La gente di Orgòsolo chiede pace e civiltà di Gigi Ghirotti

La gente di Orgòsolo chiede pace e civiltà La gente di Orgòsolo chiede pace e civiltà Un desiderio comune: "Il governo mandi via da qui tulli i delinquenti,, -1 rastrellamenti continuano,(erse uno dei rapitori dell'ing. Capra è già scoperto - Stamattina a Cagliari i funerali del pro[essionisla svlpucgssd—usrlifi(Dal nostro inviato speciale) Orgòsolo, 28 novembre. Appena usciti da Nuoro carabinieri e polizia mettono le pallottole in canna e i fucili in posizione di sparo. La strada, abbastanza buona, si snoda nel ettore selvoso della Barbagia. Per 16 chilometri non un casolare; c'è nebbia, ma rotta ogni tanto dal vento. Emergono .dai vapori delle nubi, schiene di montagne, uliveti, pascoli e querce. In lontananza la grigia sagoma del Gennargentu. Frettolosa sepoltura Incontriamo alcune pattuglie di carabinieri; due motociclisti della polizia e radi pastori col loro gregge; appena avvertono il rumore dell macchina, abbassano gli occhi istintivamente. Non vogliono vedere. A Orgòsolo, due ragazze salutano da una finestra, ma più avanti incontriamo i duri sguardi di uomini tarchiati, vestiti di velluto verdastro, la maggior parte, e stivalati, I bambini giocano sulla strada principale. Maiali, pecore, galline attraversano questo che è il corso di Orgòsolo, intitolato a Vittorio Emanuele III. Donne dalla lunga veste nera con l'anfora in testa fanno coda davanti alla fontana; dentro la barbieria alcuni giovanotti leggono i giornali. Parliamo con un vecchio vestito di ruvido panno rosso e nero, con il tipico berretto sardo in capo: risponde in un oscuro dialetto. Ha 82 anni. Fa l'ortolano; non è mai stato in continente, non ha mai visto il mare. Ci racconta, per finire, una incomprensibile storia carica di proverbi. Poca gente per le strade, ma l'osteria è gremita. Quattro giorni fa un giovane di Orgòsolo, mentre qui dentro beveva un bicchiere di vino, fu avvicinato da un carabiniere: « Come va la vita, Emiliano ty. < Come vuole che vada ? — rispose il giovanotto. — Con tutti i pasticci che ci sono qui, va male, purtroppo! >. Stamane Emiliano Succu è stato sepolto frettolosamente al cimitero di Orgòsolo senza il prete. Solo due zìi, oltre all'affossatore sono stati testimoni dello squallido rito. La madre di Emiliano Succu, Grazia Monni, sorella del senatore Antonio Monni di Orgòsolo, è rimasta "Illusa in casa; non ha voluto vedere il figlio fuorilegge che fu trasportato morto in paese ieri sera, su un carro trainato da buoi. Emiliano Succu, come sapete, è stato ucciso dai colpi di mitra dei carabinieri mentre montava la guardia al povero ing. Capra, prigioniero da venti giorni ,'.ei banditi e assassinato prima della < sorpresa ». Aveva dunque una doppia vita, questo brigante che sedeva indisturbato tra i giovani nell'osteria del paese. Se il brigantaggio, in generale, può essere attribuito alla situazione arretrata di alcune zone e alla miseria molto diffusa, nel caso particolare di Emiliano Succu ci troviamo di fronte ad un episodio nato in una atmosfera di ineducazione civile. Emiliano aveva nel sangue la vocazione del bandito: suo padre e suo nonno erano. stati temibili fuorilegge, ed'erano caduti entrambi sotto ilìpiombo dei carabinieri. Noniera il bisogno a spingere il gio- [vane alla malvivcnza: a parte lo zio, che siede a Palazzo]Madama ed è uno dei più sti-\mati penalisti dell'isola, la famiglia Succu è di condizioni agiate. Ieri mattina, davanti all'aula della terza classe magistrale di Nuoro, mentre il profes. sore nell'atrio leggeva ad alta voce e commentava sdegnato l'assassinio dell'ingegnere Capra, una ragazza scoppiava in un pianto disperato. Dopo poco alcune suore la accompagnavano nel collegio femminile dove è ospitata. La ragazza si chiama Francesca Succu, ed è sorella di Emiliano. Chi vive di ricatti e di rapine in Barbagia è sovente il miserabile servo-pastore che vuol « farsi > il gregge. Ma non solo lui, come dimostra quest'ultima sanguinoso episodio. € E' la mentalità della gente, non è sempre il bisogno che spinge al delitto », ci spiega il sindaco Antonio Pircddu. E don Michele Canonico, il parroco, soggiunge: < E' l'ignoranza e la poca educazione civile >. Ad Orgòsolo vivono ifSOO abitanti, meta dei quali in condizioni discrete. C'è un numero incredibile di chiese — undici — ma non tutte aperte al culto e non molto frequentate. C'è un cinema parrocchiale, una scuola di avviamento al lavoro, il medico, il veterinario l'ostetrica, venti carabinieri. E il delitto, che scende da rami jantichi per chissà quali tilde-1 finibili comandamenti del san- j . '"'ente un tnaiiaoto di tela mìvida e bianca simile nella fori'»" ed eguale per qualità di [stoffa a quella trovata legata °* ^iso dell'ing: Capra. La lo]9™" d'ce che Musino dovrebbe \essere implicato nella banda guc. Una maschera di tela Due anni fa sul frontale della chiesa di Santa Croce apparvero scritti trentacinque nomi di « spie e traditori di Orgòsolo ». « Ora ne sono vivi pochi di quella lista», ci dice mestamente il sindaco. Un garzone muratore ci prende in disparte: vuole parlare a quattr'occhi. Ci porta dietro un muricciolo: « Scriva che noi vogliamo pace e civiltà: che il governo mandi fuori del paese i delinquenti». « Avete bisogno di un maggior numero di carabinieri t », chiediamo insistentemente. Pare di no. € Il carabiniere serve a reprimere il delitto, non a formare il cittadino», ci dice il direttore della scuola. Torniamo a Nuoro. La bara dell'ing. Davide Capra è. stata nel pomeriggio recata solennemente al -imiterò dalla cattedrale dove il Vescovo l'ha benedetta; poi è stata fatta proseguire per Cagliari, e qui avranno luogo domattina i funerali. La vedova e i dieci figli dello scomparso seguiranno il feretro insieme ai congiunti, amici, tecnici e operai di numerosi cantieri, tutti della Barbagia, diretti dall'impresario cagliaritano. L'esame necroscopico della vittima, compiuto stamane, ha accertato che soltanto un colpo d'arma da fuoco è stato esploso al volto dell'ingegnere. Ciò fa cadere una supposizione avanzata maliziosamente da qualche parte, cioè che fossero state le raffiche dei carabinieri a determinare la morte dello sventurato. Le operazioni di polizia continuano in tutta la zona; i fermi sono una quindicina. Si tratta di persone fortemente sospettate, ma una carta buona e forse decisiva sembra essere in mano dei carabinieri. Sei giorni fa un pregiudicato fu tratto in arresto, tale Musina. Nella sua casa è stata trovata una maschera, precisa- dei rapimento. I familiari del Capra hanno oggi smentito che per riscattare il loro congiunto abbiano versato alcuna somma. Gigi Ghirotti

Luoghi citati: Cagliari, Nuoro, Orgòsolo