La carriera e i successi del corridore bresciano
La carriera e i successi del corridore bresciano La carriera e i successi del corridore bresciano Felice Bonetto era nato a Manerbio, in provincia di Brescia, il 9 giugno 1903. Egli abitava a Milano, in via Anfossi n. 6, dove viveva con la moglie, il figlio Roberto di 14 anni, la figlia Edy di 10 anni e il suocero. Era un padre e un marito affettuosissimo; ma si sa che nemmeno gli affetti familiari riescono purtroppo a frenare chi ha la passione della velocità e del rischio. Aveva cominciato la sua carriera di corridore come motociclista nel 1926; non aveva però conseguito grandi risultati; era più adatto per il volante: nel 1931 passò all'automobilismo, distinguendosi quasubito per la sua temeraria audacia, per lo stile irruente, rischiando sempre il tutto per tutto anche contro gli «assi» più abili. Le principali affermazioni registrate dal suo albo d'oro nei primi tempi sono: primo a Monza, a Montecatini e a Napoli nella Coppa Principessa di Piemonte nel 1932, che fu una delle sue più belle annate. Negli anni successivi, fino alla guerra, si maturò come autentico « asso ».. Corse per la Cisitalia nel '47 e nel '48 e si affermò a Vercelli e a Mantova; nel '48 vinse il campionato italiano, categoria corsa, formula 2. Anno 1949: secondo nella Mille Miglia e a Napoli, primo a Monza; 1950: primo a Oporto e nella Coppa Spreafico e nella Pontedecimo-Giovi; 195.1: sesto nella Mille Miglia, quarto a Silverstone, terzo nel Gr. Pr. d'Italia a Monza; nel 1952 gareggiò in Brasile; nello stesso anno vinse la Targa Florio. Quest'anno aveva corso per la Maserati in Argentina; aveva portato al terzo posto nella Mille Miglia la nuova Lancia sport, la stessa macchina con cui si è ucciso; si era poi classificato terzo a Zandwoort (Maserati), secondo a Monza nel Gran Premio dell'Autodromo (Lancia), primo a Lisbona e nella Bologna-Raticosa con la stessa macchina, e primo con la Maserati nella Pontedecimo-Giovi. La sua morte lascia una larga eco di rimpianto tra gli sportivi dell'automobile che gli volevano bene per il suo carattere buono e generoso. Alla famiglia sono già giunti numerosissimi telegrammi di condoglianze, anche dagli assi del volante. Oggi l'amministratore delegato della Lancia si reca a Milano a portare le condoglianze della Casa torinese alla vedova.
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