"Ike ha bisogno di me,, di Enzo Biagi

"Ike ha bisogno di me,, LA GIORNATA DELLA F^RESi DE X TESSA "Ike ha bisogno di me,, Tra le dodici signore più eleganti degli Stati Uniti - Per la cucina non vuole sciupare nè tempo nè dollari - " Quella che siede in fondo,, - La maggiore preoccupazione: i nipotini - Il primo appuntamento e una lunga vita di devozione (Nostro servizio particolare) Washington, novembre. Mamie Eisenhower ha festeggiato da quattro giorni il cinquantasettesimo compleanno. E' ancora una donna piacente. Come tutte le americane ha molta cura della persona e dedica un certo tempo al guardaroba. Una classifica la pone, infatti, fra le dodici signore più eleganti degli Stati Uniti. Il colore che preferisce è il rosa. Al ricevimento che diede subito dopo V elezione del marito indossava una toletta di pizzo di un rosa pallido; di cretonne roso, con guarnizioni in verde, era invece l'abitino che portava a Sant'Antonio, nel Texas, una sera dell'ottobre 1915, quando conobbe Vdltora tenente Dwight. Mrs. Eisenhower desidera seguire la moda, ma non intende spendere troppo. A Parigi, durante un cocktail, una signora le chiese: < Perdoni, ma dove ha acquistato questo delizioso cappellino t». E Mamie, senza scompor¬ si: «L'ho ordinato per posta a un magazzino di Chicago, costa nove dollari e mezzo». Non fa neppure molti sacrifici per mantenere la linea. Alta metri 1,63, pesa 67 citili: i medici le hanno ordinato una dieta rigorosa, ma la first Lady preferisce ingrassare un poco, piuttosto che dare addio alle torte e ai gelati. Già la vita alla White House richiede molte rinunce. 32 mila lettere Il calendario della moglie del Presidente è gremito di impegni. In quattro mesi Mamie ha accolto sessanta gruppi di visitatori, ha posato ogni giorno per un ritratto, è uscita trentacinque volte per prendere parte a riunioni mondane, ha ricevuto SS mila lettere, ha stretto la mano o ha sorriso a migliaia di persone. < Se quel sorriso è forzato — ha scritto Robert Walker, un noto giornalista, — Mamie Eisenhower eguaglia Eleonora Duse». Ai doveri del ruolo si aggiungono le noie private. Alla Casa Bianca prestano servizio sessantaquattro domestici e Mamie li dirige: € E' una eccellente massaia — dice una sua intima amica — che sa spendere lì denaro, sa guidare una famiglia e sa apprezzare la buona tavola: anche se per la cucina non vuole sciupare ti è ore nè dollari ». Quando Bess Truman volle mostrarle le cinquantaquattro stanze di cui dispone il primo cittadino degli Stati Uniti, Mamie Eisenhower non si preoccupòKche di scegliere due camere adatte ad ospitare David, Barbara e Susanna, i tre nipotini. Bess Truman era orgogliosa di mostrare la cucina elettrica di acciaio inossidabile da lei acquistata, le tre lavapiatti automatiche, la nuova lavanderia, ma Mamie si dimostrò piuttosto distratta e disse soltanto: « Speriamo che i bambini si trovino bene ». Ogni mattina, di buon'ora, Mamie stabilisce col capo del personale l'ordine della giornata: col capocuoco controlla il menù, riceve la governante, discute col social secretary gli impegni di rap. presentanza, ma non si occupa dell'acquisto dei cibi nè, in particolare, dell'andamento della casa. Ha a disposizione un vecchio cerimoniere in funzione dal tempo di Wilson. Del resto, per cambiare un mobile o una tappezzeria, occorre una legge; e nessuno si permetterà mai di toccare il letto di Lincoln. Detta la corrispondenza a una segretaria che per il disbrigo si avvale di cinque aiutanti. Poi dedica un paio d'ore a signori che l'intrattengono su questioni patriottiche o filantropiche. A colazione c'è sempre qualche invitato; se gli ospiti sono po. chi viene servita nella stanza da pranzo familiare, altrimenti si passa nella State dining room. Nel pomeriggio Mamie non può esimersi dall'intervenire a qualche tè ufficiale, o concede udienza, ed è raro che