I commenti olandesi alla politica italiana

I commenti olandesi alla politica italiana I commenti olandesi alla politica italiana (Dal nostro inviato speciale) L'Aja, 23 novembre. Quanti amici ha l'Italia fra i suoi alleati? L'interrogativo non è piacevole, ma necessario, alla vigilia dei colloqui che l'on. Pella avrà all'Aja ron Bidault, Adenauer e con i Ministri degli esteri del Benelux. La crisi di Trieste ha mostrato — almeno per quanto riguarda i tre Paesi da noi visitati in questi giorni — che nel Belgio la staìnpa ha dato prova di obiettività, ma che in Germania e ancor più in Olanda i giornali ci sono stati ostili. Si è già avuto occasione di riferire che la stampa tedesca non soltanto ha sposato quasi sempre la causa di Tito, ma ha posto sul tappeto il problema dell'Alto Adige, chiedendo, come ha fatto il Presidente della Camera dei Deputati, un plebiscito a Merano e a Bolzano; richiesta assurda che ha costretto il Cancelliere Adenauer ad intervenire per dare una secca smentita. Non ci ha meravigliato che ni m it mi immillimi mimimmm da parte dei tedeschi siano venuti fuori vecchi e non dimenticati rancori; ma ci ha dolorosamente, sorpreso, arrivando in Olanda, di notare che tutti i giornali, dai cattolici ai socialisti, si sono schierati contro la tesi italiana. Sfogliando la collezione dei principali giornali non siamo riusciti a trovare che pochissime parole di comprensione per l'Italia. Domani l'on. Pella, che arriverà nel pomeriggio all'Aja, inaugurerà al Museo Comunale una sala dove è esposta una copia di un mosaico quattrocentesco ravennate donato come simbolo della fraternità tra i due popoli suggellata durante le ore tristi dell'alluvione. Non è perciò opportuno citare tutte le espressioni spiacevoli della stampa olandese. Basterà ricordare un solo articolo, perchè scritto dal più noto giornalista olandese, Lunschof, e perchè ha il merito di una brutale sincerità. L'Italia — ha affermato il Lunschof — ha perso la guerra, e non deve dimenticare che tutti sanno che non si può far conto sull'esercito italiano in caso di pericolo, mentre l'esercito jugoslavo è forte e coraggioso. Noi non abbiamo dimenticato l'attacco proditorio alla Francia; e non dobbiamo consentire all'Italia di cacciarsi in avventure che potrebbero portare ad un ravvicinamento fra Belgrado e Mosca. Rispecchia questo atteggiamento negativo della stampa il pensiero dell'opinione pubblica? Non lo crediamo; e le conversazioni avute in Germania e in Olanda ce lo confermano. L'on. Pella arriverà domani, con un giorno di ritardo sul programma previsto in un primo tempo. Dopo una colazione col ministro degli Esteri Beyen, egli sarà ospite del Primo Ministro Drccs per un pranzo ufficiale a Schevcningcn. Mercoledì mattina l'onorevole Pella sarà ricevuto dalla Regina Giuliana c dal Principe consorte Bernardo, che deve tornare domani dal suo viaggio in AMsslnia. Giovedì avrà inizio la conferenza dei sei Ministri degli Èsteri: Mono all'ordine del giorno la discussione del progetto di costituzione per la comunità politica europea e il trattato di alleanza fra la Gran Bretagna e i sei Paesi che hanno firmato (ma non ancora ratificato) il trattato per la nascita dell'Esercito europeo. e. a.

Persone citate: Adenauer, Mono, Pella, Regina Giuliana