillamente le festività. Quelle di fine d'anno, si intende ». Questo il rapido scambio di battute tra i giornalisti e l'on. Moro, che parlava anche a nome del sen. Ceschl. Non vi si ricava molto evidentemente, a parte la indiretta conferma che si vuol concludere presto la vicenda, tra Capodanno e l'Epifania. Nè maggiori indicazioni si sono avute dal Presidente del Consiglio quando è uscito dal suo ufficio. Accompagnava all'ascensore il ministio Campllli, col quale aveva avuto ancora un colloquio, e poiché questi-si tirava indietro vedendo 1 giornalisti che sollecitavano chiarimenti dai due parlamentari democristiani, lo rassicurava sorridendo: «Non aver paura; vedi, lo non ne ho». La battuta era rivolta ai giornalisti, dai quali, • Infatti, Pella si schermiva risolutamente, avvertendo che non aveva nulla da dichiarare. Con qualche malizia vi si è voluto cogliere anche un'allusione ai rapporti con i capigruppo del partito che, se non sono peggiorati, non si può dire che fino a questo momento siano soddisfacentemente chiariti. In giornata si è diffusa, ad esempio, la voce che si pensava a Togni come ministro di "un nuovo dicastero delle « partecipazioni azionarle dello Stato » ed a Guglielmone come successore di Bresciani-Turroni al Commercio Estero, e ciò è bastato per. ravvivare il fermento degli ambienti di Iniziativa Democratica (la corrente più forte della D.C.), dove si è tenuto, inoltre a far sapere che Fanfani non è disposto a lasciare l'Interno per il Bilancio. Gli accordi con Piccioni e i suoi amici, per quanto si facciano nomi per questo o quel dicastero, sono ancora estremamente vaghi. Dell'ormai famoso incontro Pella-De Gasperi si dice che non è stato ancora fissato c che potrà anche essere rinviato ai primi del mese. Le indi cazioni che se ne attendono potrebbero venire in compenso dal discorso che il segretario della D. C. pronuncerà doma ni a Messina. Ma intanto stasera il modo con cui egli si è rivolto ai dirigenti siciliani del partito («Felice di essere èva so, anche per -.poco, da un|atmosférà di sospetto", verso quest'atmosfera di limpida chiarezza... >) non ha diradato il disagio. Può darsi che, vista la Impossibilità di raggiungere una completa chiarificazione, le due parti si siano tacitamente accordate a rinunciarvi per limitare le sostituzioni al minimo indispensabile e rivolgere le maggiori cure, invece, alla definizione di un programma concreto a breve termine. E' soltanto un'Ipotesi, ma non occorrerà attendere molto tempo per controllarne l'esattezza, visto che tutti sono concordi per lo meno nel concludere la vicenda al più presto possibile. e. f. DrdPhdiltogmcddtddcIimosnqsnetvciimvvlcav Saragat -parla con 1 giornalisti dopo il colloquio al Viminale con il presidente del Consiglio on. Pella. (Telefoto) simiuimmiiiniiiMiimimnmniniiiiiiiiiiiNiiiiiiiniiiimiiiiiim^ La ex-regina Maria José si felicita con gli sposi dopo la cerimonia civile. (Telefoto)

Luoghi citati: Messina, Pella, Roma