Uccise l'amante mentre la baciava

Uccise l'amante mentre la baciava Alle Assise di Angers Uccise l'amante mentre la baciava Come la ««studentessa rossa», per tema di essere abbandonata, gli sparò a tradimento un colpo alla nuca (Nostro servizio particolare) Parigi, 9 dicembre. I lettori ricorderanno ancora il processo recente di Pauline Dubuisson, la studentessa infedele che assassinò l'examante Felix Bailly perchè egli era riuscito a sottrarsi al. la sua nefasta influenza e aveva trovato la felicità con un'altra donna. Paullne Dubuisson venne condannata ai lavori forzati a vita. Un processo analogo comincia domani alla Corte d'Assise di Angers. Anche qui una ragazza disonesta e indegna del fidanzato che l'adorava lo ha poi ucciso quando si è accorta che egli era deciso a rompere I loro rapporti. Cambia tuttavia l'ambiente. Léonle Bouvier ed Emile Clenet non erano intellettuali, come la Dubuisson e 11 Bailly; Léonle non aveva una professione ben chiara e ogni tanto si dava alla prostituzione; Emile era meccanico. A 23 anni Léonie aveva ciò che in Francia chiamano « il diavolo addosso ». Non sapeva più nemmeno lei la quantità di amanti che aveva avuto il giorno che Incontrò Emile Clenet e fu immediatamente sua. Nè si capisce bene come il giovane meccanico, che aveva 24 anni, si potè innamorare di una donna che egli sapeva disonesta. Fatto sta che se ne innamorò e per due anni ne fu letteralmente pazzo.' Anche Léonie, del resto, amava il fidanzato a modo suo. I due giovani si vedevano la domenica, andavano insieme a ballare, e la sera egli riconduceva la ragazza, in motocicletta, nel suo paesetto di SaintMacaire-en-Mauges, dopo una lunga sosta nella landa deserta della Vandea. Ma fra una domenica e l'altra la bella Léonle assetata d'amore, beveva alle fonti che le si presentavano. Dopo due anni Emile capì che la fidanzata non avrebbe mai modificato 11 proprio modo di vivere. Quando egli le chiese di avere rapporti soltanto con lui essa gli rise in faccia. E le liti cominciarono. A poco a poco il giovane si faceva più freddo, ed essa ebbe paura, per la prima "volta, di perdere l'uomo nel quale sen- tiva istintivamente un sostegno sicuro e il solo affetto che fosse capace di rimetterla sulla retta via. E proprio quando Léonie, cominciava a pensare seriamente all'opportunità di avere una vita dignitosa egli, invece, pensò a lasciarla. Cosi, il primo marzo, essa comperò una rivoltella. Ai magistrati istruttori essa ha detto: <Lo volevo ammazzare e poi togliermi la vita sul suo cadavere ». In realtà 11 16 marzo morì soltanto Emile. I due fidanzati erano andati a Cholet, dove c'era la festa da ballo di mezza Quaresima, e come al solito bisticciarono. La sera, quando si fermarono prima di separarsi, Léonie strinse forte Emile contro di sè, gli mise la bocca sulla bocca e con la mano destra afferrò la rivoltella che aveva nascosta sotto la camicetta. E mentre gli dava l'ultimo bacio gli sparò un colpo nella nuca. Il giovane stramazzò al suolo, morto sul colpo, e il suo cadavere venne ritrovato l'indomani. La ragazza si era rifugiata nel convento dove una sorella era monaca, senza avere il coraggio di confessare il delitto. Maitre Le Gali la difenderà domani e dovrà tentare di dare una spiegazione al gesto criminale. Delitto passionale? I giurati sono generalmente indulgenti per quel genere di delitti, ma il recente processo di Pauline Dubuisson, verso la quale i giurati parigini si sono dimostrati severi, sarà presente di sicuro nella mente dei giudici popolari di Angers. Léonie dirà: «Lo uccisi e mi volli poi togliere la vita ma l'arma si inceppò ». Dicono tutte cosi e probabilmente i giurati non ci crederanno. 1. m.

Persone citate: Bailly, Bouvier, Cholet, Emile Clenet, Felix Bailly, Pauline Dubuisson, Quaresima

Luoghi citati: Francia, Parigi