anche la cena mantenga un carattere intimo. « Non troppo in alto » La serata passa rapidamente: 0 un programma musicale, 0 un film che viene proiettato in veranda, o una partita a carte. Ike è fortissimo a bridge, ifamie gioca più volentieri a canasta con la moglie di Everett Hughes, un maggior generale compagno d'armi del Presidente, con la signora Gruenther, cognata del comandante in capo della N.A.T.O., e con Mrs. Snyder, consorte del medico di Eisenhower. Tanto Mamie quanto il generale preferiscono le pellicole ambientate nel West, le storie avventurose. Assistendo alla proiezione di « Mezzogiorno di fuoco », Mamie Eisenhoiver non seppe controllare le sue reazioni. Gary Cooper, braccato dai banditi che lo avevano costretto a rifugiarsi in una rimessa in fiamme, cercava di salvarsi lanciandosi a cavallo attraverso il cerchio di fuoco, e Matnie gli gridò: < Sbrigati, corri! ». E il Presidente: « Calmati, Mamie, vedrai che si salverà! ». Mamie è assai impressionabile: quando era in Europa le morì il padre e dovette correre in aereo a Denver, nel Colorado. Non le piace volare. Imbarcandosi disse al pilota: «La prego, non salga troppo in alto ». E scelse un posto presso l'uscita. Da allora la battezzarono, con una leggera ironia: « Quella che siede in fondo ». E' una donna di gusti semplici, che crede nei sentimenti tradizionali: l'onore, la bontà, il rispetto. La politica non ha mai influenzato il suo atteggiamento. « Afi piace Margaret Truman — ha detto un giorno — perchè è molto gentile con le persone anziane ». Quando viveva in Europa, teneva nel salotto un ritratto della signora Roosevelt; la cosa fu notata da un aiutante del marito che la giudicò inopportuna. «Le mie simpatie — spiegò la signora — non hanno carattere elettorale ». Biografa del marito Non è mai intervenuta nell'attività del marito. Lui del resto afferma che « ognuno deve occuparsi delle sue faccende ». A Mamie è sempre bastato di stargli vicino. Sono sposati dal 1° luglio 1916. Ike aveva venticinque anni. Mamie Geneva Doud — si chiamava così — diciannove e, dice il generale, « era bella come Liliau Gish». «La sera che lo conobbi — ha raccontato Mamie — doveva montare di guardia in caserma e mi convinse ad accompagnarlo. Poi mi pregò per oltre un'ora perchè desiderava un appuntamento per il giorno seguente. Lui è testardo, ma io non mollai. In seguito gli incontri diventarono sempre più frequenti. Sono passati trentasette anni. Ike, allora, aveva uno stipendio di centoseisantasei dollari la settimana. Ci ba¬ailIItllItlllIIIIIMIIIIIIIMtlllllllllllllllllllllllli stavano per vivere ed eravamo contenti ». Hanno avuto due figli. Il primo mori ancora piccolo, di scarlattina; l'altro è John, che fa carriera militare. Ha combattuto in Corea e adesso è maggiore. Durante la guerra Mamie viveva a Washington in un appartamentino di due camere. Non usciva quasi mai. Ritagliava la foto del marito e gli articoli che parlavano di lui. Non andava al cinema perchè vederlo sullo schermo, mentre ispezionava il fronte o le truppe, le dava tristezza e le faceva sentire ancora più forte la lontananza. Una volta pensava di scrivere la vita di Eisenhower: voleva intitolare il primo' capitolo: « Fai la valigia ». «Won siamo mai stati fermi in un posto, — dice — è la prima volta che abbiamo fatto un programma che durerà almeno quattro anni». Mamie Eisenhower non ha il senso politico, nè gli interessi intellettuali, nè la vivacità di Eleonora Roosevelt, ma sa stare accanto al Presidente come una devota e borghesissima sposa: «Lui è tanto distratto — dice —: figuratevi che è capace di sbuffare dal caldo e non accorgersi di avere addosso un golf di tripla maglia. Ha bisogno di me ». Enzo Biagi | sta parlando Ike; Mumlo l'ascolta sorridente 11 n 1111 1 m 11 m m n 1 t ; 1111111 m 11111111111111 11 n 11111 n 11111111111 iiiiiiiiiiiiihiiiiiiiiiiiiii