Une delle bimbe muore dopo il difficile intervento

Une delle bimbe muore dopo il difficile intervento Celebrità mediche internazionali assistono all'operazione sulle "siamesi,, negre Une delle bimbe muore dopo il difficile intervento Una macchina da presa nella sala operatoria - Folla sotto la pioggia in attesa del primo bollettino La madre ignora la fine della piccola • Tutti gli sforzi degli specialisti concentrati ora sulla superstite (Nostro servizio particolare) Londra, 3 dicembre. L'operazione che da quindici giorni era attesa, con ansie e speranze, da tutta l'Inghilterra, è stata finalmente compiuta questa mattina, dieci minuti dopo mezzogiorno. ha tormentosa incertezza delle ultime settimane non aveva però termine nel momento in cui il chirurgo deponeva il suo. bisturi; cominciava infatti in quell'istante l'ultimo atto del dramma, quello più saturo di incognite. Un'ora dopo l'inizio dell'intervento chirurgico — cioè alle 1J0 — le due sorelline siamesi negre, trasportate a Londra due settimane fa dalla remota Nigeria, erano disgiunte ed ognuna veniva affidata alle cure di un diverso gruppo di medici: bisognava ora tentare di tenere in vita le due piccole creature di solo quattro mesi, che fino a pochi istanti prima erano vissute come fossero un unico essere. Ma un'ora e meezo più tardi, una battaglia veniva perduta: una delle due bimbe (ancora non si sa qua- le) moriva e la disperata lotta della scienza si concentrava sulla seconda sorellina. Boprawiverà o morrà ella puret La domanda è per il momento senza risposta. Le prospettive sembrano rassicuranti, ma sarebbe sciocco abbandonarsi all'ottimismo: bisogna attendere, non vi è altra via. Profonda emozione L'odierno intervento chirurgico è stato compiuto poiché — come già segnalammo su queste colonne — i medici avevano decretato che, se lasciate congiunte, le due sorelle presto o tardi sarebbero morte. Veniva così deciso di affidare la difficilissima operazione al celebre chirurgo scozzese Jan Aird, di 48 anni, specialista in interventi particolarmente delicati e rischiosi: le bimbe, accompagnate dalla madre Veronica Davies — una giovane negra bantu, piena di coraggio e di vita — giungevano a Londra quindici giorni or sono e venivano subito ricoverate nel moderno ospedale del quartiere di Hammersmith. Qui esse venivano sottoposte a decine di esami e ben presto t chirurghi accertavano che le piccole erano congiunte lateralmente da una specie di « ponte » all'altezza del diaframma: si accertava inoltre e con un sospiro di sollievo, che le sorelle siamesi non condividevano, fortunatamente, alcun organo vitale. Tutte queste notizie giungevano, nei giorni scorsi, all'orecchio del pubblico e una profonda e tormentosa emozione si diffondeva subito in tutto il paese. Migliaia di telegrammi venivano inviati alla madre, centinaia di doni alle piccole. Questa commozione giungeva all'acme oggi pomeriggio durante l'intervento chirurgico: migliaia di persone sostavano, sotto la pioggia, di fronte all'ospedale in attesa del primo bollettino, e i giornali s'affrettavano a sfornare una edizione straordinaria dopo l'altra per tenere informato il pubblico sullo svolgimento del dramma. A mezzogiorno e dieci in punto aveva inizio — come abbiamo detto — l'atteso intervento, ed era sufficiente uno sguardo alla sala operatoria per comprendere che non si trattava di una comune operazione < di routine >. Innanzi tutto, al centro della sala, vi era un palco di legno e su di esso era installato un operatore cinematografico con la sua macchina da presa, più tre assistenti. Compito di questi uomini era quello di riprendere, su pellicola a colori, tutte le fasi dell'operazione. Dal palco pendeva un microfono che avrebbe raccolto la < radiocronaca* fatta, durante l'intervento, dal prof. Aird (il film a colori — la cui colonna sonora è costituita dalla voce del chirurgo — verrà inviato a tutti gli ospedali e università che la richiederanno: parte della pellicole verrà inoltre mostrata al pubblico nei cinema, come <.documentario scientifico >/'. Lotta con la morte Nella sala operatoria v'erano inoltre ghindici celebri chirurghi inglesi, francesi, americani, affluiti tutti all'ospedale di Hammersmith, per osservare il difficilissimo intervento, e numerosi <. redattori scieìitifici > di giornali britannici. La madre delle due bimbe era in una vicina stanza: le era stato detto che poteva sorgere la necessità di un trapianto di pelle ed ella s'era posta a disposizione dei chirurghi (aveva detto ieri: < Se sulle mie bimbe dovrà essere eticità nuova pelle, questa pelle dovrà essere quella della loro mamma y). Per un'ora circa dunque, il prof. Aird. è stato impegnato nel compito di disgiungere le due granosissime sorelle, e — secondo il bollettino — "'intervento si sarebbe svolto senza difficoltà. Ognuna delle due piccole è stata quindi affidata a un diverso gruppo di cinque specialisti, i quali, dopo aver fatto loro trasfusioni di sangue, hanno immediatamente cercato di porre in grado le due bimbe di superare la critica fase post-operatoria. Ma alle s,/,0 una delle due sorelle ha avuto un collasso: le è stato dato ossigeno, le e stato praticato il massaggio del cuore, ma senza risultato: non passava molto che la bimba cessava di vivere. La battaglia è ora in corso per salvare l'altra sorellina, e domani sarà'forse già possibile avere un'idea dell'andamento di questa ardua lotta. Veronica Davies, la mamma, ancora non sa della morte di una delle sue piccole: quando le venne annunciato la fine dell'intervento chirurgico, ella disse: c Sia ringraziato il Cielo >, poi svenne. Da allora ella è rimasta in un angosciato dormiveglia e nessuno ha osato rivelarle la triste notìzia. m. c. | La madre delle due bimbe iii miiiiiiiiiiiiiiMiimiitiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiii

Persone citate: Veronica Davies

Luoghi citati: Inghilterra, Londra, Nigeria