Cosa può fare il governo per dare la pace a Orgòsolo di Gigi Ghirotti

Cosa può fare il governo per dare la pace a Orgòsolo Il problema del banditismo va affrontato con urgenza Cosa può fare il governo per dare la pace a Orgòsolo La vera piaga della Sardegna è il nomadismo, fonte di ogni delitto - Il piano della commissione di tecnici prevede anzitutto una riforma della pastorizia (Dal nostro inviato speciale) Nuoro. 1 dicembre. Oggi siamo saliti nuovamente ad Orgosolo a parlare con la mamma di Emiliano Succu, il giovane fuorilegge ucciso in conflitto dai carabinieri. In una stanza buia, accasciata a terra presso il caminetto, coperto il volto di nere bende, la sventurata madre — Grazia Monni, ved. Succu, sorella del senatore Antonio — ci ha ricevuti piangendo. Un funereo coro di donne l'attornia: la sorella, la cugina dell'ucciso e un'altra cugina. « Le sono rimasti i Agli " buoni " >, abbiamo cominciato con titubanza. « Tutti i miei Agli sono buoni. Anche Emilianeddu era un bravo ragazzo », ha ribattuto la donna. Il suo gemito si trasforma in .una sdegnosa parlata. I giornali e « l'invidia di certe famiglie » hanno, a suo dire, attri• buito a suo figlio colpe non sue. « Non possiamp sapere se era andato per fare del male. Solo Iddio sa. Abbiamo pianto in questi giorni, insieme col nostro Emiliano, anche quel povero ingegnere. Siamo uomini terreni, fragile è la nostra carne. Chi può dire se Emiliario non sia stato trascinato da cattive compagnie? In casa mio figlio ha sempre ricevuto buoni consigli. In campagna non sappiamo ». « Emiliano — ci dice la sorella dell'ucciso — non beveva, non fumava, non era lussuoso. Ogni cosa che egli desiderava l'aveva poiché la famiglia è benestante e non lesinava il denaro al ragazzo. Suo zio senatore gli aveva offerto un'occupazione "in continente", ma Emilianeddu aveva preferito rimanere nel suo paese ». « C'è tanto lavoro nella nostra terra », spiega sua madre. < Quel giorno si fece la barba, si rivestì a nuovo come per andare ad una festa; partì a cavallo e salì all'ovile a lavorare. Alla sera, quando abbiamo saputo, non ci volevamo credere. Povero Emilianeddu e povero ingegnere! >. Un esame delle condizioni di vita di questi giovani sciagurati potrebbe portare a conclusioni sconcertanti, cioè che la vocazione al delitto è un fatto razziale — suo padre fu ucciso conte lui in conflitto con i carabinieri —, Non è una reazio- ne alla miseria. Ma questo è soltanto uno degli aspetti del problema, e non è il caso di fermarsi alla superficie. In realtà, è ben complesso il lavoro che si accinge a compiere la Commissione nominata dal Ministro Fanfani per studiare i problemi della zona. Presieduta da un giovane vice prefetto, il dott. De Magistratis composta da un tecnico del Mi nistero dei Lavori Pubblici < da uno dell'Agricoltura ed infine da un funzionario della Regione sarda, la Commissione si è insediata stamane in Prefettura. Da un primo esame della situazione è risultato che fin dal '50 gli organi dello Stato avevano provveduto ad avviare la progettazione di opere per la bonifica del territorio di Oliera, Orgosolo, Fonni e Mamoiada; complessivamente duemila chilometri quadrati di terreno selvoso e petroso, scarsamente percorso da strade e da sentieri. La visione che da Orgosolo si stende verso la circostante corona di monti e di valli è tra le più selvagge. Il colore ceruleo delle rocce che strapiombano sulle boscaglie e sui prati si distende a perdita d'occhio. Il verde dei pascoli è popolato di scogli grigi affior.anti, rosi dal vento e dilaniati dalle intemperie. Come opera dell'uomo si vede quasi soltanto il serpeggiare giallastro dei muri a secco che delimitano le < tacche », cioè le proprietà. «Terra benedetta da Dio» venne definita. Ma si dovrebbe aggiungere « purché sia lavorata con mezzi più moderni ». C'è un solo trattore agricolo a Orgosolo: è arrivato due settimane fa e ora