Pella oggi in Olanda

Pella oggi in Olanda Pella oggi in Olanda Due giorni di visita ufficiale prima della, conferenza dei Ministri degli Esteri - L'esercito europeo ed il problema della ratifica del trattato - Nessuna discussione pubblica su Trieste mentre è in corso l'azione diplomatica - Dichiarazioni del Presidente prima della partenza Roma, 23 novembre. In partenza per l'Olanda, il Presidente del Consiglio e ministro degli Esteri on. Pella, ha tenuto stamane alla stazione Termini, dove erano convenute numerose autorità pei salutarlo, a precisare alla stampa gli scopi ed il significato della sua nuova missione diplomatica. Innanzitutto, come è noto, c'è una ragione di cortesia, in quanto si tratta di restituire la visita fatte a Roma dal ministro degli Esteri olandese signor Beyen; ed a questo riguardo egli ha detto: cLa visita che mi accingo a fare alla regina d'Olanda e al suo governo mi consentirà di esprimere i sentimenti dell'Italia verso quella nobile nazione. I rapporti fra i due Paesi sono improntati alla più stretta cordialità, e nel campo economico e culturale tendono a diventare sempre più efficaci >. Fraterna solidarietà Si tratta, in realtà, di qualche cosa di più profondo delle semplici parole convenzionali: in quanto, egli ha detto, c'è difatti il pieno e largo riconoscimento di un'amicizia e di una solidarietà che si sono manifestate tra i due popoli in due successive occasioni che è difficile dimenticare, poiché al [ggeneroso aiuto prestato dalla stOlanda all'Italia in occasione j qdelle disastrose alluvioni ne) I frPolesine dell'autunno 1951 ha ! Pfatto riscontro l'analogo, pron- | pto concorso degli italiani per palleviare agli amici olandesi le haconseguenze della rottura del-imle grandi dighe durante lemscorso inverno. A ricordo di ! rtale fraterna solidarietà è sta- ibta costruita una targa di mo- ! rsaico raffigurante quattro na-jnvicelle sul mare, e recante una cscritta che nelle due lingue ri- ircorda appunto quale è stato'trincontro dei due popoli in I quelle difficili circostanze. Pel- j flla ne farà omaggio al governo dolandese in nome del popolo italiano. Al termine delle due giornate dedicate all'amicizia italoolandese, si inizierà poi, sempre all'Aja, la conferenza dei ministri degli Esteri dei Paesi aderenti alla Comunità Europea Carbosiderurgica (CECA) e pertanto il soggiorno olandese del Presidente del Consiglio si protrarrà ancora nei giorni 26 e 27. A proposito della conferenza, l'on. Pella ha dichiarato ai giornalisti: «Voi cono- lasrdrqtirrcptplscete già i risultati dei prece- i c" —vrenza dei sostituti a Roma. Iojvpenso — ha aggiunto — che!Cnelle conversazioni che si svol- ! rdenti incontri dei sei ministri e quelli dèlia recente confe- geranno all'Aja verrà registrato un ulteriore progresso nei nostri lavori. In un cammino che deve condurci ad una mèta di portata così profonda e vitale come la Comunità Europea, ogni passo è importante, ed è soprattutto importante che queste riunioni valgano ogni volta di più a confermare una solidarietà viva e sincera fra i sei Paesi, quella solidarietà che è l'essenza stessa della comunità che si desidera creare. Sono certo — ha concluso — che la riunione dell'Aia ci darà, attraverso 1 risultati che potremo conseguire, una nuova conferma di questo spirito di collaborazione e solidarietà». Come concreto programma della nuova riunione dei ministri degli Esteri si può indicare l'esame che essi faranno del lavoro preparatorio compiuto a Roma dai loro sostituti nello scorso settembre. I sostituti si erano riuniti per mandato ricevuto dal ministri degli Esteri, che a loro volta avevano avuto una conferenza a Baden-Baden nel mese di agosto: il mandato era la compilazione di un progetto di statuto per la Comunità Politica Europea (CEP), supremo organo da costituire a coronamento ed integrazione della CECA che già esiste e funziona, e di quella Comunità Europea di Difesa (CED), attorno alla quale sono in corso tante discussioni polemiche. Un problema scottante Deliberata nel Consiglio della NATO (.North Atlantic Trcaty Organisation) che si tenne a Lisbona nel febbraio del 1952, questa CED non esiste per il momento che sulla carta, non essendo stato ancora ratificato dai Parlamenti europei il trattato che la costituisce. Rappresentando anzi l'argomento più scabroso in politica internazionale, è facile la previsione che negli incontri dell'Aja, oltre che della CEP, come è in programma, si parlerà pure della CED. Di particolare interesse si crede che saranno jvstinuvtlrtqècupcdnelcasteinrcrinmtvuntili mu limiti ■■ mtitii m ■■■ iitiiiinti in imi m i n [gli scambi di idee che la no stra delegazione potrà avere a j questo riguardo con quella I francese, dato che i rispettivi ! Parlamenti non hanno ancora | proceduto alla ratifica. Da parte italiana si ritiene che ha ratifica debba avvenire priima in Francia, emendo questo m Paese maggiormente inte ! ressato alla soluzione del pro iblema. Per le questioni tutto ! ra aperte con la Germania, jn0n sembra tuttavia facile la costituzione di una maggio iranza disposta a votare il trat'tato. I per quanto riguarda speci j floamente l'Italia, è noto come da qualche tempo si vada par- landò di condizioni che il nostro Paese potrebbe porre alla ratifica, e, parlandosi di condizioni, è ovvio che il pensiero vada immediatamente alla questione di Trieste: «Quantunque informazioni ufficiali in proposito non siano state registrate — scrive questa sera l'agenzia Italia — il fatto che sia resa giustizia all'Italia per i suoi confini orientali potrebbe costituire una valida premessa per chiedere al Parlamento un atto di solidarietà i continentale. Ma a parte ciò — conclude l'agenzia — il Governo italiano mantiene un faojvorevole apprezzamento sulla e!Comunità di difesa, conside- ! randola uno strumento di sai - i o e e o a a i e a l o i o jvaguardia per l'unità dello schieramento politico del continente ». Ritorna qui, come si vede, il concetto della stretta connessione tra CEP e CED, a ulteriore conferma della previsione che i due argomenti troveranno all'Aja una parallela trattazione; è da escludere invece che l'on. Pella intenda porre sul tappeto la questione di Trieste, dato che è in fase di sviluppo una delicata azione diplomatica per una nostra eventuale partecipazione ad una conferenza a ciijque. Una discussione in sede di CEP non sarebbe quindi nè opportuna nè producénte, e si ritiene che soltanto in colloqui privati l'on. Pella potrà chiarire ai suoi colleghi degli altri Paesi la nostra posizione secondo le linee della comunicazione fatta ufficialmente sabato scorso ai tre ambasciatori di Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. v. g. Il presidente del Consiglio on. Fella si intrattiene con il prof. Valletta e con le autorità, cittadine durante la sosta alla stazione di Torino del treno che lo porta In Olanda

Persone citate: Fella, Pella, Valletta