Incerta e faticosa la ratifica del trattato per l'esercito europeo
Incerta e faticosa la ratifica del trattato per l'esercito europeo SI DISCUTE ALL'ASSEMBLEA FRANCESE Incerta e faticosa la ratifica del trattato per l'esercito europeo Il voto definitivo si avrà solo dopo l'elezione del Presidente della Repubblica - 1 gruppi par lamentar i divisi sul complesso problema (Dal .nostro corrispondente) Parigi, 17 novembre. L'Assemblea Nazionale ha iniziato oggi la discussione sulla politica estera. Benché questa discussione riguardi tutte le questioni internazionali, sin dalle prime sedute gli oratori si sono occupati principalmente del trattato per l'esercito europeo, argomento che dominerà fino alla fine il dibattito. E' quasi certo che la discussione si chiuderà senza nessun voto che approvi o respinga la ratifica del trattato: esso rimarrà dunque in sospeso per tutto il periodo delle elezioni per la nomina del Presidente della Repubblica e potrà essere ratificato o no soltanto nel gennaio dell'anno prossimo. La discussione parlamentare iniziata oggi ha dunque più che altro un valore indicativo per Joseph Laniel e Georges Bidault alla vigilia delle conferenze dell'Aja e delle Bermude, e soprattutto ha lo scopo di impegnare il Governo a non prendere decisioni che, in questo momento, potrebbero essere influenzate dalle pressioni anglo-americane. Laniel parlerà a chiusura del dibattito, probabilmente giovedì o venerdì prossimo, e si crede che egli si impegnerà in questo senso davanti al Parlamento francese Una quarantina di deputati si sono iscritti a parlare e, per limitare la durata degli interventi in considerazione dell'imminenza delle conferenze suddette, appena aperta la seduta pomeridiana il Presidente ha comunicato un accordo intervenuto fra i gruppi parlamentari secondo il quale gli oratori di ciascuno di essi non dovranno superare un certo numero di minuti stabilito in relazione alla loro importanza numerica. Il Governo avrà diritto a 180 minuti, la commissione degli affari esteri 30, il gruppo socialista 171, quello comunista 129,'i democristiani 144, i radicali 122, e così via. Dopo una seduta mattutina occupata interamente da un discorso del gollista Palewskl, che ha parlato contro la ratifica del trattato per l'eser cito eropeo, la seduta è ripresa oggi r.sl pomeriggio. Primo oratore è stato Gerard Jacquet, che ha parlato invece in favore del trattato, ricordando che 1 primi apostoli dell'Unione europea erano ispirati dal timore che le Nazioni dell'Europa libera crollassero una dopo l'altra se non si fossero unite. Questo timore rimane ancora attuale, anche se la morte di Stalin lo ha reso meno acuto. Secondo Jacquet bisogna proseguire lo sforzo del riarmo e nello stesso tempo fare tutto il possibile per arrivare a una vera distensione fra Oriente e Occidente. Il gollista Leon Noel ha parlato invece contro il trattato, strumento che non può portare ad altro che all'egemonia tedesca in Europa. Egli ha ricordato che gli iniziatori del progetto per la C.E.D. affermavano che il pericolo comunista era imminente: eppure gli anni sono passati, i Ministeri si sono succeduti, la C. E. D. è rimasta soltanto un progetto, e l'Unione Sovietica non ha attaccato. Questo dimostra che la cosa non era cosi urgente come si voieva far credere. Il trattato contiene d'altronde un grave pericolo di guerra perchè la Germania vuole riconquistare Je sue antiche frontiere del "1937: lo stesso Cancelliere Adenauer lo ha dichiarato Per la Germania, dunque, ha affermato Leon Noel, l'esercito europeo sarà soltanto un mezzo per riavere l'antica potenza e gli altri cinque Paesi rischieranno di essere trascinati nella sua avventura. « Come si fa a non tener conto — ha gridato l'oratore — dell'atteggiamento della Gran Bretagna, che si rifiuta di correre un tale rischio? ». Si sono poi succeduti sulla tribuna, anche in seduta notturna, Alfred Coste-Floret, i socialisti Gouin e Le Bail, e altri oratori che si sono alternati parlando a favore e contro il trattato. Finora però è scoabCtLrpacsTrsmmastata soltanto un'espressione !di elementi già noti, che non|potrà avere nessun significato j preciso se non ci sarà una pre-1 sa di posizione dei gruppi, os-1 sia se non si arriverà in qualche modo a un voto. I vari oratori si sono espressi infatti a titolo soltanto personale perchè, ad eccezione dei comunisti, tutti i gruppi parlamentari sono divisi sul problema dell'esercito europeo. S. v.
Persone citate: Alfred Coste-floret, Bail, Georges Bidault, Gerard Jacquet, Jacquet, Joseph Laniel, Leon Noel, Stalin
Luoghi citati: Aja, Europa, Germania, Gran Bretagna, Parigi, Unione Sovietica
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