va a ruba. Don Cartoni con i suoi parrocchiani lo ha atteso sulla strada; lo ha benedetto solennemente con l'augurio che il nuovo mezzo meccanico potesse dare l'avvio a una 'nuovT'vfta' per Orgoso-(lo Del piano di bonifica esa- minato stamane in prefettura! esistono già i primi progetti; essi prevedono nuove strade, vasti lavori di trasformazione fondiaria e la creazione di villaggi residenziali destinati a operare una radicale riforma del sistema della pastorizia. In altre parole si tenta di fissare alla terra la vagabonda genia dei pastori, che dà alle autorità di polizia di tutta l'isola il maggior numero di fastidi. Quando in Barbagia il freddo comincia a farsi sentire, scendono i greggi al piano e in coincidenza l'indice dei reati sale vertiginosamente nelle province di Cagliari e di Sassari. E la stessa cosa avviene pure al chiudersi della campagna lattifera, quando il pastore deve pagare il prezzo del pascolo sul quale ha svernato. Lo studio mira a creare unità territoriali che si reggano su economie miste di pastorizia e agricoltura. Il problema della criminalità viene quindi affrontato in una delle sue determinanti sociali: il nomadismo. Non sarà facile infrangere abitudini e costumi secolari, ma primo vantaggio è di attendersi un più efficace controllo delle popolazioni locali da parte dei carabinieri. Il giovane bandito Emilio Tanteddu, latitante; da cinque o sei anni e condannato due volte all'ergastolo, non è conosciuto dalle forze della legge, che lo ricercano in tutta l'isola. Di lui fino a poco tempo fa non esisteva negli archivi che una fotografia: si è scoperto recentemente 'che questa fotografia — fornita all'autorità dalla famiglia — rappresentava un giovane cugino del bandito, da tempo emigrato in America, dove sembra abbia fatto fortuna. Questa beffa è simbolica, ma indica quanto sfuggente sia il destino del pastore che spesso non ha casa, non ha nome, nemmeno un volto preciso e forma un tutt'uno col suo gregge errante. Tra le opere che il Governo si accinge a varare, ci sono pu re cinque nuove caserme dei carabinieri nella zona. E questo è un provvedimento lode vole e necessario. In un paese della Barbagia i carabinieri di vidono il tetto con i frati di un vecchio convento; altrove sono costretti a una vita quasi di trincea in località inaccessibili. «Non vi aspettate dei miracoli. Faremo quel che potremo », ci ha detto il presidente della Commissione ministeriale giunto a Nuoro. Non è chiedere il miracolo proporre tra le altre provvidenze una più giusta rotazione degli uomini della legge in provincia di Nuoro. Da tanti anni molti di essi chiedono di essere avvicendati. Mi pare che un criterio punitivo presieda le loro sorti. Le paghe degli agenti e dei carabinieri sono inferiori per una curiosa anomalia del congegno amministrativo — a quelle percepite dai loro colleghi del continente; in compenso più duro è il servizio, _. min immillimi imimmimmiiiiiii più caro 11 prezzo dei consumi. Anche da questo lato dunque la macchina dell'ordine pubblico ha bisogno di accurata revisione: affinchè il prestigio dello Stato sia affermato qui in misura più che evidente. Dopo la sciagurata fine dell'ing. Capra, gli impresari di tutta l'isola hanno manifestato legittima preoccupazione nell'affrontare nuovi lavori e nel proseguire quelli intrapresi. Molti cantieri sono fermi; la disoccupazione che colpisce in questo momento delicato centinaia di operai è uno degli atroci regali che i banditi del Gennargentu hanno fatto alla Sardegna. Anche prima di sciogliere questo stato d'incertezza, il problema del banditismo va affrontato con urgenza. Gigi Ghirotti rtlirilMIMlMIIlillI tlIflIllirilMllll fIllllM1I Uno del figli dell'ing. Capra, barbaramente assassinato ad Orgòsolo, mentre esce dal cimitero di Nuoro dov'è stata sepolta la salma del padre

Persone citate: Capra, De Magistratis, Emilio Tanteddu, Fanfani, Monni, Succu